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Prevenzione Italia, compiono 18 anni Passi e Passi d’ Argento

Le sorveglianze Passi e Passi d’Argento, lo strumento che monitora tutti i più importanti aspetti della salute della popolazione italiana, dall’abitudine al fumo a quelle alimentari alla partecipazione agli screening, ‘compiono’ 18 anni.

In questo periodo, è emerso dal convegno “PASSI e PASSI d’Argento, strumenti ad alta risoluzione per l’azione in Sanità Pubblica”, sono state in grado di uno strumento strategico in tutti gli ambiti in cui entrano in gioco la definizione e la valutazione delle politiche di prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e di promozione della salute. La ‘lente’ delle sorveglianze, è emerso ad esempio da una delle relazioni, ha permesso di registrare che non ci sono stati dall’inizio delle sorveglianze sostanziali miglioramenti per diversi aspetti considerati: dalle disuguaglianze sociali  al consumo di alcol a rischio, la sedentarietà e l’eccesso ponderale, così come il consumo di frutta e verdura peggiorano o al più restano stabili. E’ stato presentato anche un focus sul fumo che mostra come la lenta riduzione della quota di fumatori che si è osservata dal 2008 ad oggi di circa dal 30% al 24% non è priva di criticità.

Qui tutto il materiale sul convegno

L’analisi delle serie storiche, pochi miglioramenti in 18 anni
Dall’analisi delle serie storiche non si evincono sostanziali miglioramenti, il gradiente geografico e le disuguaglianze sociali si mantengono nel tempo, il consumo di alcol a rischio, la sedentarietà e l’eccesso ponderale, così come il consumo di frutta e verdura peggiorano o al più restano stabili e il focus su fumo sull’abitudine tabagica mostra come la lenta riduzione della quota di fumatori che si è osservata dal 2008 ad oggi di circa dal 30% al 24% non è priva di criticità.

La capacità di approfondimento offerta dal sistema mostra infatti come l’introduzione dei nuovi prodotti dell’industria del tabacco ha di fatto spostato quote di consumatori di sigarette tradizionali verso l’uso di nuovi prodotti per lo più con un uso combinato, ovvero senza l’abbandono della sigaretta tradizionale; per questo motivo non si riduce la quota di dipendenti da nicotina né di utilizzatori di tabacco: nel 2023 il 20% degli adulti 18-69enni sono fumatori di sigarette tradizionali facendone un uso esclusivo, il 4% fuma sigarette tradizionali e utilizza anche i dispositivi elettronici e il 3% utilizza solo i dispositivi elettronici (e-cigarette o dispositivi per tabacco riscaldato), per un totale complessivo di consumatori di prodotti dell’industria del tabacco pari al 27%, stessa quota di fumatori si sigaretta osservata 10 anni prima, nel 2013, quando ancora non venivano commercializzati i nuovi prodotti del tabacco (in Italia la sigaretta elettronica è stata commercializzata per la prima volta nel 2014 e gli altri prodotti solo successivamente).

Altra prerogativa dei sistemi di raccolta in continuo, come PASSI e PASSI d’Argento, è la capacità di studiare e valutare gli effetti sui fenomeni legati alla salute di eventi esogeni, come la pandemia di Covid-19. Infatti, si può registrare come il consumo a maggior rischio di alcol abbia subito un fortissimo calo in occasione del marzo 2020 con le chiusure dei locali e il contenimento delle occasioni di socialità della popolazione, per poi rapidamente riguadagnare i livelli pre-pandemia e addirittura superarli, oppure la sedentarietà che interrompe il suo andamento in costante aumento in occasione dell’inizio della pandemia e inverte il corso osservato fino a quel momento.

La storia di Passi e Passi d’Argento
PASSI e PASSI d’Argento si caratterizzano entrambi come sistemi di sorveglianza sul modello della Behavioural Risk Factor Surveillance (adottato in molti paesi, dagli Stati Uniti all’Australia) e raccolgono in continuo, attraverso indagini campionarie, informazioni su salute e i fattori di rischio comportamentali connessi alla salute della popolazione residente in Italia. Entrambi nascono su mandato del Ministero della Salute. Nel 2004, infatti, il Ministero della salute in collaborazione con il CCM e le Regioni, affidò all’Istituto Superiore di Sanità la progettazione, la sperimentazione e l’implementazione di sistemi di sorveglianza di popolazione come strumenti per monitorare i progressi delle Aziende verso gli obiettivi di salute fissati nei Piani Sanitari e nei Piani della Prevenzione, dove le informazioni fossero utili alla programmazione di politiche aziendali e regionali e alla valutazione della loro efficacia nel tempo. Nascevano così i sistemi di sorveglianza, dedicati a diverse fasce di età, e fra questi PASSI dedicato alla popolazione adulta e PASSI d’Argento alla popolazione over65enne.

La cornice normativa in cui si inseriscono oggi questi sistemi è certamente più solida: PASSI e PASSI d’Argento, come diverse altre sorveglianze e registri di patologia istituiti presso questo Istituto, sono riconosciuti come sistemi di sorveglianza a rilevanza nazionale e regionale,  con il DPCM del 3 marzo 2017 (Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità), contribuiscono alle valutazioni di alcuni indicatori LEA e del Nuovo Sistema di Garanzia (DPCM 12 gennaio 2017, che definisce e aggiorna LEA, e dal DM 12 marzo 2019, che definisce il Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria) e sono fonte informativa rilevante per il monitoraggio del Piano Nazionale di Prevenzione e la valutazione dei Piani Regionali di Prevenzione.
 

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