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Pfizer Inc. e Astellas Pharma Inc. hanno annunciato oggi ulteriori risultati di follow-up dallo studio clinico di fase 3 EV-302 (noto anche come KEYNOTE-A39),che valuta l’efficacia e la sicurezza di PADCEVTM (enfortumab vedotin), un coniugato anticorpo-farmaco diretto contro la Nectina-4, più KEYTRUDA® (pembrolizumab), un inibitore PD-1, in pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico (la/mUC), precedentemente non trattati.
I risultati hanno evidenziato un beneficio sostenuto in termini di sopravvivenza globale (OS) e sopravvivenza libera da progressione (PFS), coerente con i risultati dell’analisi primaria, dopo ulteriori 12 mesi di follow-up (follow-up mediano di 29.1 mesi).1,2 Questi dati sono stati presentati durante una sessione orale (Abstract 664) al Simposio sulle neoplasie Genito-Urinarie dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO GU) 2025 a San Francisco, CA, il 14 febbraio.
“Questi ultimi risultati dello studio EV-302 confermano i risultati primari, che hanno dimostrato un miglioramento in termini di sopravvivenza per i pazienti trattati con enfortumab vedotin e pembrolizumab, risultati senza precedenti nel carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico. I dati mostrano che il potenziale beneficio in termini di sopravvivenza è diventato ancora maggiore con l’estensione del follow up e rafforzano ulteriormente la combinazione come standard di cura”, afferma homas Powles, Professore di oncologia genitourinaria alla Queen Mary University di Londra; Direttore del Barts Cancer Center, Londra; Primary Investigator dello studio EV-302.
I risultati hanno evidenziato che la combinazione di enfortumab vedotin e pembrolizumab ha ridotto il rischio di morte del 49% rispetto alla chemioterapia (hazard ratio [HR] = 0.51, 95% intervallo di confidenza [CI], 0.43-0.61). La sopravvivenza globale mediana è stata di 33.8 mesi per la combinazione rispetto ai 15.9 mesi per la chemioterapia. Il beneficio in termini di sopravvivenza globale è stato osservato in tutti i sottogruppi predefiniti, inclusi i sottogruppi idonei e non idonei al trattamento con cisplatino. Enfortumab vedotin più pembrolizumab ha anche ridotto il rischio di progressione della malattia o morte del 52% rispetto alla chemioterapia (HR = 0.48, 95% CI, 0.41-0.57). La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 12.5 mesi per la combinazione rispetto a 6.3 mesi per la chemioterapia. Il profilo di sicurezza è stato coerente con i risultati precedenti e non sono state identificate nuove evidenze rispetto alla sicurezza.1
In aggiunta ai dati di follow-up a più lungo termine, è stata presentata anche un’analisi esplorativa che ha valutato gli effetti e il profilo di sicurezza del trattamento in pazienti con risposta completa confermata (cCR). Tra I pazienti valutabili per la risposta al trattamento, il tasso di risposta obiettiva confermata (cORR) è stato del 67.5% per enfortumab vedotin più pembrolizumab rispetto al 44.2% per la chemioterapia.
La durata mediana della risposta (DOR) è stata di 23.3 mesi (95% CI, 17.8-non stimabile [NE]) per la combinazione e di 7.0 mesi (95% CI, 6.2-9.0) per la chemioterapia. Una cCR è stata raggiunta nel 30.4% dei pazienti trattati con enfortumab vedotin più pembrolizumab e nel 14.5% dei pazienti trattati con chemioterapia. La durata mediana della cCR non è stata raggiunta per la combinazione e 15,2 mesi (95% ci, 10,3-ne) per la chemioterapia. Nei pazienti con cCR, eventi avversi correlati al trattamento di grado ≥3 si sono verificati nel 61,7% dei pazienti nel braccio di enfortumab vedotin più pembrolizumab rispetto al 71,9% nel braccio della chemioterapia. Non ci sono stati decessi correlati al trattamento nel sottogruppo cCR.1
“La combinazione di enfortumab vedotin e pembrolizumab è stata la prima combinazione approvata ad offrire un’alternativa alla chemioterapia contenente platino, che ha rappresentato per decenni lo standard di cura per il trattamento di prima linea del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico. Siamo lieti che i risultati relativi ad un di follow-up esteso dello studio EV-302 evidenzino un beneficio duraturo. Questi dati rappresentano un ulteriore traguardo nel nostro impegno a lungo termine ad aiutare i pazienti di tutto il mondo a vivere una vita più lunga e di migliore qualità”, aggiunge Ahsan Arozullah, Senior Vice President, Head of Oncology Development di Astellas.
