
“A cinque anni dall’inizio della pandemia questo governo ha scelto fin dal primo giorno di adottare un approccio concreto, basato sulle evidenze scientifiche e sulla pianificazione strategica. Non improvvisazione ma preparazione, non allarmismo ma responsabilità”.
Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al question time alla Camera sullo stato di aggiornamento del piano pandemico nazionale, con particolare riferimento alle risorse previste e al potenziamento dei sistemi di sorveglianza e prevenzione.
“Il nuovo piano strategico operativo di preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggior potenziale pandemico 2025/2029- ha proseguito- rappresenta un cambio di paradigma chiaro rispetto al passato. Non una semplice formalità burocratica o la fotocopia sbiadita di documenti precedenti, ma uno strumento operativo concreto, con finanziamenti adeguati e responsabilità definite”. Il ministro della Salute ha poi evidenziato “alcune delle principali innovazioni. Il piano persegue cinque obiettivi concreti: proteggere la salute pubblica, riducendo diffusione e mortalità delle infezioni, garantire il coordinamento efficace tra le istituzioni, minimizzare l’impatto sui servizi sanitari ed essenziali, tutelare la salute degli operatori sanitari in prima linea e coinvolgere attivamente i cittadini con l’informazione trasparente”.
“Il piano- ha inoltre spiegato Orazio Schillaci- non si limita alle buone intenzioni, ma definisce chiaramente attività operative: rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione Asl e laboratori di virologia, comunicazione chiara ed equilibrata, senza allarmismi o stigmatizzazioni, misure restrittive solo se indispensabili, temporanee e proporzionate, rete nazionale di ricerca e monitoraggio, sistema avanzato di allerta precoce, coordinamento Stato-regioni, sorveglianza integrata per patogeni respiratori con analisi dati multifonti, pianificazione di contromisure mediche efficaci e sostenibili”.
“Il piano- ha informato l’esponente del governo- stabilisce inoltre una precisa scala di ruoli e responsabilità di tutte le istituzioni, con una catena di comando chiara ed efficace in caso di emergenza. E tutto questo è sostenuto da investimenti concreti: 50 milioni per il 2025, 150 milioni per il 2026, 300 milioni per il 2027”. “Nei giorni scorsi- ha lamentato il ministro- sia il sottoscritto che i dirigenti del ministero siamo stati oggetto di un’attenzione mediatica talvolta faziosa e scorretta, con tentativi di estrapolazione di frasi fuori dal contesto, al solo scopo di avvalorare tesi precostituite o attaccare singoli professionisti. È un metodo che non fa onore al dibattito pubblico e che allontana i cittadini dalle istituzioni”.
“La verità- ha ammonito Schillaci- è che se è vero che prevenire è sempre meglio che curare, allora servono pianificazione, risorse e anche onestà intellettuale. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che nel passato, spesso, si è sbagliato. Si è trascurata l’importanza della prevenzione, ci si è limitati a fare fotocopie di piani spesso sbrigativi o inadeguati: il risultato lo abbiamo pagato tutti, cittadini, operatori sanitari e imprese”. “Per questo governo- ha concluso- la prevenzione non è uno slogan ma un impegno concreto. Il nuovo piano ne è la dimostrazione tangibile. La salute dei cittadini e il futuro della Nazione non possono essere sacrificati sull’altare di polemiche strumentali o visioni ideologiche. Continueremo a lavorare con metodo scientifico e trasparenza, nell’interesse esclusivo dell’Italia”.