
La principale preoccupazione dell’83% degli italiani in tema di adolescenti riguarda la dipendenza da internet, smartphone e tablet.
Nel 2019 il dato si fermava al 66%. Oggi, il 75% segnala inoltre la diffusione della violenza giovanile e delle baby gang, ma spaventano anche gli episodi di bullismo o cyberbullismo (72%), con un incremento di 11 punti in cinque anni, ed il consumo di alcol e droga (67%). Quest’ultimo dato presenta il più marcato trend in crescita dal 2019, con un incremento di 21 punti.
In questo contesto, il 62% degli intervistati, pensando a bambini e ragazzi, ritiene preoccupante lo scarso apprendimento scolastico; il 59% teme per l’impoverimento del linguaggio. Sono alcuni dati- come spiega un comunicato- che emergono dell’indagine promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e condotta dall’Istituto Demopolis, presentanti in occasione della Giornata nazionale dell’ascolto dei minori istituita lo scorso anno e che si celebra per la prima volta il 9 aprile. La ricerca Demopolis-Con i Bambini ha effettuato specifici focus di indagine sui genitori con figli fra i 14 ed i 17 anni.
È il loro futuro la principale preoccupazione di quasi 8 genitori su 10; il 64% cita anche la salute mentale e fisica dei figli. Poco più della metà segnala la “dipendenza da smatphone” (56%), ma anche il rischio che atti di violenza, prevaricazione o bullismo possano coinvolgere i propri figli. Circa 4 su 10 esprimono timori relazionali: che possano avere problemi con i coetanei (40%) o che patiscano la solitudine (39%). Il quadro cambia se si chiede ai genitori di indicare i timori che provano quando i figli sono fuori casa- prosegue il comunicato- Il 73% teme che, quando escono, possano essere vittime di episodi di violenza o bullismo; il 64% esprime inoltre paura per possibili incidenti stradali.
Preoccupano in dimensione significativa ma più ridotta gli eventuali problemi con i coetanei (44%), la circolazione di droghe (36%), il consumo di alcol (31%). Oggi, appena il 13% degli italiani dichiara di non aver mai sentito parlare di povertà educativa minorile. Il dato nel 2019 era di 20 punti più alto. Inoltre, secondo la ricerca Demopolis-Con i Bambini, il 63% individua la povertà educativa come “limitato accesso ad opportunità di crescita”. Il 57% la assimila a bassi livelli di apprendimento scolastico, mentre il 56% cita il disagio sociale intorno al minore.
“In occasione della prima Giornata nazionale dell’ascolto dei minori che si celebra il 9 aprile abbiamo dato il via al più grande cantiere educativo in Italia sul benessere psicologico degli adolescenti- dichiara Marco Rossi- Doria presidente di Con i Bambini- incontrando i 100 referenti dei 51 progetti del Bando BenEssere, sostenuti con 30 milioni di euro e che coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, terzo settore, enti pubblici, scuole secondarie di I e II grado, servizi sanitari, imprese e altri enti privati coinvolgendo oltre 38 mila ragazzi e ragazze”. Prosegue Rossi-Doria: “I dati inediti dell’indagine Demopolis per Con i Bambini fotografano un’Italia preoccupata sul futuro degli adolescenti e dai rischi e dal disagio che riguardano ragazzi e ragazze, ma al contempo consapevole del fenomeno della povertà educativa e dell’importanza di intervenire in un’ottica di comunità educante. Per affrontare queste grandi sfide e ridare centralità ai giovani è necessario e indispensabile prestare loro ascolto, imparare ad ascoltare, dare fiducia e favorire il loro protagonismo.
Con la campagna “Non sono emergenza” abbiamo fatto luce sul fenomeno del disagio adolescenziale partendo proprio dall’ascolto e dalla promozione del loro protagonismo”. Il bando “Benessere” promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile mette al centro il benessere psicologico e sociale degli adolescenti. I referenti dei 51 progetti selezionati si sono incontrati a Roma per dare vita a un grande cantiere educativo per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud. Tutti i progetti garantiscono la prossimità dell’aggancio degli adolescenti nei contesti di vita quotidiana, per favorire l’emersione di potenziali casi di disagio e promuovere una presa in carico tempestiva e precoce di tipo comunitario.
L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo che accompagna il cantiere educativo del Bando BenEssere. E proprio da un confronto aperto con un gruppo di ragazzi sono nate due idee di comunicazione promosse con la campagna: le “panchine verdi” luogo di ascolto e simbolo del contrasto al disagio degli adolescenti in corso di collocazione nei luoghi di socializzazione dei giovani grazie alla rete di partner della campagna, e le “cartoline speciali” inviate da ragazzi a loro stessi da grandi per riempire la realtà con i loro sogni e speranze.
Dalla loro elaborazione creativa curata dall’artista Claudio Beorchia è nata “Nessuna paura sono un uragano”, una grande chat virtuale dal futuro sottoforma di video e opuscoli con i messaggi degli adolescenti condivisi attraverso centinaia di cartoline speciali. “A distanza di 10 anni dall’invio delle cartoline, i ragazzi – diventati adulti – si sono ritrovati in una grande chat virtuale per raccontarsi come stanno, dove sono, cosa fanno e quali traguardi hanno raggiunto”. Come evidenziano anche i dati dell’indagine Con i Bambini – Demopolis, in Italia resta troppo debole ed intermittente l’ascolto alle esigenze di bambini ed adolescenti. In un Paese che non riesce a dimostrarsi a misura di bambini e ragazzi, in assenza di adeguate politiche di perequazione sociale e di supporto allo sviluppo dei minori, si dilatano le distanze anche fra i più piccoli.
“Gli italiani- spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento- ritengono che oggi le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: spesso con livelli di qualità differenti e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali ed urbani. Appena il 9% crede che la scuola assicuri occasioni eque per tutti”. Non a caso, nella percezione del 77% degli intervistati, le dinamiche di povertà educativa minorile, in Italia, si sono esacerbate nell’ultimo triennio e plebiscitaria è la valutazione di quanto sia preoccupante oggi nel Paese. La gravità attribuita dagli italiani alla diffusione del fenomeno della povertà educativa raggiunge oggi il 92%. Coerentemente, per l’opinione pubblica si dimostrano fondamentali gli interventi di contrasto al fenomeno ed il ruolo della comunità educante: il 90% degli intervistati ne afferma l’assoluta importanza”.