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“È bene che la presidente Alessandra Todde, l’assessore Armando Bartolazzi, il Consiglio regionale, siano consapevoli del fatto che non si stanno vedendo inversioni di tendenza rispetto al passato, e l’insoddisfazione dei cittadini e degli operatori della sanità sta crescendo, anziché diminuire”.
Così Fausto Durante, segretario generale della Cgil Sardegna, chiudendo i lavori dell’assemblea della Fp Cgil di Cagliari convocata oggi nella sala conferenze del Microcitemico. “Prima o poi di questo bisognerà discutere, perché noi non siamo disponibili a guardare senza reagire a una condizione di peggioramento delle situazioni della sanità- spiega Durante-. E se sarà necessario mettere in campo iniziative di mobilitazione e di sciopero dei lavoratori per provare a invertire questa tendenza, noi lo faremo”.
Per il segretario “l’idea dell’attuale giunta di proporre un nuovo intervento generale di riforma della sanità- smentendo e contraddicendo quanto dalla stessa coalizione di maggioranza affermato in campagna elettorale- è sbagliata”. Sbagliata “per le ragioni che anche oggi sono state esposte, un’idea dannosa perché può peggiorare il contesto già difficile nel quale si sta operando nella sanità in Sardegna- spiega Durante- controproducente perché non risolverà i problemi. E penso che una nuova riforma seguirebbe la stessa sorte dei tentativi precedenti che abbiamo avuto con altre giunte regionali di qualunque colore politico”. Più che immaginare grandi interventi di cambiamento strutturale, “che per realizzarsi hanno bisogno di anni, di una lunga programmazione, ci sarebbe necessità di fare cose più semplici, cose più pratiche- sottolinea-. Cose più essenziali che però avrebbero il rilevante pregio di guardare alla condizione concreta dei cittadini, dei pazienti e degli operatori della sanità”.
Con la precedente giunta regionale, “quella del presidente Christian Solinas, nella Asl di Nuoro si aspettavano 401 giorni per una prima visita endocrinologica- ricorda il leader della Cgil- in quella di Oristano 226 giorni per un ecodoppler cardiaco. In Ogliastra si aspettavano 476 giorni per una risonanza magnetica del cervello, a Cagliari si aspettavano 235 giorni per una prima visita neurologica”. La domanda è “ma persone che prima facevano richiesta di queste prestazioni, oggi quanti giorni aspettano? La risposta è semplice: gli stessi di prima, in qualche caso forse più”.
Per Durante “non c’è bisogno di girarci troppo attorno: piuttosto che imbarcarci in una nuova estenuante discussione sulla riforma, pensiamo a come ridurre concretamente oggi i tempi di attesa. Perché se non c’è nei cittadini, nei pazienti, negli operatori, la percezione che, cambiata la giunta e cambiata la maggioranza, c’è un cambio vero anche nella gestione dei problemi, non si fa un passo in avanti”.