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“In risposta alle interrogazioni parlamentari sul disegno di legge che prevede l’uscita dell’Italia dall’Organizzazione mondiale della sanità, va ribadito che la riflessione riguarda prettamente la politica estera della Nazione e, quindi, coinvolge l’intero governo e il Parlamento italiano”.
Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al question time alla Camera in merito all’ipotesi di uscita dell’Italia dall’Oms. “Faccio chiarezza sugli stanziamenti- ha proseguito l’esponente del governo- l’Italia partecipa all’Oms attraverso il versamento annuale di un contributo obbligatorio, che nel 2024 è stato pari a circa 18 milioni di dollari. Nello stesso anno ha inoltre versato contributi volontari per un totale di circa 7,8 milioni di dollari, destinati a finanziare le priorità del Programma di lavoro, come approvato dall’Assemblea mondiale della sanità, cui l’Italia partecipa. Questo finanziamento ci colloca al 19esimo posto tra le Nazioni dell’organizzazione”.
“Per essere più puntuali sul quesito- ha sottolineato Orazio Schillaci- sebbene l’uscita dall’Oms non sia contemplata nel programma di governo, credo sia legittimo e costruttivo un dibattito che miri ad analizzare criticamente il suo ruolo, con particolare riferimento all’allocazione, all’utilizzo delle risorse e alla governance. È nostro dovere, infatti, assicurare che ogni euro investito nella salute globale sia impiegato nel modo più efficace possibile”, riporta l’agenzia Dire. Per il ministro, “questo dibattito, ovviamente non può prescindere da una riflessione più ampia sulla salute globale e sulle sfide che ci attendono. La pandemia del 2020 ci ha insegnato, con drammatica chiarezza, che le minacce alla salute pubblica non conoscono confini. In questo contesto, rivendicare la propria sovranità in ambito sanitario è legittimo, ma questo deve tradursi in una presenza più incisiva e consapevole all’interno dei consessi internazionali”. “L’esperienza della pandemia- ha inoltre ricordato il ministro della Salute- ci ha dimostrato che solo con una cooperazione internazionale efficace e coordinata possiamo affrontare emergenze sanitarie di portata globale. I virus, come abbiamo dolorosamente appreso, non hanno cittadinanza né rispettano i confini nazionali”.
“Va sottolineato- ha aggiunto il ministro- che anche leader internazionali che hanno espresso posizioni critiche verso l’Oms, come il presidente Trump, hanno messo in discussione principalmente l’allocazione delle risorse e le modalità operative dell’Organizzazione, non il principio fondamentale della necessità di una governance globale della salute”.
“Il ministero della Salute collabora, nell’interesse dell’Italia e degli italiani, con l’Oms in settori cruciali come sorveglianza, prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze sanitarie, prevenzione delle malattie cronico degenerative, monitoraggio epidemiologico, standardizzazione dei dati, controllo dei rischi legati all’assistenza sanitaria e lotta all’antibiotico resistenza. La comunità scientifica italiana- ha poi spiegato nel corso del suo intervento- ha una tradizione di promozione di politiche sanitarie basate sull’evidenza, che ha peraltro consolidato l’immagine dell’Italia come una Nazione impegnata nel campo della salute globale”. “Pertanto- ha concluso Orazio Schillaci- dobbiamo rafforzare il ruolo dell’Italia e del nostro modello nei consessi internazionali perché isolarsi non rappresenta una strada percorribile per affrontare le complesse sfide sanitarie globali del nostro tempo. Il nostro obiettivo deve essere quello di contribuire a rendere più efficace e trasparente la governance mondiale della salute, nell’interesse dei nostri cittadini e dell’intera comunità internazionale”.