“Il ministero della Salute sconsiglia i viaggi in aree endemiche oggi unicamente presenti in Africa. Il nome vaiolo delle scimmie rischia di essere fuorviante, ghettizzante e sbagliato.
Questo virus è chiamato delle scimmie, ma di queste ultime non ha più nulla: è un virus che si trasmette da 50 anni da uomo a uomo attraverso il contatto con le lesioni vaiolose, con il sangue, con i fluidi corporei e con la saliva. Chiamiamolo mpox o ancora meglio vaiolo 2.0″. Lo precisa sulla propria pagina Facebook il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.