• Mar. Dic 3rd, 2024

PSICHIATRIA, IN CURA QUASI UN ADOLESCENTE SU 10 IN EMILIA ROMAGNA

Quasi un giovane emiliano-romagnolo su dieci è seguito dai servizi psichiatrici. I dati epidemolologici forniti dalla Regione sul 2023 parlano di 80.700 pazienti trattati nei centri di salute mentale adulti, il 9,2% in più rispetto al 2021.

Ma la crescita più impressionante riguarda infanzia e adolescenza: sono poco meno di quasi 65.000 i ragazzi presi in carico, di cui 14.000 nuovi utenti lo scorso anno (+4,1% rispetto al 2021 e addirittura 70% sul 2010): sotto trattamento nei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza c’è il 9% del totale dei residenti in quella fascia d’età. Si tratta per buona parte (61%) di maschi, in maggioranza tra i sei e i 13 anni (52%). Dal 2019, sempre per quanto riguarda bambini e adolescenti, si riscontra un +86,4% sui disturbi della nutrizione, un +55,7% per quanto riguarda i disturbi dello spettro autistico, un +27,2% sui disturbi psico-comportamentali e +24,7% di diagnosi per i disturbi dell’attenzione. “Non può essere solo la sanità ad affrontare questo problema, anche se in questi anni ci siamo fatti trovare pronti. Occorre interrogare la società nel suo complesso”, afferma l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, che -accanto al dirigente regionale Alessio Saponaro- ha presentato oggi la “riforma” messa in campo in viale Aldo Moro per fronteggiare l’aumento delle richieste di aiuto ‘esplose’ negli anni post-Covid. 

“Per la prima volta- sottolinea l’assessore- superiamo il mezzo miliardo di euro di spesa per la psichiatria, un mondo che spesso rimane nel silenzio ma riguarda molte famiglie. Di fronte alla crescita del bisogno c’è in campo uno sforzo economico enorme per rispondere”.
In particolare, in campo c’è un investimento di 225 milioni di euro per l’apertura di due nuovi hub dedicati alle situazioni di emergenza in età evolutiva. Si tratta, in particolare, di sette nuovi posti letto all’ospedale Maggiore di Bologna e 12 a quello di Parma, che si aggiungono ai sei posti già presenti in Romagna.

In più la Regione ha deciso di riorganizzare la residenzialita’ per gli adulti, mettendo al centro il concetto di ‘recovery’ dei pazienti. La residenzialita’, chiarisce ancora Donini, “non puo’ essere l’approdo, ma il momento di un percorso”.

Giulia Bondolfi

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