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- Sospensione dei termini per versamenti e altri adempimenti nella “zona rossa”
- Misure di sostegno alle famiglie, ai lavoratori dipendenti e autonomi e di potenziamento degli ammortizzatori sociali nella “zona rossa”
- Misure in favore dei soggetti che risentono delle conseguenze, anche indirette, dell’emergenza sanitaria
- Settore turistico.
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- L’infoline è potenziata nelle lingue disponibili: italiano, tedesco, francese e inglese.
- Le persone che si recano nel nostro Paese e i pendolari provenienti dall’Italia saranno informati alla frontiera su cosa fare se presentano sintomi (problemi respiratori, tosse e febbre).
- Anche i viaggiatori in arrivo negli aeroporti riceveranno informazioni in merito.
- Lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone o con un apposito disinfettante.
- Starnutire o tossire in un fazzoletto di carta o nella piega del gomito.
- Dr Kluge (WHO): "Over 80,000 cases of COVID-19 in 34 countries. I ask Italy to continue its leadership to cointain the coronavirus"
- hand and respiratory hygiene and keeping distance between yourself and a sick person;
- searching for their information through official channels;
- avoiding stigma and discrimination of other people based on their origin.
- Covid-19, Anelli (FNOMCeO): βIl Governo monitori e coordini la distribuzione dei dispositivi di protezioneβ
- Lavoro a distanza nelle aree italiane colpite da coronavirus Covid-19
- Decreto del presidente del consiglio dei ministri 23 febbraio 2020
Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. (G.U. Serie Generale , n. 45 del 23 febbraio 2020)
- Decreto-legge 23 febbraio 2020 , n. 6
Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. (G.U. Serie Generale , n. 45 del 23 febbraio 2020) - Coronavirus COVID-19: Quando va indossata la mascherina?
- prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica
- copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto
- evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani
- quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; infatti sono maschere mono-uso
- togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani.
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- Gli incontri del catechismo e ogni altra attività di patronati e oratori, incluso l’incontro diocesano di Carnevale per i chierichetti
- Il ritiro del clero previsto per giovedì 27 febbraio
- Le lezioni della Facoltà di Diritto Canonico San Pio X, dello Studio Teologico del Seminario e delle altre istituzioni accademiche ecclesiastiche
- Gli appuntamenti legati alla Visita pastorale.
- Nelle mense dei poveri, distribuendo cestini con i pasti che non potranno però essere consumati all’interno delle strutture;
- Nei dormitori, attraverso un presidio sanitario garantito dalle pubbliche autorità.
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- I cittadini che risiedono nei Comuni lombardi indicati nell'ordinanza del 21 febbraio e hanno sintomi influenzali non devono recarsi in pronto soccorso ma chiamare il numero verde unico regionale 800.89.45.45
- Oppure chiamare il 112 o per informazioni generali il numero 1500.
- Le persone che temono di essere entrate in contatto con soggetti infetti, ma che non hanno alcun sintomo o che presentano sintomi lievi come febbre e/o tosse senza difficoltà respiratoria, non devono chiamare il 118 e non devono recarsi in ospedale; devono rivolgersi al numero verde 800.46.23.40.
- In caso di dubbi o sospetti chiamate il 1500, in caso di sintomi non andate in ospedale ma chiamate il 118!
- Seguire costantemente i canali social regionali https://www.facebook.com/RegionedelVeneto e https://twitter.com/RegioneVeneto
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- il divieto di allontanamento e quello di accesso al Comune o all’area interessata;
- la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato;
- la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole e dei viaggi di istruzione;
- la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei;
- la sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
- l’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatti stretti con persone affette dal virus e la previsione dell’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
- la sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale;
- la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
- la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe.
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"Al momento non esistono prove che dimostrino che animali come cani o gatti possano essere infettati dal SARS-CoV-2, né che possano essere una fonte di infezione per l’uomo".
È il commento di Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla notizia del 28 febbraio, in cui le autorità di Hong Kong (Hong Kong Agriculture, Fisheries and Conservation Department – AFCD), hanno segnalato che sulla mucosa orale e nasale di un cane appartenente ad una donna colpita dal SARS-CoV-2, sono state trovate tracce dello stesso virus.
Il cane non presenta sintomi di malattia e, come comunicato dall’OMS, si sta lavorando per capire se la debole positività al test diagnostico riscontrata nel cane fosse dovuta ad una reale infezione ovvero ad una contaminazione occasionale.
Non si può escludere che all’origine della positività del cane vi sia la malattia della proprietaria. Infatti, a scopo puramente precauzionale, il Centro per il controllo delle malattie degli Stati Uniti, suggerisce alle persone contagiate da SARS-CoV-2 di limitare il contatto con gli animali, analogamente a quanto si fa con le altre persone del nucleo familiare, evitando, ad esempio baci o condivisione del cibo.
Attività didattica sospesa nelle scuole fino all'8 marzo, non solo nelle tre Regioni Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, ma anche nelle province di Pesaro-Urbino e Savona. In quegli stessi territori aprono luoghi di culto e musei ma con delle restrizioni per evitare assembramenti.
Restano i provvedimenti più ferrei per gli undici comuni delle zona rossa e altre misure valide invece per tutto il territorio nazionale. Sono solo alcune delle disposizioni previste dal dpcm firmato oggi dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (LEGGI IL DOCUMENTO) che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all’attuazione dei programmi di profilassi.
Il dpcm, fa sapere una nota di Palazzo Chigi, è stato "adottato su proposta del ministro della salute, Roberto Speranza, sentiti i ministri competenti e i presidenti delle Regioni, e tiene conto delle indicazioni formulate dal Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito. Il testo distingue le misure sulla base delle aree geografiche d'intervento".
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Le misure nei comuni della 'zona rossa' - Per Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D'Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo' le misure prevedono: il divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale; la sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso; la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; la sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all’estero fino al 15 marzo.
Negli stessi undici comuni è prevista: "la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura - si ricorda ancora nella nota - la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto; la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni; la chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali e degli esercizi commerciali per l’acquisto dei beni di prima necessità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto; l'obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall'azienda sanitaria competente".
Ancora, è prevista "la sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti - prosegue il comunicato - la sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l’attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare o a distanza; la sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell’area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell'area".
Negli stessi comuni, il prefetto, d’intesa con le autorità competenti, può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l’allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari e le attività non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante e animali. Infine, negli uffici ricompresi nei distretti di Corte di appello cui appartengono i comuni della “zona rossa”, sino al 15 marzo 2020, si prevede la possibilità, per i Capi degli uffici giudiziari, sentiti i dirigenti amministrativi, di stabilire la riduzione dell’orario di apertura al pubblico, in relazione alle attività non strettamente connesse ad atti e attività urgenti.
