“A oggi, come sappiamo, non esiste una cura per la celiachia, ma è importante una diagnosi tempestiva”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione un incontro tenutosi a palazzo a palazzo Giustiniani, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Celiachia che si celebra il prossimo 16 maggio.
Grazie al contributo del Parlamento- ha ricordato l’esponente del governo- l’Italia è stata la prima Nazione a dotarsi di una legge che investe sulla prevenzione sviluppando un programma di screening nazionale per la popolazione pediatrica affetta da diabete di tipo 1 e da celiachia. In questo modo possiamo individuare le bambine e i bambini che potenzialmente potrebbero essere affetti da celiachia e avviarli all’approfondimento diagnostico.
Allo stesso tempo, possiamo prevenire l’insorgenza della chetoacidosi e delle complicanze croniche severe nei soggetti affetti da diabete di tipo 1″. “Ci siamo messi subito al lavoro- ha poi evidenziato Schillaci- per dare attuazione alla Legge. È in fase di predisposizione il decreto per definire il programma nazionale di screening e nel frattempo è stato già avviato il confronto con le regioni. Stiamo completando, inoltre, l’iter per la composizione dell’Osservatorio Nazionale che avrà il compito di elaborare le risultanze degli screening effettuati sul territorio. Abbiamo pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse da parte di Associazioni e Fondazioni impegnate sul tema della celiachia e del diabete per aderire alla campagna informativa che stiamo organizzando per far conoscere il programma di screening, le sue finalità e modalità”.
“Nel frattempo- ha inoltre ricordato- in quattro regioni, Lombardia, Marche, Campania e Sardegna, è partito il progetto pilota, frutto della convenzione tra ministero e Iss e propedeutico allo screening nazionale, che coinvolgerà circa 5mila bambini di 2, 6 e 10 anni, individuati dai pediatri. I risultati dello studio saranno raccolti ed elaborati dall’Istituto superiore di sanità. La celiachia e il diabete di tipo 1 hanno un impatto sulla salute e sul servizio sanitario che non deve essere sottovalutato- ha concluso il ministro della Salute- e l’Italia con questo programma di screening nazionale sta dando un segnale rilevante di attenzione e di impegno. Un impegno che resta continuo e costante, orientato sempre all’ascolto e al confronto con i pazienti, le associazioni e con il Parlamento”.
Giulia Bondolfi