Enfortumab vedotin più pembrolizumab è approvato in Europa per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con cancro uroteliale non resecabile o metastatico che possono essere sottoposti a chemioterapia contenente platino. Enfortumab vedotin è approvato anche in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con cancro uroteliale localmente avanzato o metastatico che hanno precedentemente ricevuto una chemioterapia contenente platino e un inibitore del recettore di morte programmata 1 o un inibitore del ligando di morte programmata 1.3 Enfortumab vedotin più pembrolizumab e in monoterapia è approvato anche in US, Giappone e altri Paesi.
Informazioni sullo studio EV-302
EV-302 è uno studio di Fase 3, in aperto, randomizzato e controllato, volto a valutare enfortumab vedotin in combinazione a pembrolizumab rispetto alla chemioterapia contenente platino in pazienti affetti da la/mUC precedentemente non trattato. Lo studio ha arruolato 886 pazienti affetti di la/mUC, precedentemente non trattati, idonei alla chemioterapia contenente cisplatino o carboplatino, indipendentemente dallo stato di espressione di PD-L1. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere enfortumab vedotin in associazione con pembrolizumab o chemioterapia contenente platino. Il duplice endpoint primario di questo studio è rappresentato da OS e PFS secondo i criteri RECIST v1.1 con revisione centrale indipendente in cieco (Blinded Independent Central Review, BICR). Gli endpoint secondari selezionati hanno incluso: ORR in base ai criteri RECIST v1.1 con revisione centrale indipendente in cieco (BICR), DOR (Duration of Response) in base ai criteri RECIST v1.1 con revisione centrale indipendente in cieco (BICR) e la sicurezza.4
Lo studio EV-302 rientra in un ampio programma clinico per valutare questa associazione in varie fasi del carcinoma uroteliale e di altri tumori solidi. I risultati primari dello studio EV-302 sono stati presentati al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) in ottobre 2023.
Informazioni su enfortumab vedotin
Enfortumab vedotin è un coniugato anticorpo-farmaco (ADC), primo di una classe di farmaci, che agisce direttamente sulla nectina-4, una proteina situate sulla superficie cellulare e altamente espressa nel carcinoma della vescica.5 I dati non clinici indicano che l’attività antitumorale di enfortumab vedotin è dovuta al legame con le cellule che esprimono la nectina-4, seguito dall’internalizzazione e dal rilascio nella cellula dell’agente antitumorale monometil auristatina E (MMAE), che impedisce alla cellula di riprodursi (arresto del ciclo cellulare) e determina la morte cellulare programmata (apoptosi).3
Bibliografia
1 Powels T, et al. EV-302: Updated analysis from the phase 3 global study of enfortumab vedotin in combination with pembrolizumab (EV+P) vs chemotherapy (chemo) in previously untreated locally advanced or metastatic urothelial carcinoma (la/mUC). J Clin Oncol 43, 2025 (suppl 5; abstr 664)
2 Powels T, Valderrama BP, Gupta S, et al. Enfortumab Vedotin and Pembrolizumab in Untreated Advanced Urothelial Cancer. N Engl J Med 2024;390:875-888.
3 RCP di Enfortumab vedotin: https://www.ema.europa.eu/it/documents/product-information/padcev-epar-product-information_it.pdf.
4 National Cancer Institute. Enfortumab Vedotin and Pembrolizumab vs Chemotherapy Alone in Untreated Locally Advanced or Metastatic Urothelial Cancer (EV-302). ClinicalTrials.gov identifier: NCT04223856. Published January 6, 2020. Updated September 27, 2024. Accessed January 6, 2025. https://clinicaltrials.gov/study/NCT04223856?tab=results#results-overview.
5 Challita-Eid PM, Satpayev D, Yang P, et al. Enfortumab vedotin antibody-drug conjugate targeting nectin-4 is a highly potent therapeutic agent in multiple preclinical cancer models. Cancer Res 2016;76(10):3003-13.