• Dom. Set 8th, 2024

3 MILIONI DI DONNE CON ENDOMETRIOSI IN ITALIA, CIFRA SOTTOSTIMATA

“Sono circa tre milioni le donne in Italia che hanno ricevuto una diagnosi di endometriosi ed è una cifra che non risponde alla realtà, perché troppo spesso la mancata diagnosi, come pure la sottovalutazione dei sintomi, creano un senso di solitudine e di bassa autostima che portano spesso le donne stesse a tacere il malessere per paura di non essere credute e anche perché i primi sintomi sono legati alla loro vita privata”.

Così Antonio Tajani, vicepresidente del Consi glio e ministro degli Esteri, in un messaggio scritto inviato in occasione dell’evento dal titolo ‘Endometriosi. Conoscerla per affrontarla’, organizzato oggi a Roma dall’associazione ‘Donne in Europa’ in collaborazione con il gruppo di Forza Italia alla Camera. L’evento è in corso presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari.
“L’endometriosi- prosegue Tajani nel suo messaggio- è considerata una malattia sociale perché invalidante, di difficile approccio diagnostico e terapeutico e di grande impatto socio-economico. Questa patologia è una delle cause più note di infertilità, per questo è fondamentale che ci sia informazione e comprensione della malattia, non solo a livello sociale ma in primo luogo sanitario, per evitare che le donne si perdano in una spirale di diagnosi sbagliate”.

Prosegue il messaggio di Tajani: “La patologia colpisce le donne in età fertile a partire dall’adolescenza e ha un alto impatto sulla qualità della vita di chi ne soffre, per questo- ha sottolineato- è anche un fenomeno psicologico subdolo, perché trova nel lungo percorso diagnostico le prime difficoltà e, ancora oggi, c’è troppa reticenza delle donne a consultare uno specialista pur in presenza di dolori forti e invalidanti”. Compito delle istituzioni, quindi, è sviluppare una “rete assistenziale composta da più competenze specialistiche- ha aggiunto Tajani- dove tutti i professionisti siano in grado di porre il sospetto diagnostico o di diagnosticare la patologia ed indirizzare le pazienti ad un corretto trattamento o al centro di riferimento in grado di garantirlo. Inoltre, è fondamentale promuovere iniziative come quella di oggi affinché vengano potenziati i percorsi formativi e informativi per la diagnosi e il trattamento della patologia”, ha concluso.

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