• Dom. Nov 24th, 2024

L’allarme è ormai diventato realtà: l’antibiotico-resistenza, il fenomeno per cui i batteri diventano resistenti agli antibiotici, miete ogni anno 7,7 milioni di vittime.

Le infezioni resistenti agli antimicrobici provocano ogni anno oltre 35mila decessi nei Paesi europei e circa un terzo di questi decessi avviene in Italia. Una fotografia che ha spinto la Commissione Ue ha individuare nella resistenza antimicrobica una delle tre principali minacce sanitarie prioritarie. Per questo l’OMS l’ha definita la ‘pandemia silenziosa’. Un recente studio di ‘The Lancet’ ha evidenziato che “senza le giuste contromisure vedremo un aumento costante del bilancio globale delle vittime di infezioni legate alla resistenza antimicrobica”. Inoltre, nello studio si legge che “si potrebbero salvare fino a 337mila vite ogni anno migliorando la prevenzione e il controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie, l’igiene delle mani, la pulizia e la sterilizzazione delle strumentazioni sanitarie”.

L’uso massivo, inappropriato e mal dosato di antibiotici ed antibatterici, e la loro conseguente diffusione nell’ambiente attraverso gli scarichi fognari, gli alimenti, gli ospedali, ha generato negli ultimi decenni una crescente pressione anche sull’ambiente che favorisce la comparsa di ceppi sempre più resistenti. Il quadro è abbastanza chiaro: per far fronte a questa minaccia il problema va affrontato non solo dal punto di vista farmacologico, la cui ricerca deve andare avanti, ma serve un contesto integrato di prevenzione, un approccio olistico basato sulla filosofia One health.

A Ginevra, durante un side event della 77esima Assemblea Mondiale della Sanità, si è discusso delle tecnologie più idonee, in termini di efficacia e sostenibilità, utili a garantire, soprattutto nelle strutture ospedaliere, ambienti ‘biosafe’. Nella sessione ‘Antimicrobial Resistance: Rethinking our Response to Overcome the Crisis, nel corso di Scaling Innovations at the Intersection of Climate Health and Equity’, ospitata da Biovitae e Health Innovation Exchange, sono state presentate varie soluzioni innovative. Tra queste, una tecnologia che sanifica gli ambienti utilizzando la luce Led “senza rischio per persone e animali” e che, quindi, può essere utilizzata anche in sostituzione dei normali dispositivi di illuminazione Led.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *