• Sab. Feb 22nd, 2025

Èstato pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet Diabetes & Endocrinologyuno studio che analizza i risultati a lungo termine del trapianto di isole pancreatiche in pazienti con diabete di tipo 1 trattati presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele dal 2001 al 2023.

Coordinato dal professor Lorenzo Piemonti, Primario dell’Unità di Medicina Rigenerativa e dei Trapianti, direttore del Diabetes Research Institute dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e docente di Endocrinologia di UniSR Università Vita-Salute San Raffaelelo studio rappresenta una delle analisi retrospettive a singolo centro più ampie al mondo, con un follow-up di vent’anni, e fornisce importanti indicazioni per le future terapie di sostituzione delle cellule beta nei pazienti con diabete di tipo 1.

Principali risultati dello studio:

L’analisi ha coinvolto 79 pazienti di età compresa tra i 18 e i 67 anni, rivelando che nei soggetti con diabete di tipo 1 trattati con una dose di isole pancreatiche di almeno 10.000 IEQ/kg e il protocollo immunosoppressivo αCD25/FK506/Rapa, si è ottenuto un significativo miglioramento nella sopravvivenza del trapianto e una maggiore indipendenza dall’insulina. In questo gruppo, la sopravvivenza mediana delle isole è stata di 9,7 anni, con il 72,7% dei pazienti che ha mantenuto l’indipendenza dall’insulina per un periodo tra i 6 e i 7 anni.

I dati complessivi mostrano una sopravvivenza del trapianto dell’86% a un annodel 65% a cinque anni e del 40% a vent’anni, a conferma dell’efficacia a lungo termine del trattamento. Tuttavia, lo studio ha evidenziato alcuni effetti collaterali associati alla terapia immunosoppressiva, come infezioni e riduzione della funzionalità renale, che richiedono un attento monitoraggio e interventi mirati per garantire la sicurezza a lungo termine dei pazienti.

«Questo studio evidenzia il potenziale del trapianto di isole nel migliorare la qualità della vita dei pazienti con diabete a lungo termine, fornendo al contempo preziose indicazioni per ottimizzare le future terapie cellulari, in particolare quelle basate sul differenziamento delle isole pancreatiche a partire da cellule staminali», ha dichiarato il professor Lorenzo Piemonti. «I risultati ottenuti non solo aiutano a comprendere meglio gli effetti dell’immunosoppressione, ma anche a determinare le dosi ottimali di isole per garantire trapianti sicuri ed efficaci. Questi dati sottolineano l’importanza di proseguire la ricerca per migliorare e perfezionare le terapie cellulari destinate ai pazienti con diabete di tipo 1, per garantire trattamenti sempre più efficaci e sostenibili nel lungo periodo», ha concluso il professor Piemonti.

Long-Term Outcomes of Pancreatic Islet Transplantation Alone (ITA) in Type 1 Diabetes: A 20-Year Single-Center Italian Experience – The Lancet Diabetes and Metabolism

Davide Catarinella1, MD; Raffaella Melzi2, M.Sci; Alessia Mercalli2, M.Sci; Paola Magistretti2, M.Sci; Stefano Tentori1, MD; Chiara Gremizzi1, MD; Vera Paloschi1, MD; Francesco De Cobelli3,4, MD; Giuseppe Esposto4, MD; Sabrina Costa2, BSc; Prof. Antonio Secchi1,4, MD; Rossana Caldara1, MD; Prof. Paola Maffi1,4, *, MD; Rita Nano2 *, M.Sci; Prof. Lorenzo Piemonti1, 2, 4, *, MD.

  1. Clinic Unit of Regenerative Medicine and Organ Transplants, IRCCS Ospedale San Raffaele, Milan, Italy
  2. Diabetes Research Institute, IRCCS Ospedale San Raffaele, Milan, Italy
  3. Department of Radiology, Experimental Imaging Center, IRCCS San Raffaele Scientific Institute, Milan, Italy
  4. Università Vita-Salute San Raffaele, Milan, Italy

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