Misure ad hoc per Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e province di Pesaro e Urbino e di Savona - Per tali regioni e province si stabilisce quanto segue: "la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati, a meno che non si svolgano 'a porte chiuse'. Restano consentite le sessioni di allenamento, sempre 'a porte chiuse' - osserva la nota di Palazzo Chigi - il divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle stesse regioni e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, per assistere a eventi e competizioni sportive che si svolgano nelle restanti regioni e province".
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
"La sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose - continua - è consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.)"
"L’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro", prosegue ancora la nota diffusa dopo l'approvazione del dpcm.
Nelle tre regioni e due province servizio bar e pub per soli posti a sedere - Nelle stesse tre Regioni e due province è prevista "la sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza".
Prevista anche "la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile". E "lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro".
Negli stessi territori "l'apertura delle attività commerciali diverse da quelle di ristorazione, bar e pub" è condizionata "all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori"
Alcune misure previste per le province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona - Sempre in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona "l'apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura" avviene "a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro".
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Previste anche: "la limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere; la rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti; la sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale; l'obbligo di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza Covid-19".
Alcune misure sono invece applicabili nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona dove il dpcm stabilisce "la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari".
Misure ad hoc per Lombardia e provincia Piacenza - Nella regione Lombardia e nella provincia di Piacenza il provvedimento applica la misura della sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi".
Restano poi le "misure applicabili sull'intero territorio nazionale": "la possibilità che la modalità di 'lavoro agile' sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti; la sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con la previsione del diritto di recesso dai contratti già stipulati; l'obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva".
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Ancora, su tutto il territorio, il dpcm prevede "la possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l'attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, di attivare, sentito il collegio dei docenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità".
Svolgimento a distanza delle attività didattiche - Previsto anche lo "svolgimento a distanza, ove possibile e avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, delle attività didattiche o curriculari nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica nelle quali non è consentita la partecipazione degli studenti alle stesse, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria".
Il provvedimento, sottolinea la nota di Palazzo Chigi, prevede "la proroga dei termini previsti per il sostenimento dell'esame di guida in favore dei candidati che non hanno potuto effettuarlo a causa dell'emergenza sanitaria" e "l'idoneo supporto delle articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale al Ministero della giustizia, anche mediante adeguati presidi, al fine di garantire i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni".
Inoltre, il testo prescrive, per l'intero territorio nazionale, ulteriori misure di informazione e prevenzione: "il personale sanitario si attiene alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute; nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute".
Previste misure di informazione e prevenzione - Il dpcm prevede inoltre che "nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani; i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie presso gli esercizi commerciali; le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi".
"Nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private, ove ne sia consentito l’espletamento, devono comunque essere assicurate modalità tali da evitare assembramenti di persone".
E "chiunque abbia fatto ingresso in Italia, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni della 'zona rossa', deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o ai servizi di sanità pubblica competenti, che procedono di conseguenza, secondo il protocollo previsto in modo dettagliato dallo stesso dpcm odierno".
In Cina è stato effettuato il primo trapianto al mondo su un paziente con Covid-19. L'intervento al polmone è stato portato a termine il 29 febbraio, dopo 5 ore di sala operatoria, da un team del Wuxi People's Hospital.
Il paziente, un uomo di 59 anni, è in condizioni stabili. L'organo - riporta su Twitter il China Global Television Network (Cgtn) - è arrivato da un donatore della Provincia di Henan ed è stato trasportato su un convoglio ferroviario dell'alta velocità.
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L'epidemia di coronavirus in Cina è iniziata nella prima metà di novembre 2019, mentre la maggior parte delle stime precedenti ipotizzava che il virus non fosse passato da un animale al primo umano fino alla seconda metà di novembre.
Sono le conclusioni di Tanja Stadler, professore di biologia computazionale, presso il dipartimento di scienze e ingegneria dei biosistemi presso l'ETH di Zurigo a Basilea e un esperto in questioni di epidemiologia molecolare, che ha studiato oltre 100 sequenze geniche, presenti nei coronavirus sotto forma di RNA, disponibili in database pubblici. Usando un modello statistico, sviluppato dal suo gruppo per analizzare la genealogia genetica dei patogeni, ha acquisito nuove conoscenze sugli inizi dell'epidemia in Cina.
"L'ipotesi diffusa che la prima persona sia stata infettata in un mercato di animali a novembre è ancora plausibile", afferma Stadler. "I nostri dati escludono efficacemente lo scenario in cui il virus circolava nell'uomo per molto tempo prima di quello."
Stadler ha anche analizzato la dinamica dell'epidemia prima che la città di Wuhan fosse messa in quarantena il 23 gennaio 2020. Ha usato i dati genetici per calcolare il numero di riproduzione di base del nuovo coronavirus, una cifra che indica il numero medio di persone che una persona infetta continua a infettare . Secondo le stime di Stadler, si colloca tra 2 e 3,5 nel periodo in questione. Ciò conferma le stime precedenti, basate sul numero di casi confermati di coronavirus, che suggeriva una cifra compresa tra 2 e 4. Ciò significa che le infezioni si verificano molto più rapidamente rispetto all'influenza stagionale (che in genere ha un numero di riproduzione di base inferiore a 1,5).
"Il numero di riproduzione di base è uno dei parametri centrali di un'epidemia", afferma Stadler. "Fornisce informazioni importanti sull'efficacia di misure come la quarantena. Le misure di controllo sono efficaci solo se sono in grado di ridurre questo numero". Ecco perché Stadler vuole determinare qual è questo numero durante il periodo della quarantena di Wuhan. Tuttavia, dice, i dati per questo periodo a Wuhan non sono chiari, il che rende impossibile un'analisi affidabile per ora.
Poiché i genomi virali cambiano costantemente, Stadler potrebbe utilizzare questi cambiamenti per ricostruire la storia evolutiva del virus. "Utilizzando metodi statistici, possiamo calcolare quante persone sono state infettate in qualsiasi momento nel passato", spiega. La sua analisi ha dimostrato che il 23 gennaio tra le 4.000 e le 19.000 persone devono essere state infettate. A quel tempo c'erano 581 casi confermati della malattia. Ciò significa che nel caso più estremo, solo 1 persona su 33 infetta è apparsa nelle statistiche ufficiali; nel migliore dei casi 1 su 7.
