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ISS, un anziano su 5 e’ caduto nell’ ultimo anno

Il 7% degli over 65 è caduto nei 30 giorni precedenti all’intervista, dato che sale al 21% se si considera un intervallo di 12 mesi, con la casa che resta il luogo dove questo tipo di incidente è più frequente. Lo affermano i dati della sorveglianza Passi D’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità ISS.

“Le cadute negli anziani rappresentano un problema di grande rilevanza – spiegano gli esperti dell’Iss -, non solo per la frequenza con cui si verificano e per la gravitĂ  delle fratture che possono derivarne, ma anche per l’impatto sul benessere fisico e psicologico della persona. Infatti, la sola insicurezza e il timore di cadere possono limitare in modo significativo la capacitĂ  di svolgere le attivitĂ  quotidiane”.

Cadute nei 30 giorni precedenti l’intervista  
Nel biennio 2022-2023 il 7% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista e nel 13% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno. Le cadute sono più frequenti con l’avanzare dell’età (le riferiscono il 6% dei 65-74enni e il 10% degli ultra 85enni), fra le donne (8% vs 6% negli uomini) e fra le persone con molte difficoltà economiche (12% vs 6% di chi non ne ha).
Quasi 4 intervistati su 10 hanno paura di cadere, dato che sale a 6 su 10 fra chi ha già vissuto questo evento. La paura di cadere cresce con l’età, è maggiore fra le donne, fra chi ha molte difficoltà economiche o bassa istruzione e fra chi vive solo. La caduta è anche associata al malessere psicologico: la prevalenza di persone con sintomi depressivi fra le persone che hanno subito una caduta negli ultimi 30 giorni è del 21% (vs 9% del campione totale). Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (64%) e meno frequentemente in strada (14%), in giardino (18%) o altrove (4%).
Solo il 69% degli intervistati ricorre all’uso di almeno un di presidio anticaduta (come tappetini o maniglione) in bagno, mentre il restante 31% non li utilizza.

Cadute nei 12 mesi precedenti l’intervista
Nel biennio 2022-2023 il 21% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 12 mesi precedenti l’intervista, di cui il 15% una sola volta e il 6% due o più volte. Quasi nella metà dei casi le cadute hanno causato una frattura e nel 16% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno. Le cadute sono più frequenti con l’avanzare dell’età (le riferiscono il 16% dei 65-74enni e il 33% degli ultra 85enni), fra le donne (25% vs 16% negli uomini) e fra le persone con molte difficoltà economiche (30% vs 19% di chi non ne ha)

Attenzione degli operatori sanitari
Ancora troppo bassa sembra l’attenzione degli operatori sanitari al problema delle cadute fra gli anziani: solo il 12% dichiara di aver ricevuto, nei 12 mesi precedenti l’intervista, il consiglio dal medico o da un operatore sanitario su come evitare le cadute.
“Le cadute negli anziani rappresentano un problema di grande rilevanza, non solo per la frequenza con cui si verificano e per la gravità delle fratture che possono derivarne, ma anche per l’impatto sul benessere fisico e psicologico della persona. Infatti, la sola insicurezza e il timore di cadere possono limitare in modo significativo la capacità di svolgere le attività quotidiane”.

Sorveglianza Passi, un incidente domestico per 3 adulti su 100 tra 18 e 65 anni
Sono stati pubblicati oggi anche i dati della Sorveglianza Passi sul rischio di incidenti domestici. Fra gli adulti 18-69 anni nel biennio 2022-2023 quasi 3 intervistati su 100 riferiscono di aver avuto, nei 12 mesi precedenti l’intervista, un infortunio in casa tale da richiedere il ricorso a cure mediche. In generale la consapevolezza del rischio di infortunio domestico è scarsa, solo 7 intervistati su 100 considerano alta o molto alta la possibilitĂ  di avere un incidente in casa

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