“Il tema delle liste d’attesa in questo momento credo sia in campo sanitario il più sentito dai cittadini. E’ inaccettabile che ci siano ancora agende e liste d’attesa chiuse e non prenotabili. E’ contro la legge.
I cittadini non possono aspettare per fare esami o terapie di cui hanno bisogno. Non mi piace neanche il ‘metodo del galleggiamento’, cioè il cittadino viene preso in carico dal servizio sanitario regionale ma poi non ha un appuntamento. Questione annosa di oltre 20 anni. Per contenere questo fenomeno noi stiamo preparando un decreto legge che vuole affrontare il problema sotto tanti aspetti”.
Lo ha detto il ministro della salute, Orazio Schillaci intervenendo al all’Healthcare Talk 8^Edizione – Rinnovare il Sistema, di RCS Academy in collaborazione con Corriere della Sera e Corriere Salute in diretta streaming su Corriere.it
“Su tutti vogliamo ottenere dati reali sulle liste d’attesa. Spesso sentiamo dire che per un certo esame ci vuole un anno e mezzo, ma chi lo dice?- domanda Schillaci- Purtroppo ancora oggi non abbiamo un’anagrafe centralizzata che ci consente di sapere regione per regione e prestazione per prestazione quali sono le liste d’attesa. Il provvedimento vuole ottenere in tempo reale le liste d’attesa perché solo avendo dei dati oggettivi noi possiamo intervenire. Poi controlleremo che le liste d’attesa non sia chiuse perché ciò è contro la legge”.
“Va detto pure- ha proseguito Schillaci- che la parte operativa in Italia è in capo alle regioni e puntiamo sulla collaborazione massima delle stesse ma anche delle singole aziende (sanitarie ndr.). Anche perché è a livello territoriale che infatti le prestazioni vengono messe in campo. Credo sia un problema organizzativo e non solo economico”.
Come fare? “Dal primo giorno in cui sono diventato ministro- ha sottolineato Schillaci- sto lavorando con il ministero delle Finanze per l’abolizione del tetto spesa che rappresenta per le regioni il vincolo più grande per assumere nuovo personale in campo sanitario. Spero prossimi mesi il vincolo sia abolito. Mi spiace chi usa liste d’attesa come spot elettorale, perché chi lo usa è proprio chi non ha voluto o saputo affrontare in maniera organica, come vogliamo fare noi, il tema delle liste d’attesa e tutti gli altri temi in ambito sanitario confidando di migliorare il nostro Ssn che nonostante tutto rimane ancora un esempio”. “I dati ci dicono che sempre più pensionati statunitensi scelgono di venire in Italia per godere a prezzi particolarmente bassi di un ottimo Ssn pubblico”, ha concluso il ministro della Salute.