• Mer. Dic 25th, 2024

Listen to “PODCAST CHALLENGE SESSO SUI SOCIAL, SPERMATOZOI A RISCHIO E INFERTILITA’, OBESITA’ IN SVIZZERA” on Spreaker.

Ascolta il podcast su Spotify qui

Ascolta il podcast su iTunes di Apple qui 

Ascolta il podcast su You Tube qui 

Ascolta il podcast su Amazon Music qui 

Ascolta il podcast su Spreaker qui

Ascolta il podcast su iHeart qui

Ascolta il podcast su Soundcloud qui

Ascolta il podcast su TuneIn qui

IST: AUMENTANO I CONTAGI, VADEMECUM SIMAST PER SESSO SICURO. I RISCHI DELLE ‘CHALLENGE’ SUI SOCIAL

“Sex roulette”, “calippo tour”, chemsex: si moltiplicano soprattutto tra i più giovani possibilità di sesso occasiònale, spesso foraggiate anche dalle sfide lanciate da app e social. Questi fenomeni, oltre ad avere numerosi risvolti sociali, possono provocare anche contagi da Infezioni Sessualmente Trasmesse, i cui dati sono in aumento in tutta Europa, con l’Italia che non fa eccezione. A preoccupare è la mancanza di consapevolezza: è maggiore “l’onta” di aver perso una challenge” del rischio di aver contratto una malattia con possibili conseguenze nefaste. Numeri e studi aggiornati su questi temi sono stati al centro del X Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST) di Roma. Presenti oltre 200 specialisti. In questa occasiòne è stato presentato anche il Vademecum sul sesso sicuro, un opuscolo destinato a tutta la popolazione con particolare attenzione ai più giovani.  “Nel 2022 per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%- sottolinea Barbara Suligoi, Direttore COA dell’ISS e Presidente del Congresso SIMaST.- Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento del 20%. Anche sulla Clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del ’19, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare i giovani under 25: la prevalenza della Clamidia tra le ragazze di questa fascia d’età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l’infezione da clamidia è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono”. Un altro dato che colpisce emerge dallo Studio internazionale HBSC: In Italia, tra i giovani sessualmente attivi a 15 anni, il 69,4% dei ragazzi e il 61,6% delle ragazze hanno dichiarato di aver usato il profilattico nell’ultimo rapporto sessuale, ma a 17 anni si registrano percentuali più basse: 65,9% nei maschi e 56,8% nelle femmine. Emerge la diminuzione a partire dal 2014 dell’uso del preservativo tra i quindicenni sessualmente attivi.

SPERMATOZOI A RISCHIO: TROVATI BATTERI NEL LIQUIDO SEMINALE

L’eccesso di alcuni ceppi di Pseudomonas, Prevotella e Lattobacilli nel liquido seminale sarebbe in grado di alterare la concentrazione degli spermatozoi favorendo un micro-ambiente infiammatorio, nemico della fertilità maschile. A dimostrarlo due review condotte dai ricercatori dell’Università di Napoli “Federico II”, insieme a colleghi brasiliani e danesi, e dagli esperti dell’Università di Padova, pubblicate di recente su Frontiers in Endocrinology e Cells. Dai 2 lavori, che hanno preso in considerazione rispettivamente 37 ricerche e 27 studi, è emerso come un aumento di ceppi di Prevotella e Pseudomonas e l’incremento di Lactobacillus iners, siano fattori di rischio per la concentrazione spermatica nel liquido seminale, causandone una riduzione sotto la soglia minima stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e necessaria per la fertilità maschile. Gli esperti della Società Italiana di Andrologia, in occasiòne del VI Congresso Natura, Ambiente, Uomo (NAU) hanno focalizzato l’attenzione su questo tema di primaria importanza, in quanto si stima che un numero ridotto di spermatozoi sia causa o concausa di almeno il 30% dei casi di infertilità di coppia. Sono infatti numerosi gli studi che hanno rilevato come negli ultimi 50 anni ci sia stato un significativo declino globale della concentrazione e della conta spermatica totale, il cui numero si è dimezzato negli ultimi decenni e il cui ritmo di riduzione è più che raddoppiato dal 2000.

43% DELLA POPOLAZIONE OBESA O IN SOVRAPPESO IN SVIZZERA

Nel 2022 il 31% della popolazione dai 15 anni in su residente in Svizzera era in sovrappeso e il 12% soffriva di obesità. I gruppi di popolazione presentavano tassi di sovrappeso e obesità diversi. Gli uomini ne erano colpiti più spesso delle donne. Le persone affette da obesità o sovrappeso soffrivano più spesso di malattie cardiovascolari, diabete o altre malattie croniche rispetto alle persone normopeso. Le persone obese manifestavano anche più spesso sintomi depressivi severi. Questi sono alcuni dei risultati della pubblicazione sul sovrappeso e sull’obesità dell’Ufficio federale di statistica. L’Organizzazione mondiale della sanità definisce il sovrappeso e l’obesità sulla base all’indice di massa corporea. Le persone in sovrappeso hanno un IMC da 25 a 29,9, mentre si tratta di obesità quando è uguale o superiore a 30. L’OMS considera l’obesità come una malattia cronica complessa. Nel 2022 il 31% delle persone dai 15 anni che risiedevano in Svizzera erano in sovrappeso e il 12% erano affette da obesità. In 30 anni la quota di persone che soffrono di obesità è aumentata dal 5% del 1992 al 12% del 2022. Per quanto riguarda il sovrappeso, tra il 1992 e il 2012 la quota è aumentata dal 25 al 30% per poi rimanere stabile nei dieci anni seguenti.

Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *