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La riclassificazione di alcuni medicamenti nell’ambito della revisione della legge sugli agenti terapeutici ha generato sovraccosti per il sistema sanitario svizzero pari a un massimo di 24 milioni di franchi all’anno dal 2019.
Si tratta di una somma quattro volte inferiore rispetto ai 100 milioni di franchi prospettati dal settore farmaceutico. Tali stime emergono da un rapporto in adempimento di una mozione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), del quale il Consiglio federale ha preso conoscenza durante la sua seduta del 26 febbraio 2025. Per limitare gli effetti di questa riclassificazione sui costi della sanità , il Consiglio federale ha deciso di attuare misure di ottimizzazione puntuali.
La legge sugli agenti terapeutici (LATer) classifica tali agenti in base a categorie che vanno dalla A (dispensazione singola su prescrizione medica non rinnovabile) alla E (dispensazione senza consulenza specialistica). Secondo un mandato del Parlamento, nel 2019 è stata effettuata una riclassificazione nell’ambito della revisione della LATer, che ha previsto la soppressione della categoria C.
In seguito alla revisione della LATer, la CSSS-N ha incaricato il Consiglio federale di assicurarsi che la riclassificazione non comportasse né costi né spese supplementari per il sistema sanitario svizzero (mozione 19.3005). Il Consiglio federale ha quindi conferito all’Ufficio federale della sanità pubblica il mandato di procedere a un’analisi dei costi totali di tale riclassificazione e di valutare dove potessero essere apportati miglioramenti. I risultati di questa analisi e delle proposte di ottimizzazione sono stati riassunti in un rapporto del quale il Consiglio federale ha preso conoscenza durante la sua seduta del 26 febbraio 2025.
Un sovraccosto inferiore a quello paventato dall’industria farmaceutica
Secondo il rapporto, la riclassificazione ha generato costi supplementari pari a 24,5 milioni di franchi. Tale sovraccosto è dovuto tra l’altro al fatto che i pazienti si recano più spesso dal medico per ricevere una prescrizione, cosa che non è sempre necessaria. Un’altra ragione è l’aumento del prezzo dei medicamenti in seguito all’adeguamento della parte propria alla distribuzione, ovvero la rimunerazione delle farmacie, che varia a seconda delle categorie. Questo sovraccosto è tuttavia nettamente inferiore agli 80–100 milioni di franchi prospettati dall’industria farmaceutica al momento delle deliberazioni parlamentari.
Misure di ottimizzazione
Per limitare gli effetti della riclassificazione sui costi della sanità , il Consiglio federale intende attuare misure di ottimizzazione. Tali adeguamenti prevedono una sensibilizzazione dei farmacisti per incoraggiarli a sfruttare la loro facoltà di dispensare medicamenti senza prescrizione evitando così consultazioni mediche inutili. Le altre misure proposte consistono nell’adeguare l’etichettatura sugli imballaggi menzionando che il medicamento è disponibile senza prescrizione nonché nell’uniformare i requisiti per la documentazione delle decisioni di dispensazione dei medicamenti riclassificati dalla categoria C alla categoria B per alleggerire il carico di lavoro dei famacisti.