• Sab. Feb 22nd, 2025

FINE VITA. VIA LIBERA DEL CONSIGLIO, TOSCANA È PRIMA REGIONE CON LEGGE

La Toscana è la prima Regione ad avere una legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito.

Il Consiglio regionale ha approvato la norma sul fine vita che attua, dopo la raccolta di 10.000 firme promossa dall’associazione Luca Coscioni e le profonde rivisitazioni del dispositivo stabilite dalla maggioranza, la sentenza della Corte Costituzionale del 2019. La legge, nello stabilire tempi di risposta certi a tutela di chi vuole avvalersi del fine vita, fissa in 20 giorni (entro cui il Comitato per l’etica nella clinica ha sette giorni per esprime il proprio parere) il tempo utile massimo per stabilire se ci siano o meno i requisiti per l’accesso al suicidio assistito. E qui i requisiti li fissa la sentenza della Consulta.

Ovvero, “una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente”. Ad esito positivo, entro altri 10 giorni verranno definite le modalità con cui si concretizzerà il suicidio assistito, come la scelta del farmaco.

In questo caso sono previste due ipotesi alternative: la richiesta alla commissione di approvare un protocollo attuativo redatto dal medico di fiducia della persona interessata; o la richiesta affinché il protocollo attuativo sia definito direttamente dalla commissione, d’accordo con la persona interessata. Passati questi 30 giorni complessivi (e massimi) la norma garantisce, entro sette giorni e con il supporto del sistema sanitario regionale, la procedura. 

La legge è passata con 27 voti favorevoli: alla maggioranza, Pd e Italia Viva (con la sola consigliera dei dem Lucia De Robertis che ha confermato il non voto) si sono uniti il Movimento 5 Stelle e Andrea Ulmi del misto. Tredici, invece, i voti contrari: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. 

Con l’approvazione in Toscana della legge sul fine vita nelle altre Regioni “l’auspicio è che anche altre Regioni approvino la proposta di legge”, la “Liberi Subito”. Lo sottolinea Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’associazione Luca Coscioni. “Ci aspettiamo- aggiunge- che ci sia un dibattito pacato, perché qui non c’è una lotta tra cattolici e non cattolici; cure palliative e non. Noi siamo con tutti coloro che sono pronti a lavorare per una rete diffusa di strutture sul territorio per i trattamenti e le cure palliative. Però siamo con tutte le persone che vogliono essere libere di scegliere come morire”. Gallo ricorda le regole la ha stabilite la Consulta, richiamando quindi il Parlamento a “una legge nazionale che dovrà per forza rimuovere le discriminazione ancora in atto”.

“Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti”. Subito dopo l’approvazione della legge sul fine vita arrivano le parole del cardinale Paolo Augusto Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana. “Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto”.

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