• Dom. Set 8th, 2024

INQUINAMENTO. DETERGENTI PIU’ SICURI, CONSIGLIO UE AL LAVORO SU REGOLAMENTO

Il Consiglio europeo ha adottato il mandato negoziale sul regolamento sui detergenti, che mira a semplificare le norme attuali per la vendita e la libera circolazione dei detergenti nell’UE.

Il regolamento rivisto aggiorna i requisiti e l’etichettatura di questi prodotti per renderli più sicuri e adatti alle vendite all’ingrosso. Introduce inoltre l’etichettatura digitale e i passaporti dei prodotti. Anche se i detersivi facilitano la salute e l’igiene nella nostra vita quotidiana, sono sostanze chimiche con proprietà intrinseche che possono comportare rischi per la salute umana e l’ambiente.

Il regolamento sui detergenti del 2004 stabilisce le norme che i detergenti devono rispettare per essere immessi sul mercato dell’UE. L’industria dei detergenti rappresentava nel 2018 il 4,2% del valore della produzione del totale del settore chimico, con un valore di mercato di 41,2 miliardi di euro (nel 2020). La produzione di prodotti per l’intero mercato, che comprende sia prodotti consumer che professionali, coinvolge circa 700 siti produttivi separati.

La Commissione ha pubblicato la sua proposta il 28 aprile 2023. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione il 14 febbraio 2024. Il mandato negoziale adottato oggi definisce la posizione del Consiglio sulla proposta presentata dalla Commissione europea il 28 aprile. In particolare, la proposta della Commissione ha eliminato requisiti obsoleti o ridondanti, ha introdotto un sistema volontario di etichettatura digitale, ha agevolato l’immissione sul mercato di nuovi prodotti (ad esempio detersivi contenenti microrganismi), ha chiarito le norme per i detergenti venduti sfusi e ha introdotto passaporti dei prodotti per i rendere l’applicazione più semplice ed efficace.

La posizione del Consiglio europeo mantiene gli elementi principali del regolamento ma introduce numerosi miglioramenti e modifiche, in particolare per garantire la coerenza con la normativa UE vigente. Il mandato negoziale allinea gli obblighi degli operatori economici alla normativa orizzontale esistente che si applica al settore chimico, come il regolamento sulla classificazione, etichettatura e imballaggio dei prodotti chimici (CLP). Ciò semplificherà alcune procedure come la comunicazione delle schede tecniche delle miscele pericolose ai centri antiveleni. Per i prodotti non classificati come pericolosi nel regolamento CLP, gli Stati membri saranno liberi di decidere se tali informazioni debbano essere fornite prima che il prodotto venga immesso sul mercato o meno, in linea con le norme esistenti di tale Stato membro. Sempre in linea con il CLP, il mandato negoziale del Consiglio prevede che, quando i detergenti sono venduti sfusi nelle stazioni di rifornimento, i consumatori ricevano un’etichetta fisica anziché solo informazioni digitali, come proposto dalla Commissione.

In questo modo, i consumatori che acquistano all’ingrosso avranno un’informazione diretta e permanente sia sul prodotto stesso che sulle sue condizioni d’uso. Nello stesso spirito di migliore regolamentazione, la posizione del Consiglio allinea le disposizioni relative al passaporto digitale dei prodotti (DPP) al regolamento sulla progettazione ecocompatibile e al regolamento sulla sicurezza dei giocattoli. Il DPP verrà adeguato di conseguenza per ridurre gli oneri amministrativi a carico dei produttori. Il mandato negoziale attribuisce particolare importanza ai requisiti di biodegradabilità degli ingredienti biologici dei detergenti. Pertanto, la posizione include requisiti di biodegradabilità per i prodotti futuri e conferisce alla Commissione il potere di aggiornare tali requisiti mediante atti delegati.  Per prevenire i rischi di sensibilizzazione respiratoria, la posizione del Consiglio limita anche la vendita di detergenti in spray, che contengono microrganismi. Secondo il mandato adottato oggi, solo i produttori che possono dimostrare che il loro prodotto è sicuro, ha le necessarie avvertenze sull’etichetta e fornisce istruzioni complete per un uso sicuro saranno autorizzati a vendere questo tipo di prodotti.

Gli Stati membri hanno inoltre introdotto una clausola di revisione che invita la Commissione a valutare la necessità di ridurre in futuro il contenuto di fosforo nei detergenti, considerando l’impatto del fosforo sull’ambiente, la disponibilità di alternative e l’impatto socioeconomico di una sostituzione . La posizione del Consiglio europeo aggiorna l’elenco delle fragranze allergeniche che dovrebbero essere indicate sull’etichetta dei detergenti per allinearlo al regolamento sui cosmetici. Le fragranze vietate per i cosmetici saranno quindi vietate anche per i detersivi. La Commissione avrà il potere di aggiornare tale elenco in futuro tramite atti delegati. La posizione include anche una clausola di revisione che impone alla Commissione di valutare i rischi per la salute e l’ambiente delle sostanze più dannose e biocide per garantire che la legislazione sui detergenti sia in linea con i nuovi sviluppi nel regolamento sui biocidi. Un biocida è una sostanza chimica destinata ad esercitare un effetto di controllo (cioè distruggere, scoraggiare o rendere innocuo) contro gli organismi nocivi. Se necessario, la Commissione può proporre modifiche al regolamento sui detergenti in questo senso.

La posizione del Consiglio rafforza inoltre i requisiti di etichettatura per i conservanti (sostanze che impediscono la decomposizione o cambiamenti chimici indesiderati in una sostanza) e li allinea al regolamento CLP e ai regolamenti sui biocidi. Inoltre, prevede che i detersivi industriali rechino una speciale etichetta di avvertenza, indicante che tali detersivi sono destinati ad uso professionale e non possono essere venduti ai consumatori. I produttori di paesi terzi che desiderano vendere detersivi sul mercato dell’UE dovranno avere rappresentanti autorizzati nell’UE, che verificheranno se questi produttori adempiono ai loro obblighi legali. L’orientamento generale concordato oggi formalizza la posizione negoziale del Consiglio. Conferisce alla presidenza del Consiglio il mandato di avviare i negoziati con il Parlamento europeo.

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