• Dom. Dic 22nd, 2024

IL CUAMM: IN AFRICA IL 94% DELLE DIAGNOSI DI MALARIA

Gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) riportano 608mila persone decedute a causa della malaria nel 2022, vale a dire più di 2 persone al minuto. In particolare, i casi diagnosticati sono stati 249 milioni, di cui il 94% in Africa.

Quattro decessi su cinque, nella regione africana, sono avvenuti tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. A evidenziare questi dati alla vigilia del 25 aprile, Giornata mondiale della malaria, è Medici con l’Africa Cuamm, in prima linea per prevenire, diagnosticare e trattare la malaria negli 8 paesi africani in cui opera.
Solo nel 2023, si legge ancora, in 6 degli 8 paesi in cui opera il Cuamm – vale a dire in Etiopia, Centrafrica, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda – sono stati diagnosticati 1.710.533 casi, di cui 635.663 bambini con meno di cinque anni.

“Ogni giorno incontriamo decine di malati di malaria nelle aree in cui operiamo” sottolinea don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa. “Della malaria sappiamo quasi tutto, ma a volte ci sono degli ostacoli enormi da superare: talvolta i malati arrivano troppo tardi in ospedale, talvolta la terapia classica non basta. Ci sono casi in cui i farmaci per il trattamento non sono sufficienti a salvare una vita, e purtroppo accade soprattutto per i bambini che soffrono di malnutrizione perché il loro sistema immunitario non reagisce come quello di una persona sana. E nel contesto africano il 50% dei bambini soffre di malnutrizione cronica. La malaria spesso aggrava un quadro già difficile”. Il Cuamm, assicura don Dante Carraro, “è impegnato nel trattamento e nella diagnosi della malaria, ma è fondamentale intervenire anche nella prevenzione, come stiamo facendo in Uganda e Sud Sudan per esempio.


Il Cuamm evidenzia che in Uganda nel corso del 2023 sono stati diagnosticati 716.903 casi di malaria, di cui il 99% confermati dalle analisi di laboratorio. Sono 224.956, invece, i casi accertati di bambini al di sotto dei cinque anni con questa malattia. Oltre a diagnosticare e trattare la malaria, il Cuamm è impegnato in interventi di sensibilizzazione e prevenzione, in particolare nei Distretti di Oyam e Kolo (regione di Lango) che sono tra i più severamente colpiti dall’epidemia. In queste aree viene promossa la creazione di “smart home”, ovvero case in cui vengono adottati una serie di accorgimenti funzionali a limitare la proliferazione delle zanzare anofele. Zanzariere, spray repellente a lunga durata, recipienti d’acqua sempre coperti e la coltivazione di una pianta locale che allontana gli insetti sono piccoli ma funzionali accorgimenti che rendono una casa “intelligente” e che consentono, come dimostrato, di impedire la diffusione della malattia.
A Kampala, inoltre, nell’ambito del progetto “ERASE – Rise against malaria project – Supporto alla prevenzione, diagnosi e trattamento della malaria nel contesto della pandemia di Covid-19” sostenuto da Aics, è stata presentata una ricerca sulla malaria in gravidanza e la farmaco-resistenza. Condotta da Medici con l’Africa e Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha permesso di rafforzare le pratiche di prevenzione e controllo della malaria nelle comunità, migliorando la qualità dei servizi di salute a livello comunitario e nelle strutture sanitarie sempre nei distretti di Oyam e Kole.

Quanto al Sud Sudan, la prevenzione, la diagnosi e il trattamento della malaria fanno parte degli interventi di routine che il Cuamm porta avanti trasversalmente, dalle comunità agli ospedali passando per le strutture sanitarie. Nel 2023 il Cuamm ha trattato 528.956 casi di malaria, di cui 167.328 casi di bambini di età inferiore ai cinque anni.
Sofia Pettenuzzo, specializzanda in malattie infettive, che al momento si trova all’Ospedale di Lui con il Cuamm, ha detto: “Qui i casi di malaria sono all’ordine del giorno. Al momento la maggior parte dei pazienti viene seguita in ambulatorio per poi proseguire il trattamento a casa. Ora però- avverte Pettenuzzo- con l’inizio della stagione delle piogge c’è preoccupazione per l’aumento dei casi, soprattutto nei bambini. Ogni anno, nel mese di maggio, aumentano i ricoveri per malaria grave nei bimbi, che sono quelli che hanno gli esiti peggiori e le manifestazioni cliniche più importanti”.

Giulia Bondolfi

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