
Open day contro l’osteoporosi al Rizzoli di Bologna. Il prossimo 21 marzo l’istituto ortopedico metterà a disposizione per fare screening tutta la giornata un nuovo strumento a ultrasuoni, donato dalla Fondazione Rizzoli grazie a un contributo del Fondo Carta Etica di UniCredit.
Si chiama Rems (Radiofrequency echographic multi spectrometry) ed è un sistema innovativo valutare la fragilità delle ossa, senza usare le radiazioni. “Attraverso un dispositivo mobile- spiega l’istituto- è possibile eseguire una scansione ecografica dell’osso nei principali punti di misurazione (colonna lombare e femore), ottenendo parametri molto simili allo standard radiologico di riferimento”. Questo consente di “confermare la presenza e il grado di osteoporosi e di stimare con precisione il rischio di frattura da fragilità, riducendo i costi”. In Italia l’osteoporosi interessa circa 4,5 milioni di persone, di cui l’80% è donna, ed è responsabile di quasi 600.000 fratture da fragilità ogni anno.
“Molte di queste fratture potrebbero essere prevenute grazie a una diagnosi precoce e a un trattamento adeguato- spiega ancora il Rizzoli- considerando che circa il 70% delle pazienti non riceve cure specifiche”. In particolare le fratture al femore fanno registrare una mortalità a un anno fino al 37% e circa il 50% dei pazienti non recupera i livelli di autonomia precedenti. La giornata è riservata alle donne in menopausa, in cui è prevalente il manifestarsi dell’osteoporosi. L’accesso è su prenotazione, sul sito dello Ior.
“Il Rizzoli è da anni un centro di riferimento per l’osteoporosi e dispone di un ambulatorio dedicato, che segue anche pazienti con malattie rare del metabolismo osseo- spiega Francesco Ursini, responsabile della Reumatologia- l’adozione di questa tecnologia all’avanguardia rappresenta un significativo passo avanti nella diagnosi precoce, permettendoci di mantenere tutto il percorso di diagnosi e cura dell’osteoporosi all’interno del contesto reumatologico, ottimizzando quindi i tempi di attesa per il paziente e riducendo il carico sulle strutture radiologiche”. Il nuovo strumento, tra l’altro, aiuta anche la ricerca “favorendo studi di screening su popolazioni vulnerabili, come i pazienti con artriti.
“L’introduzione della densitometria Rems si inserisce nel più ampio impegno dell’Istituto nella gestione delle fratture da fragilità- precisa il direttore generale del Rizzoli, Andrea Rossi- da circa due anni, infatti, è attivo un innovativo percorso multidisciplinare per la presa in carico del paziente con frattura femorale, che integra le competenze ortopediche, reumatologiche e riabilitative”. Grazie a questa tecnologia, “sarà ora possibile eseguire esami densitometrici direttamente al letto del paziente durante la fase di degenza iniziale, riducendo al minimo la necessità di accessi successivi alla dimissione, un aspetto particolarmente rilevante per i caregiver, che spesso affrontano difficoltà logistiche e organizzative”. Soddisfatta Federica Guidi, presidente della Fondazione Rizzoli.
“Sapere che abbiamo contribuito a promuovere la qualità della diagnosi di patologie così impattanti soprattutto nell’universo femminile e a garantire una vecchiaia più serena e sicura è una grande soddisfazione”, commenta.
Andrea Burchi, regional manager Centro Nord di UniCredit, dal canto suo spiega che “la decisione di supportare la Fondazione nasce dalla volontà di essere vicini a un’eccellenza sanitaria del territorio, di forte impatto non solo per Bologna ma per tutta Italia”. Grazie al progetto Carta Etica, lanciato nel 2005, “Unicredit ha raccolto oltre 42 milioni di euro destinati al sostegno di circa 1.400 iniziative di solidarietà e progetti di utilità sociale”.