• Lun. Set 16th, 2024

I rischi correlati ad una esposizione solare scorretta, il ruolo della melanina, come scegliere la giusta protezione per la pelle durante le vacanze ma anche durante le attività che si possono svolgere all’aperto quotidianamente nei mesi estivi in cui il sole è particolarmente intenso. 

A fornire alcuni consigli e informazioni utili su come avere cura della pelle in vacanza ma non solo, è Monica Corazza, Direttrice dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.

Ecco dunque, punto per punto il vademecum. – Sbagliata esposizione al sole, le principali problematiche della pelle. “I danni che possono derivare dall’esposizione ai raggi ultravioletti (raggi UVA e UVB) possono essere acuti o cronici. Un esempio di danno acuto- spiega la professoressa Corazza- è sicuramente l’ustione solare, che consiste in un’esposizione prolungata della pelle non protetta da indumenti o da filtri solari. Tra i danni cronici, ovvero derivanti dalle prolungate esposizioni al sole durante il passare degli anni, troviamo l’aumentato rischio di sviluppo di tumori cutanei. È importante prestare attenzione all’esposizione al sole e alle ustioni in età infantile: sono fattori importanti per lo sviluppo di tumori della pelle in età più avanzata. Un altro danno cronico è l’invecchiamento cutaneo (o fotoinvecchiamento). Questo si caratterizza per modificazioni della pelle che includono assottigliamento o inspessimento della pelle, macchie solari, rughe e aspetto a pelle raggrinzita. 

La pelle però- sottolinea la dermatologa- possiede dei sistemi di difesa nei confronti dei raggi solari, tra cui la melanina, un pigmento prodotto da cellule specializzate, i melanociti. La melanina si comporta come un filtro che rende più difficile la penetrazione dei raggi solari nella profondità della pelle. Il sole stimola la formazione di nuova melanina, favorendo così l’abbronzatura. Questo ci fa capire che l’abbronzatura è a tutti gli effetti una reazione della pelle per proteggerci dal sole”. Proteggere la pelle dal sole, in vacanza ma non solo. “Proteggere la pelle è importante ogni volta che abbiamo in previsione un’attività all’aria aperta che preveda un’esposizione solare prolungata (oltre i 30 minuti). Per farlo- rimarca la professoressa Corazza- occorre indossare indumenti coprenti, cappellino e occhiali da sole per proteggere il più possibile la pelle e, nelle zone scoperte, in particolare il viso, il collo e gli arti, deve essere usato un prodotto per la protezione solare. Queste accortezze sono valide non solo quando durante le giornate trascorse al mare, in piscina o in montagna, ma anche durante il lavoro, se richiede mansioni all’aria aperta, e durante tutte quelle attività quotidiane che spesso non associamo all’esposizione al sole (spostamenti a piedi o in bicicletta in città, giardinaggio, passeggiate)”. – Creme solari, come scegliere quella giusta. “I prodotti per la protezione solare disponibili sul mercato possono avere formulazioni diverse (crema, olio, spray, latte, gel…) e fattore protettivo (SPF) diverso.

Il primo e fondamentale consiglio, afferma la professoressa Corazza, è scegliere quella che più si preferisce, anche a seconda del contesto d’utilizzo (sport, tempo libero, vacanze) tenendo presente però che vanno protette tutte le parti del corpo esposte, non solo quelle che si pensano più delicate. Quanto alla scelta del Spf (Sun Protection Factor, cioè Fattore di Protezione Solare che indica il grado di protezione che tale prodotto può garantire nei confronti dei raggi UVB e UVA) essa va adeguata a seconda dell’intensità della radiazione solare a cui si è esposti, al tipo di attività praticata e alla durata dell’esposizione al sole, oltre che al fototipo di appartenenza dell’individuo. Noi, prosegue la dermatologa, raccomandiamo sempre l’utilizzo di un fotoprotettore con un Spf minimo di 30, mentre per i bambini, i soggetti con pelle molto chiara, e per coloro che hanno una pelle con segni di fotoinvecchiamento è sempre meglio scegliere una protezione molto alta (50). Infine un’ultima raccomandazione, quella di ripetere l’applicazione della protezione nell’arco dell’esposizione solare, ogni due ore circa, più frequentemente in caso di intensa sudorazione o bagno in mare o piscina”.

Esposizione al sole, cosa fare in caso di scottature. “Dopo una giornata al sole- fa notare la Corazza-, è sempre consigliata una doccia tiepida e l’applicazione di un prodotto idratante o un “doposole”, lenitivo e rinfrescante. Se però ci accorgiamo della comparsa di eritema (cioè rossore) accompagnata da calore locale e sensazione di bruciore potrebbe trattarsi di un’ustione lieve. Si tratta di una condizione autorisolutiva nell’arco di qualche giorno, che, rassicura la dermatologa, non richiede l’uso di prodotti specifici. Si consiglia, in questo caso, l’applicazione di un prodotto topico lenitivo e di evitare quanto più possibile ulteriori esposizioni solari fino a completa risoluzione. In caso di ustione severa, estesa, con presenza di bolle, dolore, comparsa di sintomatologia sistemica (febbre, malessere, vomito), si raccomanda di rivolgersi al proprio medico curante, al medico di continuità assistenziale turistica o al dermatologo per la corretta gestione terapeutica. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario recarsi al Pronto Soccorso per un reintegro dei liquidi persi”. 

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