Stadler sottolinea che esistono altri metodi diversi dai suoi per determinare i parametri epidemiologici. Tuttavia, il suo metodo, che analizza i genomi, ha un grande vantaggio in quanto consente di trarre conclusioni affidabili anche con dati provenienti da relativamente pochi pazienti e potrebbe esser utile anche alle Autorità per rivedere e adeguare in tempo reale l'efficacia delle misure di controllo. Stadler e i suoi colleghi hanno reso disponibili le loro analisi ad altri scienziati su Virological.
Scire J, Vaughan T, Stadler T: Phylodynamic Analyses based on 93 genomes
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi venerdì 28 febbraio 2020, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Le disposizioni introdotte mirano ad assicurare un primo necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese che affrontano problemi di liquidità finanziaria a causa dell’emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e agli episodi di diffusione del virus verificatisi in Italia.
Aggiornamenti coronavirus: http://www.salutedomani.com/
A questo scopo, con il decreto si interviene in diversi ambiti.
Alcune delle principali misure di sostegno previste sono:
“Buongiorno, siamo due colleghe da un paese nell’epicentro dell’epidemia. Siamo in quarantena da venerdì. Per senso di responsabilità abbiamo deciso di non muoverci dall’ambulatorio per poter rispondere alle centinaia di chiamate che da venerdì e soprattutto sabato e domenica hanno affollato i nostri telefoni, per alleggerire il gravoso lavoro degli altri operatori.
Tutti i pazienti che abbiamo visitato a domicilio da gg 10/2 per patologie respiratorie sono risultati positivi al coronavirus. Personalmente 7! E 6 la mia collega. Due di questi sono già morti e 6 di cui abbiamo notizia sono in rianimazione”.
Inizia così una delle tante lettere di denuncia che il Presidente dell’Ordine dei Medici di Lodi, Massimo Vajani, e il Presidente della Federazione degli ordini dei Medici – FNOMCeO, Filippo Anelli, stanno ricevendo da venerdì scorso, dopo l’insorgere dei focolai di Covid-19 nel Nord Italia.
“Siamo 4 MMG su 6000 abitanti! 3 siamo in quarantena, 1 è ricoverato un paziente positivo da venerdì – racconta la dottoressa -. Già da domenica abbiamo segnalato la situazione e trovato due medici disponibili ad aiutarci! Ne avete contattato e mandato uno solo, su due paesi, con DUE mascherine in dotazione! noi da remoto facciamo tutte le ricette, ma tutto il personale della farmacia è in quarantenae le titolari poverette forniscono un paziente per volta dalla finestra (fortuna che non piove) con code chilometriche!!! Il collega mandato, nonostante i cartelli, ieri si è trovato in ambulatorio un paziente febbrile e dispnoico, come poteva non visitarlo. È sceso il 112 adeguatamente protetto, lui colla sua unica mascherina si è dovuto pulire la sala d’attesa!!!! La mia collega qui con me in ambulatorio ha fatto il tampone domenica 23 e ancora non sa il risultato! Abbiamo pazienti con polmoniti da Coronavirus accertati lasciati a domicilio perché non gravi, ma devono essere visitati!!!! anziani malati, oncologici a domicilio a cui hanno annullato tutte le visite e si sentono abbandonati!”.
Alla fine, alcune richieste molto concrete e un appello: “METTETE TUTTI I Medici di Medicina Generale ANCORA SANI IN CONDIZIONI DI NON AMMALARSI!!!!”.
E intanto il presidente dell’Ordine dei Medici di Lodi, Massimo Vajani, ha voluto scrivere una lettera di ringraziamento a tutti gli iscritti, che tanto si stanno adoperando in questi giorni.
“Desidero esprimervi la mia profonda gratitudine, anche a nome del Consiglio dell’Ordine, per come state affrontando l’emergenza da coronavirus nel nostro territorio – scrive -. Un grazie va a tutti i Colleghi ospedalieri per l’abnegazione, la professionalità e il coraggio che stanno dimostrando. Parimenti un grazie a tutti gli infermieri e gli operatori. Un grazie a tutti i Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera scelta che sono in prima linea a contatto con i pazienti, anche potenzialmente infetti, senza gli adeguati mezzi di protezione”.
credits NIAID RML
"A questo punto possiamo formulare varie ipotesi: la mia è che questo virus continuerà a circolare nella popolazione camuffandosi da influenza o virus respiratorio. La stragrande maggioranza delle persone non se ne accorgerà, alcuni ne risentiranno, e per pochi altri avremo forme gravi".
Ad affermarlo è la virologa Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, raggiunta telefonicamente dall'Adnkronos Salute.
La virologa è prudente. "Sono però cautamente ottimista - aggiunge - che questo sia lo scenario più probabile. Non credo però che ci saranno cluster importanti di mortalità. Questo è un momento di responsabilità collettiva, quello del coronavirus non è un problema su cui scherzare: ci sono aziende e famiglie in difficoltà, occorre fare squadra e fare sistema, il 'sistema Italia'".
Quanto all'Oms, che ha modificato la valutazione del rischio di diffusione e di impatto di Covid-19 da alto a molto alto a livello globale, Capua osserva: "Il numero di casi di sindrome simil-influenzale causata dal nuovo coronavirus sta aumentando. Covid-19 è presente in nuovi Paesi, e c'era da aspettarselo che l'Organizzazione mondiale della sanità alzasse il livello di allarme".
"E' di oggi - aggiunge - la notizia del primo caso di contagio in Nigeria, Paese africano molto popolato e con moltissimi contatti internazionali. Mentre in Usa ci sono casi di trasmissione all'interno di alcune comunità. Dunque il virus sta circolando. Dunque la decisione dell'Oms era attesa".
Dopo il caso confermato in Ticino in una persona che aveva soggiornato in Italia, il nuovo coronavirus è stato riscontrato in una persona nel Cantone di Ginevra e in due persone nel Cantone dei Grigioni. La persona nel Cantone di Ginevra è rientrata in Svizzera alcuni giorni fa dalla regione di Milano.
Il numero dei casi positivi testati in Svizzera sale quindi a quattro. Tutte e quattro le persone ammalate sono ricoverate in ospedale e isolate. Il loro stato di salute è buono. Le autorità sanitarie stanno contattando coloro che sono entrate in stretto contatto con le persona malate.
La persona nel Cantone di Ginevra, un uomo, si era recato nella regione di Milano alcuni giorni fa e al suo rientro in Svizzera è risultato positivo al nuovo Coronavirus. Attualmente si trova in isolamento nell’ospedale universitario di Ginevra. L’analisi del Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra ha confermato il contagio con il nuovo coronavirus. Anche le due persone nel Cantone dei Grigioni sono isolate in ospedale e in buona salute.
info: http://www.salutedomani.com/
È possibile che si verifichino altri casi di infezione.
