“Le due principali novità sono la possibilità per i cittadini di usufruire delle prestazioni di cui necessitano nel privato convenzionato o presso la libera professione, se nel Servizio sanitario nazionale non possono averle nei tempi previsti e in ambito del Ssn, e l’abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario, che esiste da 20 anni e che nessuno ha mai cancellato, a partire da gennaio 2025 ma con la possibilità per le Regioni di innalzarlo dal 10% attuale al 15% già nel 2024”.
Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, illustrando in conferenza stampa le misure del governo contro le liste d’attesa, al termine del Consiglio dei ministri. L’evento si è svolto a a Palazzo Chigi. “Dal primo gennaio 2025 sarà abolito il tetto di spesa per il personale sanitario”.
“Il prossimo passo sono i due collegati alla Finanziaria. Il primo, al quale teniamo moltissimo, riguarda la riforma della medicina territoriale ed ospedaliera; il secondo riguarda il riordino delle professioni sanitarie, perché in Italia ne abbiamo oltre 30, il mondo è cambiato, la sanità è cambiata e gli operatori sanitari del Terzo millennio hanno bisogno di avere mansioni diverse rispetto a quelle che avevano venti anni fa”.
Se il cittadino non riceverà la prestazione sanitaria entro 72 ore, qualora fosse urgente, potrà rivolgersi “all’intramoenia o al privato accreditato. Tutto però a carico del Servizio sanitario nazionale”. Ha risposto così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, interpellato dai giornalisti sul tema al termine della conferenza stampa sulle misure del governo contro le liste d’attesa, al termine del Consiglio dei ministri.