
“In Italia circa una persona su sei soffre di disturbi mentali”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo oggi a Roma al ‘Giubileo della salute mentale’, il convegno promosso dai Tavoli della salute mentale del ministero della Salute e della Cei (Conferenza Episcopale Italiana). L’evento è in corso presso l’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense.
“Negli ultimi anni diversi fattori- ha proseguito Schillaci- tra cui la pandemia, le guerre, la crisi economica e sociale, le tante, troppe disuguaglianze, l’invecchiamento della popolazione, hanno inciso in maniera profonda sulla salute mentale, determinando in Italia e nel mondo un aumento ed un aggravamento dei disturbi. Questo viene rilevato anche dall’ultimo Rapporto annuale sulla salute mentale prodotto dal ministero della Salute, dal quale emerge un aumento delle persone assistite dai servizi psichiatrici specialistici territoriali”. Se da una parte l’allungamento della vita media “contribuisce all’insorgenza di sindromi depressive nelle persone più anziane- ha sottolineato poi il ministro- dall’altra desta grande preoccupazione il disagio delle fasce più giovani della popolazione, che vedono un aumento dei disturbi: dalla depressione ai disturbi alimentari, dall’uso di sostanze ai comportamenti autolesivi, fino al suicidio”.
Vivere una condizione di disagio mentale, ha aggiunto Schillaci, ha un “impatto sulla salute fisica, sulle relazioni sociali, sulla capacità di rispondere in modo efficace al contesto di riferimento, come l’ambito scolastico o quello lavorativo, con conseguenze non solo sul benessere individuale, ma anche sulla società”. Per questo, in linea con l’Unione europea, che ha adottato un “approccio olistico alla salute mentale”, da “subito, a livello nazionale, ci siamo impegnati per migliorare la qualità dei percorsi di prevenzione, trattamento e riabilitazione nell’ambito della salute mentale, a tutte le età e in tutti i contesti”, ha concluso Schillaci.