In Svizzera sono stati finora condotti accertamenti in circa 300 casi sospetti, analizzando in laboratorio strisci naso-faringei. Molte persone sono in quarantena nel proprio Cantone di domicilio e devono rimanere a casa ed evitare contatti con altre persone.
Le persone a stretto contatto con gli ammalati sono state informate e messe in quarantena. Confederazione e Cantoni applicano i provvedimenti necessari a prevenire l’ulteriore trasmissione del virus, tra cui l’identificazione di altre persone eventualmente entrate in contatto con i casi in questione e il loro controllo in regime di quarantena nei prossimi 14 giorni.
Con il continuo aumento di casi confermati a livello globale e soprattutto nell’Italia settentrionale, cresce anche la probabilità di altri casi diagnosticati dell’infezione in Svizzera. Le strutture mediche del nostro Paese sono preparate a identificare e ad accertare tempestivamente i casi sospetti e ad assistere altre persone ammalate.
Confederazione, Cantoni e l'assistenza sanitaria sono pronti
Nessuna restrizione di entrata in Svizzera
Per i viaggi in Svizzera non ci sono restrizioni. Informazioni per persone provenienti dall’Italia sono in corso di preparazione.
Buono a sapersi
Dr Hans Kluge, WHO Regional Director for Europe
Good morning. Thank you for inviting me to say a few words to you today.
Allow me to provide you with an update of the situation. As of today, we count over 80,000 cases of COVID-19 in 34 countries. Four new Member States – Afghanistan, Bahrain, Iraq, and Oman – reported cases of COVID-19 in the past 24 hours. 97% cases are reported from China and our thoughts are with all those families and communities affected by the disease and the health workers and authorities working tirelessly to treat and protect their populations.
Here in Europe, communities have also been impacted, in no country more so than Italy – where, as you are fully aware, we have seen a rapid increase in cases in just few days, some of them with no clear epidemiological links, such as travel history to China or contact with a confirmed case. This presents a significant challenge for the Italian authorities. I am personally assured that your countryfolk are ALL standing aside each other in doing the absolute best to contain and prevent transmission of the disease. Italian authorities are implementing measures to prevent onwards transmission that align with the containment strategy currently being implemented globally. To do that, Italian leadership has had to make tough decisions, placing health ahead of economic prosperity. Tough decisions but correct decisions.
Your burden is Europe’s burden and that’s why I am here today.
- Thanks to the Ministry of Health of Italy for welcoming our joint WHO-ECDCexpert team to Rome. We are doing our best to support the Italian authorities and I can assure you we are working around the clock. The meeting that kicked off yesterday defined our collaboration in areas such as clinical management, infection prevention and control, surveillance and risk communication. We will join experts in the Ministry of Health and the Istituto Superiore di Sanita’ to analyze information and data, we will work with the affected regions, and we will advise and operate in a common effort to stop COVID-19. Hand in hand, beside each other with a common cause.
- At WHO we are making every effort possible to coordinate COVID-19 global preparedness and response in each and every country. As Regional Director of the WHO Regional Office for Europe I have been in close communication since the weekend with the European Commission and Italian authorities at national and regional level, and with the Minister of Health.
While battling this disease and its spread we must also learn from the response here in Italy. Your experience, difficult as it is, is invaluable as we learn how we tackle the disease. The burden of COVID-19 is a shared one that requires a collective response, from those near and far from its immediate impact today.
Everyone needs to do their part.
I’d like to leave you with a few short messages: To the Italian people: Protect yourself and others from getting sick by adhering
to the guidance from your public health authorities and stay healthy while travelling.
This includes
To health professionals: They are the heroes of this response. As they face higher risks, they need equipment and training to protect themselves to continue to save others.
To media: Yours is a critical role. This is the time for accurate reporting from official sources. Your role in an outbreak is not simply chasing the news; it is to perform a public service – in all respects your actions are public health actions, in all senses. You have a significant role in protecting the health and wellbeing of your countryfolk.
To governments in Europe: be ready to find and test any cases of COVID-19, treat patients with dignity and compassion, prevent onward transmission, and communicate with the public.
To the Italian government:
I ask Italy to continue its leadership and determination to contain the virus working in full synergy nationally and internationally to learn, respond and share.
You are doing a good job right now, but you have to keep up and sustain these efforts so that no one is left behind. Because ultimately health is a political choice.
WHO/Europe is stepping up efforts for the people of Europe with our headquarters and partners. This is the time for global solidarity and we can overcome the threat only by acting as one.
“Monitorare in ogni Regione la consegna dei dispositivi di protezione ai medici e al personale sanitario; coordinare a livello centrale la distribuzione di tale materiale; infine, se necessario, modificare gli assetti organizzativi, di modo che si rendano operativi soltanto i sanitari che siano messi in grado di lavorare in sicurezza”.
A chiederlo al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, è il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO), Filippo Anelli.
“La gestione regionale della gestione dell’emergenza ha dimostrato di essere inefficace: da Nord a Sud i colleghi lamentano tantissime situazioni nelle quali i medici di medicina generale, della continuità assistenziale, dei sistemi di emergenza- urgenza, degli ambulatori, dell’Inps e il personale degli Ospedali non sono stati messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza – spiega Anelli -. Mancano o scarseggiano i dispositivi individuali di sicurezza, le mascherine, i camici monouso, i guanti, gli occhiali protettivi, e i disinfettanti. Il loro approvvigionamento e la loro distribuzione erano stati affidati alle Regioni, che pur avendo avuto tutto il tempo di prepararsi, vista l’allerta lanciata già ai primi di gennaio e le difficoltà di produzione, non sono riuscite a rifornire tutti i professionisti”.
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
“Più in generale, questa emergenza sanitaria ha purtroppo portato allo scoperto alcune criticità della potestà legislativa concorrente di Stato e Regioni in materia di Salute – continua il Presidente FNOMCeO -. Plaudiamo quindi al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha proposto un protocollo condiviso con tutte le Regioni, ricomponendo un’unitarietà nazionale della quale il Paese ha quantomai bisogno. Occorrono indicazioni univoche, a livello di procedure evidence based e di assetti organizzativi”.
