Prosegue il lavoro di Regione Lombardia per l’istituzione di un Molecular Tumor Board, strumento di governance clinico-organizzativa per un approccio sempre più personalizzato all’oncologia.
Un modello multidisciplinare, già implementato in diverse regioni italiane, e una significativa innovazione nell’ambito delle cure oncologiche personalizzate, che offre un approccio basato sull’analisi approfondita delle alterazioni molecolari dei tumori per migliorare l’accuratezza terapeutica.
Se ne è parlato a Milano nell’ambito della conferenza stampa promossa da Italian Health Policy Brief su iniziativa del consigliere e presidente della commissione welfare di Regione Lombardia Emanuele Monti, che ha visto il coinvolgimento di professionisti, pazienti ed esperti del settore. Un’occasione di confronto fra istituzioni regionali, clinici, associazioni di pazienti e altri stakeholder rispetto alle più efficaci modalità di implementazione del MTB regionale. Un appuntamento a cui ha preso parte anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Per il presidente, un fatto importante è ad esempio “l’utilizzo di strumentazione tecnologiche e della telemedicina per offrire un contatto diretto, costante e mirato tra il paziente e l’offerta di cura“, e in questo senso la Regione Lombardia “è capofila a livello nazionale di un importante progetto Pnrr per l’implementazione della Telemedicina, di cui auspichiamo di vedere i primi risultati, a partire da ambiti particolarmente dedicati come l’oncologia”.
Accanto a ciò, fondamentale per Fontana “una condivisione dei dati sanitari che rappresenta un altro elemento cruciale per il futuro delle cure oncologiche personalizzate e, più in generale, per l’innovazione in ambito medico”. L’accesso e l’integrazione dei dati clinici e molecolari dei pazienti, come osserva il presidente, “possono infatti accelerare il progresso della ricerca, migliorare l’efficacia dei trattamenti e ottimizzare la gestione delle risorse sanitarie”.
L’iniziativa del Molecolar Tumor Board, nello specifico, spiega Monti, “rappresenta un traguardo cruciale per l’oncologia in Lombardia, confermando la nostra regione come punto di riferimento per l’innovazione e la qualità delle cure”. Il presidente della commissione Welfare regionale certifica come “ogni anno, in Lombardia, si diagnosticano circa 60.000 nuovi casi di tumore, e grazie all’impegno nella prevenzione e nella diagnosi precoce continuiamo a garantire ai pazienti percorsi di cura sempre più efficaci e personalizzati”. In fondo, abbiamo lavorato “affinché il nostro sistema sociosanitario potesse adottare tecnologie avanzate come quelle multidisciplinari”.
Ai lavori anche Adele Patrini, Coordinatore Regionale Favo, secondo cui l’istituzione del Board “rappresenta un’innovazione in ambito oncologico in termini di tematiche, contenuti ed applicazione della medicina di precisione”, permettendo “di fornire gli strumenti più adeguati a tutti gli operatori sociosanitari per una più avanzata ed appropriata assistenza ai pazienti”. Insomma, una vera e propria “rivoluzione che apre ad un cambio di visione culturale molto significativa”.
L’incontro è poi proseguito con un quadro sulle prospettive future dell’MTB e le politiche regionali con Marco Alparone (assessore regionale al Bilancio e Finanza) e Alessandro Fermi (assessore regionale all’Università, Ricerca, Innovazione). Infine, uno speech in tema di collaborazione e sinergie fra centri oncologici regionali (con Sabrina Buoro, Direttore del centro regionale dei coordinamento della medicina di laboratorio Asst Grande Ospedale metropolitano Niguarda) e sul ruolo dell’MTB nella personalizzazione delle cure oncologiche con il coinvolgimento, fra gli altri, di Giuseppe Curigliano (Direttore della Divisione di Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative e Condirettore del Programma Farmaci – IRCCS Istituto Europeo di Oncologia), Filippo De Braud (Direttore del Dipartimento e della Divisione di Oncologia Medica – IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) e Armando Santoro (Responsabile Oncologia Medica, IRCCS Humanitas Research Hospital). A chiudere i lavori la voce dei pazienti, a sottolineare l’importanza di questo nuovo paradigma, con un approccio alle cure sempre più “su misura” e adattato al singolo.