• Dom. Feb 23rd, 2025

All’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova c’è anche una parete d’arrampicata tecnologica multisensoriale per la riabilitazione clinica di pazienti pediatrici con disabilità multiple o complesse, realizzata in collaborazione con l’Istituto italiano di tecnologia.

Il progetto, chiamato “Multisensory integration climb”, è il primo al mondo del suo genere ed è basato su evidenze scientifiche. La parete è pensata per pazienti tra i 3 e 18 anni, con condizioni neurologiche come ictus pediatrico, paralisi cerebrale infantile o disturbi dello sviluppo, ma potenzialmente estendibile a pazienti pediatrici con disabilità di diversa causa. La parete è stata già provata da 34 giovani pazienti e 52 bambini con sviluppo tipico e, a partire dalle prossime settimane, entrerà a pieno regime a disposizione del reparto di Medicina fisica e Riabilitazione del Gaslini.

“Risultati come quelli presentati oggi fanno capire il grosso impatto che la ricerca portata avanti nel nostro istituto può avere nella vita reale delle persone- commenta il direttore scientifico dell’Iit, Giorgio Metta- e sottolineano l’importanza di uscire dai laboratori creando collaborazioni con realtà di valore che tutti i giorni hanno a che fare con esigenze concrete, come il Gaslini”. Il direttore generale del Gaslini, Renato Botti, sottolinea che questo progetto “contribuisce ad aiutare i bambini con disabilità a colmare un gap in termini di accesso alla pratica sportiva, promuovendo percorsi di inclusione sociale, imprescindibili per promuovere la migliore qualità di vita. Per noi è importante avere la possibilità di lavorare con istituti di ricerca di altissimo livello come l’Iit, perché ci aiuta a offrire ai nostri pazienti interventi diagnostici e terapeutici all’avanguardia, grazie a percorsi di cura personalizzati”.

La parete di arrampicata multisensoriale è dotata di diversi tipi di feedback sensoriali modulabili, tra cui stimoli visivi, con prese che cambiano colore attraverso l’alternarsi di luci, stimoli sonori, come la riproduzione di versi di animali o messaggi motivanti, e stimoli tattili, restituiti attraverso la vibrazione di uno smart watch indossato dal paziente.

Nell’allestimento, particolare attenzione è stata dedicata alla decorazione della stanza in cui la parete è ospitata, con personaggi animati. La parete misura tre metri per tre ed è composta da quattro pannelli di legno. Sulla metà di sinistra, sono posizionate 30 prese in modo speculare per favorire il training di simmetria motoria, consentendo di esercitare i movimenti più grossolani. Le altre 30 prese sono disposte sulla metà di destra della parete in maniera asimmetrica, per favorire l’allenamento della pianificazione motoria, concentrandosi sui movimenti più fini.

Ogni presa è composta da sei sensori laser per stimolare il contatto con mani e piedi, due speaker per diffondere segnali audio e otto led per gli input visivi. Dalla riabilitazione con questa parete sono attesi benefici senso-motori, cognitivi, emotivi e sociali. “Questa tecnologia è personalizzabile caso per caso- spiegano Monica Gori, Alberto Parmiggiani e Marco Crepaldi, ricercatori dell’Iit- la multisensorialità è fondamentale perché permette di migliorare la percezione e l’interazione con il mondo e nell’ambito della riabilitazione può portare benefici enormi”.
Chiara Tacchino e Marta Bertamino, dell’unità di Riabilitazione del Gaslini, aggiungono che “lo sport ricopre un ruolo fondamentale per il bambino con disabilità: oltre agli effetti benefici in termini di impatto emotivo, psicologico e inclusività, ha anche effetti riconosciuti nei percorsi terapeutico-riabilitativi”.

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