• Dom. Dic 22nd, 2024

Sport e prevenzione per combattere un problema come quello dei disturbi alimentari tra i giovani. A parlare, in audizione in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, in merito all’indagine conoscitiva sui disturbi dell’alimentazione in età infantile e adolescenziale e sulle strategie di prevenzione, è il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

Il ministro ha ricordato che, a proposito della tutela della salute, “questi disturbi non sempre sono considerati patologie conclamate e quindi vanno affrontate con il supporto del Sistema sanitario nazionale nel dovuto modo, anche dal punto di vista dell’assistenza psicologica che si affianca all’assistenza della patologia fisica”. In chiave di tutela della salute lo sport, secondo il ministro, “può essere strumento utile per la prevenzione” perché può essere usato “anche in chiave di benessere”. Per il ministro proprio lo sport “è un farmaco naturale” ma resta fondamentale il tema delle relazioni umane: “Vanno ripristinate le condizioni minime” visto che il pericolo della solitudine “porta ai disturbi alimentari” e a quelle devianze che “portano al non volversi bene”.

Il ministro ha ricordato, infine, una serie di progettualità messe in campo. Come ‘Play District, spazi civici comunità’ e ha ricordato che “attraverso lo sport gratuito in luoghi disagiati, e non solo, si affronta il tema della socialità”. E poi ‘Progetto Rete’, “sviluppato in sette regioni. È stato aperto in Sardegna, Piemonte, Veneto e Campania” e si sta lavorando su “Abruzzo, Puglia, Sicilia”. E poi il progetto Caivano, “che rappresenta l’esigenza di intervenire sul disagio giovanile riconquistando spazi di socialità e legalità e che ha avuto la rappresentazione simbolica nel centro sportivo abbandonato da anni”. Si tratta di un modello che sarà replicato “in altre zone dove si potrà fare sport”. Al centro sportivo, ha detto ancora, “verrà associato un nuovo auditorium, abbattuto ma che ricostruiremo, il significato di luogo multidisciplinare per le oltre 30 discipline sportive ma anche arte e cultura in tutte le sue forme”.

Giulia Bondolfi

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