• Dom. Dic 22nd, 2024

G7 SALUTE. SCHILLACI: INVESTIRE IN PREVENZIONE O SISTEMA NON PIÙ SOSTENIBILE

“Se non investiamo da subito in prevenzione, alla lunga nessun sistema come il nostro potrà essere sostenibile con le aspettative di vita che ci sono”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, oggi a Genova a margine dell’incontro “Invecchiamento sano e attivo attraverso la prevenzione e l’innovazione”, preparatorio del prossimo G7 della Salute ad Ancona.

“Dobbiamo investire assolutamente in prevenzione- aggiunge il ministro- per avere, un domani, meno persone malate, far sì che il sistema sanitario universalistico italiano, che è riconosciuto come un’eccellenza nel mondo, sia sostenibile e per tutti”. L’invecchiamento in buona salute, prosegue Schillaci, è “una delle grandi sfide della sanità del futuro, ma anche del presente. Questo incontro di Genova è importante e sarà uno dei temi che si affronteranno nel G7 della Salute e ad Ancona. L’Italia è un Paese particolarmente longevo: abbiamo recuperato l’anno di aspettativa di vita che avevamo perso con il covid, siamo tornati ad essere il secondo più longevo al mondo dopo il Giappone, ma questo ci impone riflessioni”.

L’esponente del governo Meloni rimarca, infatti, che “se abbiamo dati confortanti per l’aspettativa di vita, oggi i cittadini italiani over 65 sono affetti da patologie cronico-degenerative che pesano tantissimo sul sistema sanitario nazionale. Dobbiamo far sì che i cittadini italiani, oltre a vivere più a lungo, vivano bene”.

“Se vogliamo avere una sanità sostenibile e vogliamo far sì che gli over 65 siano in buona salute, dobbiamo avere a mente quanto sia importante che tutte le patologie che possono essere affrontate in ambiente domestico, soprattutto le patologie croniche, lo siano”. “Invecchiamento sano e attivo attraverso la prevenzione e l’innovazione”, preparatorio del prossimo G7 della Salute ad Ancona. “Vorrei ricordare il decreto legge sugli anziani che fa vedere molto bene quanto, laddove possibile, gli anziani vadano curati a casa- prosegue il ministro- pensate solo ai benefici psicologici per un anziano di rimanere nel proprio ambiente familiare, quando lo si porta in ospedale il ricovero diventa per molti un trauma”. Per raggiungere questo obiettivo, ammette l’esponente del governo Meloni, “abbiamo bisogno di un ammodernamento del sistema sanitario nazionale: ci stiamo lavorando, ci sono i fondi del Pnrr. Penso alla telemedicina e agli operatori sanitari”.

E ricorda, in proposito, che “ci sono due collegati alla legge finanziaria, uno di questi è dedicato proprio alla revisione delle professioni sanitarie, in Italia ce ne sono circa trenta: siamo nel terzo millennio, la medicina è cambiata e dobbiamo far sì che i percorsi sanitari e le specializzazioni siano visti in chiave moderna, tenendo in debito conto l’assistenza domiciliare”. Perché, rileva Schillaci, “un servizio attento di telemedicina e medicina a distanza con persone anziane può essere complesso. Abbiamo bisogno che gli operatori sanitari che assisteranno queste persone a casa abbiano competenze digitali nuove che oggi non hanno”. 

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