• Lun. Nov 25th, 2024

Pfizer Inc. ha annunciato oggi che la Commissione Europea (CE) ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per HYMPAVZI™* (marstacimab) per la profilassi di routine degli episodi emorragici in pazienti di età pari o superiore a 12 anni con peso corporeo di almeno 35 kg con emofilia A grave (carenza congenita del fattore VIII [FVIII], FVIII <1%) senza inibitori del FVIII o emofilia B grave (carenza congenita del fattore IX [FIX], FIX <1%) senza inibitori del FIX.

Marstacimab è il primo e unico inibitore del TFPI – tissue factor pathway inhibitor (anti-TFPI) approvato nell’Unione Europea (UE) per il trattamento dell’emofilia A o B ed è il primo farmaco per l’emofilia approvato nell’UE ad essere somministrato impiegando una penna pre-riempita.

Il trattamento è sottocutaneo con una somministrazione settimanale e una preparazione minima richiesta per ogni singola somministrazione. “L’impatto del trattamento associato alle opzioni standard di cura per l’emofilia A e B è considerevole, inclusa la preparazione e la somministrazione di infusioni e iniezioni che richiedono tempo e che possono potenzialmente essere causa di mancate somministrazioni e di un maggiore rischio di sanguinamento”, ha affermato il Dott. Laurent Frenzel, Responsabile del Centro di Trattamento e Ricerca sull’Emofilia presso l’Ospedale Necker-Enfants malades (Parigi Cité).

“Marstacimab rappresenta un notevole progresso per i pazienti eleggibili in quanto può prevenire le emorragie oltre ad essere disponibile per somministrazione sottocutanea una volta alla settimana tramite penna pre-riempita.” L’emofilia è una famiglia di malattie genetiche rare del sangue causate da una carenza di fattore della coagulazione (FVIII nell’emofilia A, FIX nell’emofilia B), che colpisce oltre 800.000 persone a livello globale.1 Diagnosticata nella prima infanzia, l’emofilia compromette la capacità del sangue di coagulare correttamente, aumentando il rischio di sanguinamenti ripetuti all’interno delle articolazioni, che possono portare a danni articolari permanenti.2,3 Nonostante i notevoli progressi nel trattamento negli ultimi anni, molte persone che vivono con questa malattia continuano ad avere episodi emorragici e a gestire la loro condizione con frequenti infusioni endovenose che possono dover essere somministrate più volte alla settimana.4

“Marstacimab offre un’opzione di trattamento innovativa per le persone con emofilia, una malattia che spesso porta a sanguinamenti articolari ricorrenti e può avere un impatto su attività quotidiane semplici come salire le scale”, ha affermato Alexandre de Germay, Chief International Commercial Officer ed Executive Vice President di Pfizer. “Questa approvazione si basa sull’impegno di Pfizer di oltre quattro decenni per migliorare gli standard di cura nell’emofilia, e siamo lieti di poter fornire questo farmaco che ha ridotto i sanguinamenti rispetto alla profilassi con fattori e, soprattutto, richiede una preparazione limitata, soddisfacendo un’esigenza rilevante per i pazienti eleggibili.”

L’autorizzazione all’immissione in commercio si basa sui risultati dello studio pivotale di Fase 3 BASIS (NCT03938792) che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di marstacimab in adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con emofilia A o B grave senza inibitori. Nello studio, marstacimab ha ridotto in modo significativo il tasso di sanguinamento annualizzato (ABR) per i sanguinamenti trattati del 35% (ABR di 5,08 vs 7,85, valore p 0,0376) durante il periodo di trattamento attivo di 12 mesi, dimostrando la non inferiorità e la superiorità rispetto alla profilassi di routine (RP) con FVIII o FIX somministrati come parte della normale terapia.

Il profilo di sicurezza del farmaco era coerente con i risultati delle Fasi 1/2, e gli eventi avversi più comunemente riportati nello studio sono stati reazioni nel sito di iniezione, mal di testa, prurito e ipertensione. L’autorizzazione all’immissione in commercio è valida in tutti i 27 Stati membri dell’UE, nonché in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. L’approvazione della CE segue l’approvazione regolatoria di marstacimab negli Stati Uniti nell’ottobre 2024. L’impegno di Pfizer di oltre 40 anni nell’emofilia è iniziato con l’introduzione di trattamenti ricombinanti ed è proseguito con l’introduzione di nuove e avanzate modalità terapeutiche. Un impegno che continua ancora oggi con la ricerca nell’ambito della terapia genica.

Marstacimab

Scoperto dai ricercatori di Pfizer, marstacimab è un agente “riequilibrante” che prende di mira il dominio Kunitz 2 dell’inibitore del TFPI – tissue factor pathway inhibitor (anti-TFPI), una proteina anticoagulante naturale che previene la formazione di coaguli di sangue e ripristina l’emostasi. Marstacimab è approvato dalla CE per la profilassi di routine degli episodi emorragici in pazienti di età pari o superiore a 12 anni con peso corporeo di almeno 35 kg affetti da emofilia A grave (carenza congenita del fattore VIII [FVIII], FVIII <1%) senza inibitori del FVIII o emofilia B grave (carenza congenita del fattore IX [FIX], FIX <1%) senza inibitori del FIX.

