• Mer. Gen 22nd, 2025

Ictus e riabilitazione: scoperta chiave per la percezione del proprio corpo nei pazienti

La temperatura cutanea e la percezione degli stimoli termici sono elementi chiave nella costruzione della consapevolezza del sé corporeo. A rivelarlo è uno studio appena pubblicato su Nature Communications dagli specialisti dell’Ospedale Niguarda di Milano. Questi risultati aprono nuove prospettive per la comprensione e la riabilitazione di pazienti colpiti da ictus

Lo studio è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Neuroscienze Testa Collo di Niguarda e i ricercatori dell’Università degli Studi di Pavia. Nello specifico la ricerca, per la parte clinica, è il frutto di un lavoro interdisciplinare condotto dal Centro di Neuropsicologia Cognitiva guidato da Gabriella Bottini, la Neurologia e Stroke Unit diretta da Maria Sessa e la Neuroradiologia diretta da Mariangela Piano.

I risultati della ricerca attestano che le lesioni cerebrali causate da ictus che colpiscono le aree insulari e parietali (e le loro connessioni) sono associate a una temperatura più bassa dell’arto superiore che i pazienti non riconoscono più come proprio, oltre che a una ridotta percezione del caldo e del freddo in quello stesso braccio. “Questa scoperta – indica Gabriella Bottini, responsabile del Centro di Neuropsicologia Cognitiva di Niguarda – è significativa perché finora si pensava che il senso di appartenenza per i propri arti, una funzione cognitiva complessa ma che diamo per scontata, dipendesse unicamente dall’integrazione di stimoli tattili, visivi, propriocettivi e motori. Il nostro studio dimostra invece che anche gli stimoli termosensoriali giocano un ruolo fondamentale nel farci capire che le nostre mani, e più in generale il nostro corpo, ci appartengono”.

Per capire come gli stimoli termosensoriali influenzino la percezione di sé, i ricercatori hanno studiato pazienti con deficit della percezione corporea conseguenti a un ictus dell’emisfero cerebrale destro e con un sintomo molto particolare conseguente a questo evento acuto. “I pazienti presi in esame non riconoscono più la loro mano sinistra come parte del proprio corpo e soffrono di quello che tecnicamente viene definito Disturbed Sensation of Limb Ownership – spiega Gerardo Salvato, ricercatore del Centro di Neurospicologia Cognitiva di Niguarda e dell’Università degli Studi di Pavia -. Abbiamo scoperto che, rispetto a persone con ictus cerebrale destro ma senza alterazioni nella percezione della propria mano, i pazienti con questa condizione presentano una temperatura significativamente più bassa nell’arto interessato e una percezione ridotta del caldo e del freddo. Questo suggerisce un legame diretto tra i segnali termosensoriali e il senso di appartenenza al proprio corpo. In particolare le alterazioni termosensoriali sono risultate associate a lesioni dell’insula e delle regioni parietali, oltre che alle loro disconnessioni, nell’emisfero destro. Questo evidenzia il ruolo cruciale di queste aree cerebrali nel mantenimento della percezione dell’appartenenza al proprio corpo coadiuvata dai segnali termosensoriali”. 

Il protocollo sperimentale, condotto su 45 pazienti seguiti a Niguarda, ha previsto l’esecuzione di una TAC o di una RM cerebrale per mappare la lesione cerebrale e delle misurazioni della temperatura cutanea e della abilità termocettiva locale. I risultati dello studio hanno ricadute importanti dal punto di vista applicativo: infatti, spiegano i ricercatori, “è possibile ipotizzare approcci riabilitativi attraverso training di stimolazione termosensoriale per il trattamento dei sintomi di  errato o mancato sconoscimento di parti del proprio corpo. Quindi, un trattamento di facile applicazione e non invasivo potrebbe ripristinare il senso di appartenenza del sé che è una componente essenziale affinché il paziente partecipi attivamente al programma di riabilitazione motoria per il miglior recupero della sua autonomia funzionale”. 
 


> Lo studio originale
The contribution of cutaneous thermal signals to bodily self-awareness

Gerardo Salvato, Paul Mark Jenkinson, Manuela Sellitto, Damiano Crivelli, Francesco Crottini, Teresa Fazia,
Silvia Amaryllis Claudia Squarza, Mariangela Piano, Maria Sessa, Martina Gandola, Aikaterini Fotopoulou, Gabriella Bottini


https://www.nature.com/articles/s41467-025-55829-7

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