
In occasione della 28esima edizione di Cosmofarma Exhibition, evento annuale dedicato al mondo della farmacia italiana, dell’Health Care e del Beauty Care, in programma a BolognaFiere dall’11 al 13 aprile, torna l’appuntamento con la Business Conference.
Si conferma come un momento di confronto e riflessione per i professionisti del settore che hanno l’opportunità di lasciarsi ispirare da contributi inediti di esperti. Dopo l’intervento dello scorso anno di Guido Stratta, presidente e fondatore dell’Accademia della Gentilezza, venerdì 11 aprile alle ore 14.30 al padiglione 28, sarà la volta di Paolo Borzacchiello, consulente e formatore in comunicazione strategica e intelligenza linguistica, co-creatore di HCE, Human Connections Engineering, disciplina che studia e decodifica il codice delle relazioni umane.
“Performare con il linguaggio. Le parole come strumento per la compliance” è il titolo scelto da Borzacchiello per la Business Conference 2025, che guiderà la platea di farmacisti e professionisti del settore in un focus sulla scelta e sull’uso delle parole, su come possano contribuire a produrre gli effetti desiderati sia dietro il banco della farmacia, tra titolare e collaboratori, sia davanti nel rapporto con il paziente/cliente.
«Il potere delle parole è quello di condizionare il nostro cervello fisicamente a vedere una cosa piuttosto di un’altra, a concepire la realtà in un modo invece che in un altro. Possiamo dire che il potere delle parole è un potere divino, quello della creazione, per cui quello che diciamo diventa». E’ a partire da questa tesi che Borzacchiello condurrà il pubblico in un viaggio che ruota attorno al pilastro della comunicazione, fino a offrire consigli concreti su come interagire con le persone che entrano o lavorano in farmacia.
«La regola è: guarda, ascolta e calibra. Mi sento di consigliare di evitare il tentennamento e di evitare il condizionale. Per esempio, quando il paziente sta per assumere un farmaco, se vogliamo che ci sia compliance terapeutica, bisogna essere estremamente direttivi, esprimersi con il linguaggio attraverso imperativi, indicativi al tempo presente per usare certezza. “Prenda questo farmaco e vediamo come va…”: è una frase che spesso sento in farmacia, è la tipica frase che scatena nel cervello reazioni di dubbio, produce un abbattimento dell’efficacia del prodotto che viene utilizzato. Un’altra parola che andrebbe cancellata dalle farmacie e da ogni studio medico è “provare”.»
Tra le tante parole, ci sono quelle che raccontano momenti di fragilità nella vita delle persone, come quando si affronta la malattia e il percorso di cura. Nel suo ultimo libro, Da adesso in poi, Paolo Borzacchiello approfondisce proprio questa tematica: «Ho scoperto di aver un tumore mentre il libro era già avviato e l’ho scritto in parte durante le mie sedute di chemioterapia. In questo frangente – confida – ho potuto verificare di persona ciò che ho sempre divulgato anche ai medici e ai farmacisti: quanto le parole contino, sia le parole che scelgono i medici e i farmacisti per comunicare, sia quelle di tutti coloro intorno. Tanti che mi definiscono “guerriero”, “combattente” che parlano di “sconfitta” del cancro. Sono invece parole sbagliate – come sostiene la scienza – per persone che stanno affrontando questo percorso».
La Business Conference sarà anche un’occasione per riflettere sul concetto di “performance” e “performare”, riferiti alla farmacia, claim di questa edizione di Cosmofarma. E di nuovo entra in gioco l’intelligenza linguistica: «Il linguaggio è l’unità di misura della performance, le parole sono una variabile economica – sottolinea Borzacchiello – sono importantissime per far sì che il cliente scelga il luogo farmacia invece di altri luoghi, è così che la performance redditizia diventa alta. Con performare, s’intende anche il rapporto che il farmacista ha con il paziente, in questo caso un rapporto valoriale: una buona performance si realizza quando il farmacista consiglia un prodotto bene e il paziente lo usa».