“Chiediamo ora alle Regioni di intensificare la collaborazione, facendo un passo indietro, senza rinunciare alle loro prerogative ma anzi mettendo a disposizione le loro competenze per la stesura di linee guida unitarie – aggiunge ancora -. Chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute Roberto Speranza e a tutto il Governo di assumere, in questo momento, che è un vero banco di prova per il Paese, il coordinamento delle azioni e delle organizzazioni. Chiediamo loro che i nostri medici, che tanto si adoperano per sopperire all’emergenza, siano adeguatamente tutelati e messi in condizione di curare in sicurezza tutta le malattie, non solo Covid-19”.
“Si parla in questi giorni di “medici – eroi”, e questo è vero, perché eroico è lo spirito con il quale affrontano l’emergenza, i turni massacranti, le carenze organizzative per continuare a garantire le cure – conclude -. Non devono però diventare martiri, schiacciati da tali carenze dovute a politiche discontinue e disuguali sul territorio. Perché non è giusto, e anche perché, se un medico si ammala, è un medico sottratto al Servizio sanitario nazionale, una risorsa sottratta alla tutela del diritto alla Salute dei cittadini”.
I dipendenti delle aziende che si trovano nelle aree a rischio di contagio da coronavirus, individuate dalle Ordinanze, potranno ricorrere alla modalità di lavoro agile in via automatica.
Lo prevede il decreto attuativo del Decreto legge 23 febbraio 2020 n.6, recante le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Tale disposizione consente ai dipendenti assunti con rapporto di lavoro subordinato di svolgere la propria attività lavorativa in modalità domiciliare ovvero in modalità a distanza, e quindi all’esterno dei locali aziendali, per evitare il più possibile contatti prolungati e ravvicinati con persone che potrebbero essere infette.
info: http://www.salutedomani.com/
Leggi:
Per prevenire il rischio di infezione da nuovo coronavirus è prioritario curare l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie.
L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare anche una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti, oppure se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus.
L'uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. Inoltre, la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie.
Come devo mettere e togliere la mascherina?
Ecco come fare:
Per la prevenzione e il contenimento del virus a livello mondiale, la Commissione Europea ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti del valore di 232 milioni di euro. Una parte di questi fondi sarà destinata immediatamente a diversi settori, mentre il resto sarà erogato nei prossimi mesi.
"Con il continuo aumento dei casi, la salute pubblica è la priorità numero uno. Che si tratti di aumentare la preparazione in Europa, in Cina o altrove, la comunità internazionale deve lavorare insieme". L'Europa è qui per svolgere un ruolo di primo piano", ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.
Janez Lenar?i?, commissario per la gestione delle crisi, e coordinatore europeo per la risposta alle emergenze: "Con oltre 2.600 morti, non c'è altra scelta se non quella di prepararsi a tutti i livelli. Il nostro nuovo pacchetto di aiuti sosterrà l'Organizzazione Mondiale della Sanità e si concentrerà sui finanziamenti per garantire che i paesi con sistemi sanitari più deboli non vengano lasciati indietro. Il nostro obiettivo è quello di contenere l'epidemia a livello globale".
Aggiornamenti: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Sostegno agli Stati membri
In seguito agli sviluppi in Italia, la Commissione sta intensificando il suo sostegno agli Stati membri nel contesto dei lavori in corso sulla preparazione, la pianificazione di emergenza e la pianificazione della risposta.
Stella Kyriakides, commissario per la salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: "In considerazione della rapida evoluzione della situazione, siamo pronti ad aumentare la nostra assistenza. In questo senso, questa settimana partirà per l'Italia una missione congiunta di esperti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dell'Organizzazione mondiale della sanità per sostenere le autorità italiane".
I nuovi finanziamenti dell'UE aiuteranno a individuare e diagnosticare la malattia, a curare le persone infette e a prevenire un'ulteriore trasmissione in questo momento critico.
Aggiornamenti : http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Un pacchetto di aiuti di 232 milioni di euro:
- 114 milioni di euro sosterranno l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in particolare il piano globale di preparazione e risposta globale. Questo intende promuovere la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie pubbliche in paesi con sistemi sanitari deboli e una limitata capacità di resistenza. Parte di questi finanziamenti è soggetta all'accordo delle autorità di bilancio dell'UE.
- Si prevede di stanziare 15 milioni di euro in Africa, anche all'Istituto Pasteur Dakar, in Senegal, per sostenere misure quali la diagnosi rapida e la sorveglianza epidemiologica.
- 100 milioni di euro saranno destinati alla ricerca urgentemente necessaria in materia di diagnostica, terapeutica e prevenzione, di cui 90 milioni di euro attraverso l'Iniziativa sui medicinali innovativi, una partnership tra l'UE e l'industria farmaceutica.
- 3 milioni di euro assegnati al Meccanismo di protezione civile dell'UE per i voli di rimpatrio dei cittadini dell'UE da Wuhan, Cina.
Aggiornamenti http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
"Il nostro Servizio Sanitario è all’altezza della situazione e la risposta che stiamo dando è rapida ed efficace come affermato dalla Commissaria europea, Stella Kyriakides, con cui sono in costante collegamento".
Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine della riunione della task force svolta nella sede della Protezione civile.
"Ho chiesto a Walter Ricciardi, membro italiano del comitato esecutivo dell’OMS, di coordinare le nostre relazioni con gli organismi sanitari internazionali. Dobbiamo affrontare con metodo coerente e basato sull’evidenza scientifica una sfida che deve vedere unito tutto il Paese" – ha aggiunto Speranza.
"Il nostro Servizio Sanitario è all’altezza della situazione e la risposta che stiamo dando è rapida ed efficace come affermato dalla Commissaria europea, Stella Kyriakides, con cui sono in costante collegamento".
Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine della riunione della task force svolta nella sede della Protezione civile.
"Ho chiesto a Walter Ricciardi, membro italiano del comitato esecutivo dell’OMS, di coordinare le nostre relazioni con gli organismi sanitari internazionali. Dobbiamo affrontare con metodo coerente e basato sull’evidenza scientifica una sfida che deve vedere unito tutto il Paese" – ha aggiunto Speranza.
“È indispensabile che ci sia un solo centro di coordinamento per la gestione dell’emergenza in cui siano pienamente coinvolte tutte le regioni e con la guida del nostro coordinamento scientifico. Così sta funzionando, come dimostrano le ordinanze firmate nella giornata di ieri. Non servono scelte unilaterali di singoli territori”.
Inoltre domani ci sarà una missione congiunta dell'Oms e dell'Ecdc in Italia, per valutare la situazione.
tutte le info sul coronavirus:
Inoltre domani ci sarà una missione congiunta dell'Oms e dell'Ecdc in Italia, per valutare la situazione.
tutte le info sul coronavirus:
di Andrea Ammon, direttore dell'ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie)
Il Ministero della Salute italiano ha confermato un numero crescente di casi COVID-19, inclusi i decessi, raggruppati in due regioni del Nord Italia e singoli casi in altre regioni del Nord Italia.
