• Gio. Nov 21st, 2024

SARDEGNA PRIMA REGIONE IN ITALIA PER RINUNCIA CURE

In Sardegna aumenta ancora la spesa sanitaria, ma paradossalmente l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza è carente, con l’isola nuovamente prima in Italia per rinuncia alle prestazioni sanitarie. I dati emergono dal 31esimo rapporto del Crenos, illustrato oggi a Cagliari.

Nel dettaglio, la spesa sanitaria pubblica in Sardegna è cresciuta ulteriormente tra il 2021 e il 2022, passando da 3,6 miliardi a 3,7 miliardi. In termini pro capite, la variazione tra il 2021 e il 2022 nell’isola è del 4,2%, il doppio rispetto alla media italiana (2,1%). Al 2022 la spesa sanitaria in Sardegna si attesta a 2.341 euro per abitante, e supera la media delle regioni del Mezzogiorno (2.104 euro) e quella delle regioni del Centro-Nord (2.235 euro).

Il punteggio “3” attribuito al servizio sanitario sardo per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza nel 2021 resta al di sotto della soglia minima di adempimento dei 60 punti nell’area distrettuale (49,3) e nell’area ospedaliera (58,7), mentre quello nell’area della prevenzione è appena sufficiente ma in calo rispetto all’anno precedente (da 70,8 a 61,6 punti) e in netta controtendenza rispetto alla media delle altre regioni italiane. Nel 2022 la Sardegna si conferma la prima regione italiana per tasso di rinuncia alle prestazioni sanitarie (12,3%, rispetto alla media italiana del 7%) e per percentuale di pazienti che lascia il pronto soccorso prima della visita medica o prima della chiusura della cartella clinica (24,3%, contro una media nazionale di appena il 6,3%). 

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