“Il rinnovamento dell’odontoiatria italiana dipenderà anche dalla capacità di inserire nel circuito professionale i laureati in arrivo dalle università italiane.
I giovani odontoiatri italiani possono dare un forte impulso alla professione grazie a una naturale predisposizione alle nuove tecnologie e a una visione basata sull’ibridazione dei saperi, le soft skills, la comunicazione delle proprie competenze”.
È una riflessione sul futuro dell’odontoiatria e insieme un messaggio di speranza quello emerso a Roma e sintetizzato dalle parole del capo di Gabinetto del MUR, Marcella Panucci, che con i più affermati professionisti del settore, rappresentanti di categoria, docenti universitari, membri delle istituzioni, del mondo della formazione e della sanità si è confrontata sul presente e sul futuro della professione odontoiatrica e sul ruolo strategico ricoperto dalla formazione universitaria.
Secondo l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi) infatti oggi in Italia l’età media dei dentisti supera i 50 anni e si stima che circa 10.000 professionisti raggiungeranno la pensione nei prossimi 10 anni (fonte Centro Studi Andi): si prospetta quindi un cambio generazionale di giovani dentisti formati dalle facoltà di odontoiatria italiane. Il tema è stato affrontato venerdì 12 luglio all’Università Campus Bio-Medico di Roma nel corso del simposio “Quali competenze e professionalità oggi e domani?”, un confronto a tutto campo articolato in una tavola rotonda partecipata dai rappresentanti di Omceo, Andi e Aio insieme a docenti universitari delle più importanti università e un panel di interventi verticali che hanno puntato l’attenzione sullo stato della professione nei settori dell’implanto-protesi, dell’ortodonzia, della chirurgia odontostomatologica e, ovviamente, della formazione accademica italiana in Europa.
“Il nostro compito come Università Campus Bio-Medico di Roma- ha affermato il presidente Carlo Tosti- è offrire un ateneo al passo con i tempi. Nel caso dell’odontoiatria, abbiamo strutturato un nuovo corso di laurea magistrale, in partenza in autunno, che coniuga l’avanguardia nell’utilizzo delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, anche attraverso i laboratori del nuovo simulation center, con una solida preparazione sugli aspetti valoriali, di etica e di comunicazione con il paziente, in ottica one health”.
“L’Odontoiatria italiana rappresenta una eccellenza a livello mondiale grazie all’esistenza di percorsi universitari di elevatissimo profilo. In questo contesto l’Università Campus Bio-Medico di Roma ha deciso di affiancare i prestigiosi corsi di laurea esistenti offrendo il proprio contributo formativo attraverso l’apertura di un corso di laurea in odontoiatria. In forte sinergia con le realtà già esistenti, l’Università Campus Bio-Medico mette in campo un progetto formativo estremamente innovativo con contenuti di ambito tecnologico avanzato, di tipo gestionale, perché l’odontoiatra è più frequentemente un libero professionista, ma anche di ambito umanistico poiché una formazione globale del professionista rappresenta il principale obiettivo della nostra Università - ha affermato Vincenzo Di Lazzaro, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma- Vogliamo formare odontoiatri in grado di rispondere validamente alle sfide lanciate dalle nuove tecnologie ed in grado di competere a livello globale”.
Tra i numerosi argomenti emersi dal confronto il ricambio generazionale e il rischio della mancanza di professionisti, la questione demografica nazionale e l’accesso dei laureati alla professione, il confronto tra i costi e la democratizzazione delle cure, la modernità e la qualità degli studi dentistici in prospettiva, l’introduzione e l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle cure, l’Italia e l’internazionalizzazione dell’odontoiatria. Il nuovo corso di Laurea UCBM in Odontoiatria e protesi dentaria ha sede a Roma dove ci sono il 19% degli studenti italiani in Odontoiatria, numeri in crescita del 24% dal 2020 ad oggi. Studenti che chiedono una formazione in grado di proiettarli rapidamente nel mondo del lavoro. E secondo l’ultimo rapporto Eures, quasi il 50% dei laureati in Odontoiatria sente la necessità di completare il percorso con ulteriori esperienze professionalizzanti.
L’autovalutazione sui corsi si attesta tra 8 e 8,5 per la diagnosi, preparazione teorico-scientifica e preparazione specialistica, mentre sfiora voto 7 per le tecniche innovative e le competenze organizzative e gestionali. Nello strutturare il corso di laurea il nostro Ateneo ha tenuto fortemente conto del ruolo delle tecnologie, di una forte preparazione pratica e di una formazione gestionale adeguata a una figura chiamata a gestire vere e proprie attività imprenditoriali. Tutte le informazioni sul nuovo corso di laurea magistrale su: https://bit.ly/4cRQZT7