L'ECDC sta monitorando attentamente questa situazione. Siamo stati in contatto con le autorità italiane per fornire tutta l'assistenza necessaria in questa fase e sostenere i loro sforzi nel limitare la trasmissione locale sostenuta.
Vista la situazione in evoluzione, l'ECDC sta valutando l'impatto che i cluster in Italia hanno sul rischio complessivo per l'UE / SEE e pubblicherà una valutazione del rischio aggiornata entro le prossime 24 ore.
L'ECDC è inoltre in stretto contatto con la Commissione europea e l'OMS / Europa. Allo stesso tempo, l'ECDC continua a lavorare con tutti gli altri Stati membri dell'UE, per assicurarsi che ricevano il miglior supporto.
Dato che la situazione è in rapida evoluzione, nei prossimi giorni sono attesi più casi in Italia, e forse nell'UE.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanita (ISS), i casi sospetti di COVID-19 vengono prima testati nei laboratori di riferimento della regione e della provincia. Quelli che risultano positivi vengono ritestati nell'ISS e solo quelli validati vengono riportati come casi confermati.
Le autorità italiane stanno identificando tutti i contatti dei casi confermati e hanno annunciato misure di contenimento della sanità pubblica, tra cui la sospensione di raduni di massa, la sospensione delle strutture per l'infanzia e delle scuole e l'accesso a servizi pubblici essenziali condizionati all'uso di dispositivi di protezione individuale.
Queste misure straordinarie nel nord Italia sono essenziali per limitare l'epidemia e potrebbe essere necessario replicarle in altre comunità nei prossimi giorni.
I casi positivi al primo test per il Sars-CoV-2 che riceveranno conferma da parte dell’Iss o di altre strutture individuate verranno resi noti dal ministero della Salute. I casi sospetti per COVID-19 vengono inizialmente testati presso i laboratori di riferimento individuati dalle Regioni e dalle Province Autonome.
Sui casi che risultano positivi vengono ripetuti i test per la conferma di positività all’infezione da SARS-CoV-2, come indicato nelle circolari ministeriali del 22 e del 27 gennaio 2020. Occorre quindi distinguere tra casi “segnalati”, casi positivi al test e casi confermati. Solo quelli risultati positivi al secondo test sono confermati e risultano nei rapporti ufficiali pubblicati.
“Sin dalle prime fasi dell’epidemia ci siamo immediatamente raccordati come Iss sia a livello nazionale che regionale, lavorando assieme per affrontare l’emergenza, potenziando e mettendo a disposizione h24 tutte le strutture potenzialmente interessate. – commenta il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. – La preoccupazione in questo momento è quella di garantire da un lato alle persone che risultano positive e sintomatiche la migliore assistenza, e questo sta avvenendo nell’articolata rete di servizi che le regioni interessate hanno messo in campo, e dall’altro è necessario adottare delle misure, sempre ispirate al principio di massima precauzione che ha sempre caratterizzato gli interventi durante questa epidemia, per fare in modo che la circolazione del virus venga limitata e venga bloccata.
L’Istituto è impegnato su tutti gli aspetti dell’azione di contrasto al virus, compreso quello comunicativo, come testimonia ad esempio la pubblicazione recente del decalogo sui buoni comportamenti, che resta valido, e quello della formazione, con la messa a punto di un corso dedicato agli operatori.
Le autorità federali e cantonali stanno seguendo costantemente la situazione di diffusione del Coronavirus in Italia. Il canton Ticino da tempo si sta preparando a gestire i possibili casi di Coronavirus sul territorio e le strutture sanitarie sono pronte.
Domani il gruppo di coordinamento allargato deciderà quali ulteriori misure sarà necessario attivare, alla luce dell’evoluzione della situazione nel nord Italia.
L’Ufficio federale della sanità pubblica, il medico cantonale Giorgio Merlani, gli operatori sanitari, le autorità e gli enti preposti a gestire una possibile diffusione del virus in Svizzera e in Ticino sono stati in costante contatto nelle ultime settimane, e in particolare durante questo weekend. Si sono tenute e si stanno tenendo conferenze telefoniche fra tutti i partner, con un continuo confronto, allo scopo di predisporre le misure necessarie a far fronte a possibili contagi.
Dalle informazioni assunte finora, in Italia sembrano esserci stati contagi senza un chiaro legame epidemiologico fra loro. In rispetto del principio di prudenza, non potendo escludere allo stato attuale l’apparizione di casi comunitari, le modalità di presa a carico sanitaria in Ticino sono pertanto state subito rinforzate, sia nella gestione dei casi negli ospedali che dal punto di vista dei criteri clinici con cui vengono individuati i casi sospetti.
Pertanto i casi che presentano – anche senza legame epidemiologico sicuro con la Cina o con casi confermati negli ultimi 14 giorni – sintomi di un’infezione respiratoria acuta con difficoltà respiratorie, verranno valutati più attentamente ed i casi che presenteranno una serie di segni e sintomi compatibili, saranno trattati come casi sospetti: isolati e sottoposti allo striscio naso-gola alla ricerca del nuovo Coronavirus. Anche in assenza di viaggi.
Domani il gruppo di coordinamento allargato deciderà quali ulteriori misure attivare. Le decisioni che verranno prese saranno comunicate nel corso di un infopoint previsto al termine dell’incontro, nel pomeriggio di lunedì (orario e luogo saranno comunicati domani).
Si conferma che in Svizzera nessuno è risultato, fino ad ora, positivo al virus e attualmente in Ticino non risultano né casi sospetti né persone poste in quarantena.
Le autorità cantonali, ringraziando i media per porre l’attenzione su questo aspetto di prevenzione sanitaria, invitano i cittadini che avessero avuto contatti diretti con casi confermati o che si fossero recati in Cina negli ultimi 14 giorni e che presentassero sintomi delle vie respiratorie inferiori (tosse o difficoltà a respirare) e febbre a evitare di presentarsi spontaneamente nelle strutture sanitarie, ma di rivolgersi esclusivamente per telefono al proprio medico di famiglia, al Servizio di guardia medica (091 800 18 28), o alla Centrale di soccorso 144 nei casi urgenti o ai Pronti soccorsi del Cantone (previo contatto telefonico).
