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UNIVERSITA’ ITALIA. MINISTRO BERNINI: INDIVIDUATO FABBISOGNO DI 30MILA NUOVI MEDICI NEI PROSSIMI 7 ANNI

“Il Mur ha contribuito a ridefinire, per quanto di nostra competenza, un Ssn all’insegna dell’efficienza e della competitività. Il gruppo di lavoro istituito al Mur ha individuato il fabbisogno di 30mila nuovi medici nei prossimi 7 anni. Abbiamo già aperto l’accesso alle facoltà di Medicina a 4.000 nuovi posti sostenendo finanziariamente le università affinché adeguassero laboratori e personale”.

Lo dice Anna Maria Bernini, ministra dell’Università della Ricerca (Mur), rispondendo al question time oggi alla Camera sulle iniziative per valorizzare gli specializzandi in medicina, anche attraverso una riforma complessiva del sistema formativo di specializzazione (Lupi – NM(N-C-U-I)-M). “Concluso questo step siamo passati alla fase due che prevede due diverse riforme: l’accesso a Medicina e la formazione specialistica. Sulla prima è in corso al Senato la votazione degli emendamenti al ddl unificato che porterà a una riforma. Per le scuole di specializzazione- sottolinea Bernini- come Mur abbiamo aumentato le borse di studio annullando di fatto l’imbuto informativo. È solo una prima risposta, ora dobbiamo trovare la soluzione strutturale per allineare i posti disponibili presso i corsi di studio con quelli delle scuole di specializzazione”.

Per dare risposte immediate alle necessità urgenti del SSN, “abbiamo voluto rendere più snella l’assunzione degli specializzandi e con la legge 56/24 abbiamo previsto che gli specializzandi vincitori di concorco potranno completare il percorso di specializzazione nella struttura nella quale hanno preso servizio, anche se è esterna rispetto alla rete formativa del loro ateneo, aspettando l’automatica assunzione a tempo indeterminato senza alcuna scadenza temporale. Un provvedimento pensato per introdurre il prima possibile giovani lavoratori all’interno dei reparti degli ospedali”. Al tempo stesso, continua Bernini, “è nostro dovere garantire l’eccellenza della qualità della formazione dei medici quanto degli specializzandi. Così abbiamo ritenuto opportuno chiarire alcuni passaggi della circolare ministeriale relativa al ruolo delle università nella valutazione delle attività teoriche e in quelle pratiche. Non c’è stato mai alcun intento di rallentare un processo che noi stessi abbiamo voluto semplificare. Il ruolo dell’Università è di provvedere, attraverso le scuole di specializzazione, alla certificazione della valutazione delle sole attività formative teoriche svolte pert il passaggio di ciascun anno. Resta fermo il nostro obiettivo di rimuovere tutti gli ostacoli affinchè gli specializzandi possano quanto prima essere impiegati. Abbiamo previsto che possano svolgere concretamente le loro attività pratiche in tutte le tipologie di aziende sanitarie assegnando a queste ultime il compito di valutarle sul fronte pratico. Poi la valutazione della formazione teorica resta soprattutto in capo agli atenei”.

Il ministro del Mur conclude: “Crediamo che questo sia il giusto equilibrio per garantire una formazione di eccellenza che risponda all’esigenza di immettere il prima possibile nel Ssn nuovi medici specializzati. Stiamo lavorando a una riforma che colmi il gap esistente in alcuni settori – come la Medicina di Emergenza Urgenza o la Microbiologia – servono dei correttivi. Dobbiamo rivedere i contratti di formazione specilistica per vlaorizzare esperienze e competenze. Lo stiamo facendo collaborando con il ministero della Salute e tutti i soggetti coinvolti”.

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