Lo studio BASIS

Lo studio pivotale BASIS è uno studio di Fase 3, in aperto, multicentrico a livello globale, per valutare l’efficacia e la sicurezza di marstacimab in partecipanti adolescenti e adulti di età compresa tra 12 e <75 anni con emofilia A grave (carenza congenita del fattore VIII [FVIII], FVIII <1%) o emofilia B da moderatamente grave a grave (carenza congenita del fattore IX [FIX], FIX <1%) con o senza inibitori. L’autorizzazione all’immissione in commercio si basa sui dati di 116 persone con emofilia grave senza inibitori, trattate con marstacimab durante un periodo di trattamento attivo (ATP) di 12 mesi rispetto a un regime di profilassi di routine (RP) con FVIII o FIX, somministrato come terapia normale per un periodo di osservazione di 6 mesi. Durante l’ATP, i partecipanti hanno ricevuto la terapia di profilassi (un dosaggio di carico sottocutaneo di 300 mg di marstacimab, seguito da 150 mg per via sottocutanea una volta alla settimana) con la possibilità di un aumento del dosaggio a 300 mg una volta alla settimana nei pazienti con peso ≥ 50 kg quando il controllo degli eventi emorragici era ritenuto inadeguato dallo specialista curante.

Marstacimab ha ridotto l’ABR per le emorragie trattate del 35% dopo un ATP di 12 mesi rispetto alla profilassi di routine nei pazienti con emofilia A o B senza inibitori. In un’analisi intermedia dello studio di estensione a lungo termine, è stata osservata una riduzione coerente della media dell’ABR per le emorragie trattate pari a 2,79 (IC al 95% 1,90-4,09) fino a 16 mesi aggiuntivi di follow-up (n=87). Marstacimab ha dimostrato la non inferiorità in tutti gli endpoint secondari relativi alle emorragie: emorragie spontanee, emorragie articolari, emorragie nelle articolazioni bersaglio ed emorragie totali. Il profilo di sicurezza del farmaco è risultato coerente con i risultati della Fase 1/2 e il trattamento è stato generalmente ben tollerato. Gli eventi avversi più comunemente segnalati sono stati reazioni nel sito di iniezione, cefalea, prurito e ipertensione. La coorte con inibitori dello studio BASIS è in corso, con risultati attesi nel terzo trimestre del 2025. Pfizer sta inoltre conducendo BASIS KIDS, uno studio in aperto che indaga sulla sicurezza e l’efficacia di marstacimab in bambini di età compresa tra 1 e <18 anni con emofilia A grave o emofilia B da moderatamente grave a grave con o senza inibitori.

1 World Federation of Hemophilia. World Federation of Hemophilia Global Report on the Annual Global Survey 2022. https://www1.wfh.org/publications/files/pdf-2399.pdf.

2 Srivastava A, Santagostino E, Dougall A, et al. WFH guidelines for the management of hemophilia, 3rd Edition; 2020. Haemophilia. 26(S6):1–158. https://doi.org/10.1111/hae.14046.

3 Franchini M, Mannucci PM. Past, present and future of hemophilia: a narrative review. Orphanet J Rare Dis. 2012;7:24. https://doi.org/10.1186/1750-1172-7-24.

4 Ohmori T, Mizukami H, Ozawa K, et al. New approaches to gene and cell therapy for hemophilia. J Thromb Haemost. 2015;13(Suppl 1):S133–142.


5 Centers for Disease Control and Prevention. Hemophilia. https://www.cdc.gov/ncbddd/hemophilia/.

6 Weyand AC, Pipe SW. New therapies for hemophilia. Blood. 2019;133(5):389–398.
https://doi.org/10.1182/blood-2018-08-872291.

7 De Moerloose P, Urbancik W, Van Den Berg HM, Richards M. A survey of adherence to haemophilia therapy in six European countries: results and recommendations. Haemophilia. 2008;14(5):931–8.

8 Hacker MR, Geraghty S, Manco-Johnson M. Barriers to compliance with prophylaxis therapy in haemophilia. Haemophilia. 2001;7(4):392–6.

9 Zappa S, McDaniel M, Marandola J, Allen G. Treatment trends for haemophilia A and haemophilia B inthe United States: results from the 2010 practice patterns survey. Haemophilia. 2012;18(3):e140–53.

10 Geraghty S, Dunkley T, Harrington C, Lindvall K, Maahs J, Sek J. Practice patterns in haemophilia Atherapy — global progress towards optimal care. Haemophilia. 2006;12(1):75–81.

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