• Mar. Ott 22nd, 2024

E’ dedicato “a tutte le persone, bambini o adulti, che hanno difficoltà a trovare le parole giuste per esprimere il proprio mondo interiore”, l’opuscolo informativo preparato dalla Federazione dei logopedisti italiani (Fli) insieme a Clasta, l’Associazione a carattere scientifico che si occupa di sviluppo del linguaggio, pensato per far far conoscere il Disturbo primario del linguaggio (Dpl) a più persone possibili.

Il Dpl “è un disturbo poco conosciuto ma comune- spiega l’opuscolo- che colpisce approssimativamente 2 bambini per ciascun gruppo classe e influenza l’apprendimento, le relazioni e gli aspetti emotivi dello sviluppo. Un bambino o un adulto con Dpl presenta difficoltà nella produzione e/o nella comprensione del linguaggio. Il supporto fornito da logopedisti, psicologi e insegnanti può cambiare l’evoluzione del disturbo”. “Si tratta di un disturbo trasversale che prescinde quindi dalla lingua che si parla”, ha spiegato Francesca Mollo, logopedista e referente della Fli, nel corso del convegno organizzato a Roma, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza del Dpl.

“Abbiamo pensato di realizzare e divulgare questo opuscolo perché avevamo bisogno di costruire del materiale altamente divulgativo su questo tema”, ha aggiunto Simonetta D’Amico, docente di Psicologia dello Sviluppo presso l’ Università dell’Aquila e cofondatrice dell’associazione Clasta. “La persona con Dpl- si legge nell’opuscolo- potrebbe presentare fragilità in una o più aree: difficoltà nel vocabolario; difficoltà a strutturare correttamente le frasi; difficoltà a comprendere ed eseguire le istruzioni; difficoltà a scegliere la parola corretta quando parla; difficoltà di attenzione; difficoltà nelle relazioni sociali; difficoltà nel riconoscere i suoni delle parole; difficoltà a comprendere e rispettare le regole della conversazione; inoltre la persona con Dpl può sembrare sbrigativa o brusca nella comunicazione”.

“L’identificazione precoce è importantissima per mettere in atto degli interventi tempestivi, è un disturbo sottodiagnosticato tanto che spesso le persone faticano ad arrivare a una diagnosi- spiega ancora Francesca Mollo- Le evidenze scientifiche dicono che tra i 18 e i 36 mesi è possibile individuare i segnali di rischio”. In particolare sono evidenziati come possibili indicatori precoci: assente o scarsa lallazione tra 6 e 12 mesi; assente o scarso uso di gesti tra 12 e 30 mesi; scarsa attenzione al linguaggio e ai suoni delle parole tra 12 e 30 mesi; assente o scarsa comprensione di parole tra 15 e 30 mesi; vocabolario inferiore a 50 parole a 24 mesi; assente o scarsa comprensione di frasi tra 28 e 30 mesi; assenza di frasi di 2 parole a 30 mesi e assenza di frasi di 3 parole a 36 mesi. “C’è una probabilità significativa che una persona con Dpl possa sviluppare disturbi di apprendimento- sottolineano le esperte- quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Inoltre spesso si possono associare lievi difficoltà motorio-prassiche, oltre a deficit di attenzione e iperattività. Per questo- concludono- è importante guidare insegnanti, genitori, agenzie educative a riconoscere i segnali di difficoltà che possano portare a costruire un percorso di presa in carico”. 

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