+ Francesco Moraglia, patriarca di Venezia
A seguito di quanto stabilito in data odierna dalla Regione Veneto, dalle ore 24.00 di oggi domenica 23 febbraio 2020 fino alle ore 24.00 di domenica 1 marzo 2020, per evitare gli assembramenti di persone, la Diocesi di Venezia dispone la sospensione di quanto segue:
— In sostituzione del precetto festivo e anche del Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima, i fedeli dedichino un tempo conveniente alla preghiera e alla meditazione, eventualmente anche aiutandosi con le celebrazioni trasmesse tramite radio e televisione;
— Per i funerali, saranno possibili le sepolture, anche con la benedizione della salma alla presenza delle persone più vicine del defunto, ma purtroppo senza la celebrazione della S. Messa o di altra liturgia; le S. Messe esequiali potranno essere celebrate solo al superamento di questa fase critica;
L’accesso alle chiese sarà ordinariamente possibile, per chi vorrà recarvisi a pregare, salvo il principio di evitare assembramenti di persone, più probabili nel centro storico di Venezia essendo meta di visite turistiche. In tal senso anche la Basilica di San Marco non sarà accessibile.
Nel periodo indicato resteranno chiuse al pubblico le seguenti realtà: la Curia Diocesana di Venezia, l’Archivio Storico, la Biblioteca Diocesana, il Museo Diocesano alla Salute, il Centro Pastorale Urbani di Zelarino e la Casa di Esercizi Spirituali Santa Maria Assunta del Cavallino.
Le attività caritative invece continueranno:
La Diocesi di Venezia e Il Patriarca Francesco Moraglia sono e rimangono in costante e frequente contatto con le autorità, in particolare con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Prefetto Vittorio Zappalorto e il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, in un clima di fattiva collaborazione.
“Come cittadini e credenti siamo chiamati a vivere questo momento di difficoltà con senso di responsabilità civica, senza cedere ad allarmismi e a paure ingiustificate. Ci affidiamo alla protezione della Beata Vergine Maria, invocata col titolo di Madonna della Salute; Ella interceda presso Suo Figlio, il Santissimo Redentore. La nostra preghiera è anche per quanti sono preposti al bene comune, affinché assumano decisioni prudenti e sagge per la nostra gente, soprattutto per i più deboli e per gli anziani”.
La protezione civile invita a recarsi nei pronto soccorso o nelle strutture sanitarie e a chiamare i numeri di emergenza soltanto se strettamente necessario.
La Lombardia e il Veneto hanno attivato punti di contatto aggiuntivi dove si possono segnalare problemi di salute ma anche chiedere semplici informazioni. Per far fronte alle numerose richieste di informazioni è necessario contattare anche questi numeri soltanto se necessario.
Lombardia
Ecco le indicazioni della Regione Lombardia:
Per altre info vai al sito della Regione Lombardia
Veneto
Ecco le indicazioni della Regione Veneto:
Per altre info vai al sito della Regione Veneto.
La collaborazione dei cittadini è fondamentale per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.
Il provvedimento è stato illustrato in una conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Il punto sulla situazione da parte del Capo della protezione civile: 79 persone colpite, di queste 76 positive al test, 2 deceduti, un dimesso (guarito). Dei 76 positivi al test: 54 sono in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emila Romagna, 1 in Piemonte, oltre i 2 turisti cinesi ancora ricoverati allo Spallanzani di Roma. Il ministro Speranza: "Misure per la tutela della salute delle comunità, contiamo sulla collaborazione di tutti i cittadini".
Guarda il video della conferenza stampa
Il decreto interviene in modo organico, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità, allo scopo di prevenire e contrastare l’ulteriore trasmissione del virus.
Il testo prevede, tra l’altro, che nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica.
Tra le misure sono inclusi, tra l’altro:
Si introduce, inoltre, la facoltà, per le autorità competenti, di adottare ulteriori misure di contenimento, al fine di prevenire la diffusione del virus anche fuori dai casi già elencati.
L’attuazione delle misure di contenimento sarà disposta con specifici decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri e il Presidente della Regione competente ovvero il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni, nel caso in cui gli eventi riguardino più regioni. Nei casi di estrema necessità ed urgenza, le stesse misure potranno essere adottate dalle autorità regionali o locali, ai sensi dell’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, fino all’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Ai fini sanzionatori, il decreto stabilisce che il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale.
Infine, il testo prevede che il Prefetto, informando preventivamente il Ministro dell’Interno, assicuri l’esecuzione delle misure avvalendosi delle forze di polizia e, ove occorra, delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali.
Il team di ricerca dell'Università del Queensland UQ, in Australia, ha raggiunto un obiettivo importante nello sviluppo di un vaccino contro il coronavirus COVID-19. In appena tre settimane, è stato creato il primo 'prototipo' di vaccino in laboratorio, che passerà subito a ulteriori sviluppi prima dei test pre-clinici formali.
La notizia arriva dopo l' annuncio del progetto il 24 gennaio come parte del programma di risposta rapida Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI).
Il vice-cancelliere e presidente della UQ, il professor Peter Høj AC, ha affermato che il team ha mostrato notevoli progressi in linea con il periodo di tempo molto accelerato del programma di risposta rapida e che le lunghe ore in laboratorio sono state fruttuose. "Esistono ancora numerosi test per garantire che il candidato al vaccino sia sicuro e crei un'efficace risposta immunitaria, ma la tecnologia e la dedizione di questi ricercatori indicano che il primo ostacolo è stato superato", ha affermato il professor Høj.
Il lavoro in laboratorio mostra la fattibilità dell'utilizzo della tecnologia del "morsetto molecolare" di UQ per progettare un candidato al vaccino che potrebbe essere più facilmente riconosciuto dal sistema immunitario, innescando una risposta immunitaria protettiva.
La fase successiva è di produrre questo su una scala più ampia necessaria per ulteriori test, per determinare la sua efficacia contro il virus.
I ricercatori hanno affermato che le prime ricerche erano andate "come previsto" e che il materiale creato aveva le proprietà che consentivano al team di procedere allo sviluppo del vaccino.
Il gruppo continua a lavorare su un calendario molto accelerato, per tenere traccia dei test clinici sperimentali nella seconda metà dell'anno.
UQ è uno dei soli tre programmi a livello globale e l'unico in Australia, avviato dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), sfruttando le piattaforme di "risposta rapida" contro questo nuovo coronavirus.
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Antonio Caperna
«Per evitare che si possano moltiplicare le occasioni di contagio riteniamo sia doveroso per i colleghi della medicina generale aumentare la disponibilità telefonica ai pazienti che presentano sintomi influenzali così da evitare il più possibile che questi stessi pazienti debbano recarsi personalmente presso gli studi sul territorio o nei servizi sanitari come PS e Continuità Assistenziale».
