• Ven. Gen 31st, 2025

FRIULI VENEZIA GIULIA: OK ‘STORICO’ A RETE ONCOLOGICA REGIONALE

I cittadini bisognosi di cure oncologiche avranno a disposizione centri specializzati regionali per tipo di tumore da curare o per specifico intervento chirurgico (il 2% dell’offerta terapeutica oncologica), così da assicurare non solo la presenza del professionista, ma anche delle strutture e del numero di pazienti che permette di garantire il livello e il miglioramento dell’offerta sanitaria; a decidere quali saranno e come saranno organizzati questi centri saranno i professionisti della sanità, non la politica.

Poi, la presa in carico del paziente oncologico verrà effettuata a livello a lui più prossimo, quello territoriale, e verrà mantenuta per tutta la durata delle cure, accompagnando il paziente attraverso tutti i livelli necessari del Sistema sanitario regionale. Sono queste le due novità principali per i cittadini che introduce la Rete oncologica regionale (Ror) del Friuli Venezia Giulia, approvata oggi dalla giunta regionale, e presentata dal governatore Massimiliano Fedriga e dall’assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi, che lo definiscono “momento storico per la sanità regionale”.

Si superano, evidenziano, non solo una mancanza trentennale per il Friuli Venezia Giulia, ma anche una stagione di campanilismi che hanno impedito l’attuazione della Ror per le giunte di Renzo Tondo e di Debora Serracchiani. Le ultime resistenze, commenta Fedriga, si sono avute fino a poco fa a livello territoriale, e ci è voluto un lavoro collettivo per superare gli interessi degli amministratori locali per il ‘proprio ospedale’, e iniziare a ragionare nell’interesse della regione intera.  Dubbi che si sono manifestati nel Consiglio delle autonomie locali, e nella stessa maggioranza regionale, con richieste di chiarimenti dal gruppo Fdi, “rientrati con una discussione meno intensa di quanto si pensi”, commenta il governatore. E poi i forti dubbi delle opposizioni. “Dicevano che la maggioranza era divisa sulla Ror, ma alla fine si sono divisi loro”, commenta Riccardi, riferendosi al voto favorevole di ieri in commissione Salute “di alcuni commissari di opposizione, che hanno scelto con responsabilità di fare prevalere l’interesse collettivo per la saluta dei cittadini”.

Ad appoggiare la Ror dall’opposizione sono stati infatti i consiglieri Pd, Francesco Martines e Roberto Cosolini, ed Enrico Bullian del Patto per l’autonomia. In definitiva, la Rete oncologica dovrebbe riuscire a fermare l’esodo dei pazienti oncologici verso altre regioni. “In mancanza di regole, e con la presa in carica disomogenea nel territorio regionale, i cittadini si creavano ‘percorsi sanitari’ autonomamente”, spiega Fedriga. E Riccardi aggiunge: “Questo abbassa notevolmente la casistica in regione, necessaria ai professionisti per mantenere i livelli specialistici, già minacciati dalla frammentazione delle cure oncologiche di adesso, in cui in ogni ospedale si fa tutto. Questo spinge gli stessi professionisti ad andarsene, ma con la Rete oncologica il Friuli Venezia Giulia sarà più attrattivo sia per gli specialisti e sia per i pazienti, e più efficace nelle cure”. 

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