Hera, l’Autorità Ue per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) della Commissione europea, ha firmato a nome di 15 Stati membri dell’Ue e dello Spazio economico europeo un contratto quadro di appalto congiunto per la fornitura di un massimo di 665mila dosi di vaccino prepandemico di Seqirus, con l’opzione per ulteriori 40 milioni di dosi per tutti i 4 anni coperti dal contratto.
Lo comunica la Commissione, spiegando che gli Stati membri partecipanti avranno così accesso a contromisure mediche per prevenire l’influenza aviaria. Il vaccino è destinato ai soggetti più esposti a potenziali rischi di trasmissione di aviaria da uccelli o animali, come i lavoratori degli allevamenti di pollame e i veterinari. Mira a prevenire la diffusione o potenziali focolai di influenza aviaria in Europa, proteggendo i cittadini.
Quello di Seqirus è l’unico vaccino preventivo contro l’influenza aviaria zoonotica oggi autorizzato nell’Ue. Quindici Stati Ue/See partecipano all’accordo volontario con la società Seqirus Uk Ltd. Il contratto consente a ciascun Paese partecipante di tenere conto del proprio contesto sanitario pubblico e di ordinare i vaccini in base alle necessità nazionali. Sono attualmente in preparazione le spedizioni verso la Finlandia per la vaccinazione immediata dei lavoratori a rischio di esposizione, su richiesta di Helsinki. Seguiranno spedizioni verso gli altri Paesi partecipanti. Seqirus Uk è titolare di un’autorizzazione all’immissione in commercio modificata a livello Ue per questo vaccino da utilizzare negli adulti, che protegge dall’influenza causata dai ceppi H5 del virus dell’influenza A.
Il meccanismo di appalto congiunto dell’Ue è stabilito nell’accordo di appalto congiunto dell’Ue per contromisure mediche, firmato da 36 Paesi, inclusi tutti gli Stati membri dell’Ue e del See. Il meccanismo consente ai Paesi partecipanti di procurarsi congiuntamente contromisure mediche, tra cui vaccini, prodotti terapeutici, dispositivi medici. L’accordo garantisce un accesso più equo a contromisure mediche specifiche e migliora la sicurezza dell’approvvigionamento, oltre a consentire di beneficiare di prezzi più equilibrati. L’intesa contribuisce inoltre alla preparazione a livello dell’Ue in caso di crisi sanitarie pubbliche o pandemie.
Il prezzo pattuito per dose non viene comunicato, come sempre quando si tratta di vaccini, perché viene considerata “un’informazione confidenziale”, ha detto il portavoce della Commissione per la salute Stefan De Keersmaecker.
I 15 Paesi che hanno aderito al contratto sono Danimarca, Lettonia, Francia, Cipro, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Grecia e Irlanda, più due Paesi extra Ue ma parte del See, Islanda e Norvegia. L’Italia non aderisce al contratto, dunque. Tuttavia, spiega De Keersmaecker, il contratto serve ad offrire “una capacità aggiuntiva ai Paesi di acquistare vaccini, sulla base di questo meccanismo”. Gli Stati membri “hanno sempre la possibilità di utilizzare i propri meccanismi nazionali di approvvigionamento per acquistare i vaccini”. In ogni caso, “anche gli Stati membri che partecipano all’appalto congiunto possono comunque decidere di utilizzare la propria procedura nazionale”. Sui motivi che hanno portato un Paese a non aderire, “ovviamente è meglio contattare” lo Stato membro in questione.