Pur nella consapevolezza di una rete di sorveglianza tra le migliori in Europa, FIMMG e SIMG (per voce rispettivamente del segretario generale Silvestro Scotti e del presidente Claudio Cricelli) mettono in campo un protocollo di sicurezza dettato da ragioni di prudenza. L’obiettivo è chiaramente quello di ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti che presentano sintomi compatibili con un sospetto di una affezione respiratoria di probabile origine virale suggestiva per Covid-19 da Coronavirus e altri pazienti.
«In questo periodo - precisano Scotti e Cricelli - è normale che i casi di influenza siano ancora molti, tuttavia visti i casi di contagio che si sono verificati sarebbe molto imprudente se non chiedessimo ai colleghi della medicina generale di ridurre al minimo le possibilità di contatto con pazienti a rischio potenziale. Covid-19 ha dimostrato di essere un coronavirus molto contagioso e lo dimostra il possibile coinvolgimento del medico di famiglia del paziente indice di Codogno ricoverato per polmonite e in corso di accertamento, ciascuno deve fare la propria parte per fare in modo che questi casi restino solo un allarme contenuto». Lo stesso appello alla prudenza e al buon senso Scotti e Cricelli lo rivolgono a tutti i cittadini/pazienti.
«In caso di sintomi influenzali, anche di una febbre non troppo alta ma persistente, è bene che non ci si muova verso lo studio del medico di famiglia né verso l’ospedale se non dopo un contatto telefonico con i numeri di pubblica utilità creati a livello nazionale e regionale sulla infezione da coronavirus. In presenza di sintomi di affezioni respiratorie è bene restare a casa e chiamare il medico di famiglia, sarà lui a dirci come comportarci in assoluta sicurezza e a gestire il caso con le indicazioni migliori».
A tutti i medici della medicina generale verrà fornita in queste ore una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali fare una prima diagnosi. Sarà sempre il medico di famiglia a consigliare ogni ulteriore step da seguire.
«Queste misure - concludono Scotti e Cricelli - non devono assolutamente generare allarme. Servono ad evitare che i pazienti e i medici possano essere esposti a rischi inutili. Mai come oggi frequentare in maniera inappropriata uno studio medico o un pronto soccorso o il servizio di continuità assistenziale o qualunque presidio sanitario potrebbe esporci ad un rischio inutile. Sarà fondamentale a questo punto un endorsement dei cittadini anche attraverso le loro rappresentanze utile a spiegare come vanno utilizzati i servizi sanitari durante una possibile diffusione pandemica, noi intanto lo iniziamo a fare come professionisti ma soprattutto forti del nostro rapporto fiduciario con i nostri assistiti. Perché in fondo, se tempo fa si diceva che una telefonata ti salva la vita, in questo caso una telefonata ci salva dalla diffusione pandemica».
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus
Sono salite a 46 le persone risultate positive al Coronavirus in Lombardia. Lo fa sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che sta presiedendo, insieme all’assessore al Welfare, Giulio Gallera, l’Unita’ di crisi e che, in mattinata, ha partecipato ad un vertice in video conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo e che è stata sottoposta a tampone post mortem. In particolare, dei 7 nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 già comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona), uno e’ residente a Sesto San Giovanni (MI) ed e’ attualmente ricoverato all’Ospedale San Raffaele. Gli altri 6 provengono dalle zone già interessate dall’infezione.
Areu ha inoltre attivato un numero verde riservato agli abitanti dei 10 comuni ricompresi nell’ordinanza firmata ieri dal presidente Fontana e dal ministro Speranza. Il numero è 800894545
CREDITS NIAID RML
Sale a 14 il numero delle persone contagiate da Coronavirus in Lombardia. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il presidente Attilio Fontana, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Capo Dipartimento della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli. Poi in serata un'altra persona è risultata positiva per un totale di 15.
“Abbiamo individuato altre 8 positivita’ – ha spiegato Gallera – fra cui 5 operatori sanitari dell’Ospedale di Codogno e 3 pazienti. Abbiamo gia’ effettuato tamponi su 120 dipendenti che lavoravano presso l’area ricerca e sviluppo dell’azienda del primo contagiato, e iniziato i tamponi anche agli operatori sanitari e tutti le persone che hanno avuto contatti diretti.
I primi 6 contagiati dunque sono il 38enne (‘paziente 1′), sua moglie e il ragazzo che fa parte dello stesso gruppo podistico.
Le altre 3 persone, tutte di eta’ piu’ avanzata, frequentavano lo stesso bar anche dal padre del podista.
Il presidente Fontana e il ministro Speranza hanno firmato un’ordinanza con misure molto precise che riguardano l’area in cui abitano e si spostano le persone che sono state individuate come positive. I comuni sono: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Maleo, Fombio, Bertonico, Castelgerundo, Terranova dei Passerini, Somaglia e San Fiorano.
L’assessore Gallera ha quindi ringraziato il “sistema sanitario per il lavoro svolto ininterrottamente dalla serata di ieri che e’ riuscito ad individuare collegamenti e legami”.
Il presidente Fontana ha sottolineato che “Il Tavolo di coordinamento regionale e’ sempre aperto, siamo pronti a reagire a qualunque evenienza. Abbiamo assunto provvedimenti che non devono essere intesi come qualcosa che possa spaventare ma come qualcosa che puo’ bloccare l’epidemia”.
"Per noi le analisi sono positive, stiamo aspettando la conferma dallo Spallanzani, ho parlato piu' volte con Borrelli oggi pomeriggio, sono due cittadini di Vo' Euganeo, uno del '42 e uno del '53, uno in condizioni critiche in terapia intensiva". Con queste parole il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha confermato la presenza di due casi di Coronavirus in Veneto entrando ad un vertice d'urgenza organizzato a Padova. Ma in tarda serata uno dei due è deceduto a Padova.
Per tutelare la popolazione, alla luce della notizia dei casi di Coronavirus COVID-19 in Lombardia, il Comune di Codogno ha pubblicato le ordinanze di chiusura delle scuole, pubblici esercizi/luoghi di assembramento, uffici comunali
-ordinanza provvisoria e precauzionale di chiusura esercizi somministrazione alimenti e bevande e luoghi assembramento pubblico per emergenza sanitaria
-ordinanza provvisoria e precauzionale di chiusura plessi scolastici per emergenza sanitaria
ordinanza di chiusura temporanea e precauzionale degli uffici comunali a causa di emergenza sanitaria
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