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In Sardegna arriva il primo via libera alla riforma sanitaria voluta dalla giunta di Alessandra Todde. Il documento, che era stato esitato dall’esecutivo lo scorso agosto, ha incassato questo pomeriggio il via libera dalla commissione Sanità del Consiglio regionale, con i soli voti della maggioranza.
Da oggi inizia dunque l’iter del provvedimento verso l’approdo in aula, percorso praticamente dimezzato dopo la decisione di non richiedere il parere del Consiglio delle autonomie locali. Il Cal avrebbe infatti avuto la possibilità di “congelare” il testo per redigere il documento fino a un massimo di 15 giorni, ora restano solo i dieci giorni che chiederanno le opposizioni per scrivere una relazione. Calcoli alla mano, la riforma approderà in aula il 25 o il 26 febbraio.
“E’ chiaro che questo disegno di legge rappresenta l’inizio di un percorso, e non soddisfa completamente- il commento per la maggioranza di Giuseppino Canu di Sinistra futura-. Secondo il mio parere arriva anche un po’ in ritardo, perché potevamo discuterlo a novembre o dicembre. Forse non è un testo risolutivo, e spero che il Consiglio, con qualche variazione, inizi a dare dei segnali più forti di questa prima discussione in commissione”.
Considerata “la situazione disastrosa del sistema sanitario regionale, era necessario iniziare a fare qualcosa- rimarca Canu- anche se questo provvedimento non inciderà tantissimo, anzi quasi nulla. Aspettiamo delle correzioni eventuali in Consiglio per poter dare un assetto definitivo alla legge, e dare una risposta ai sardi sulla sanità. Bisogna ripensare a un sistema sanitario territoriale diverso da quello che abbiamo attualmente”.
Sempre in maggioranza interviene Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti: “Il disegno di legge entrerà in aula esattamente come è stato partorito dalla giunta ad agosto dell’anno scorso. Starà poi all’aula mettere in campo le modifiche necessarie a renderlo coerente col sistema normativo e con le esigenze della Sardegna. E penso che buona parte delle urgenze, soprattutto quelle che necessitano di un intervento immediato, debbano trovare sfogo nella finanziaria che andrà in aula subito dopo”. Per esempio sul problema delle liste d’attesa per Agus “occorre un intervento tanto nel pubblico quanto nel privato. Bisogna intervenire subito su quello che è il principale problema della Sardegna”.