• Dom. Dic 22nd, 2024

La Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è da anni impegnata a promuovere la salute delle comunità straniere che vivono in Italia: a ribadirlo sono i risultati dei progetti presentati da esponenti della ricerca INT al recente convegno“L’integrazione della Comunità Cinese passa anche dal Servizio Sanitario Regionale”, tenutosi in Regione Lombardia.

“L’Istituto Nazionale dei Tumori è da sempre in prima linea nella lotta contro il cancro e nell’assistenza ai pazienti italiani e stranieri” – ha dichiarato Gustavo Galmozzi, Presidente Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, nel corso del suo intervento – “Siamo parte del Servizio Sanitario Nazionale e del Servizio Sanitario Regionale quindi pronti a supportare l’intera popolazione, inclusa la vasta comunità cinese che è presente nel nostro paese con progetti di ricerca epidemiologica e di prevenzione primaria e secondaria, garantendo un’assistenza di qualità a tutti i pazienti”.

I Progetti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano sono rivolti alla Comunità cinese, storicamente presente nel comune di Milano. È noto che le popolazioni migranti assumono il rischio delle popolazioni ospitanti nel giro di poche generazioni e questo porta a considerare la popolazione cinese residente in Italia una popolazione che tenderà ad avere un analogo rischio oncologico rispetto a quella italiana. Vale per tutti l’esempio del tumore al seno: nelle donne residenti in Cina l’incidenza è di 51.7 casi ogni 100 mila abitanti, quasi quattro volte inferiore a quella delle donne residenti in Italia.

“Nell’ambito delle iniziative dell’Unione Europea per la prevenzione del cancro, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano partecipa ad azioni comuni come il Joint Action Prevent Non-Communicable Diseases per la prevenzione del cancro e altre malattie non trasmissibili, con particolare attenzione ai gruppi di popolazione fragili e alle diseguaglianze di salute” – sottolinea Giovanni Apolone, Direttore Scientifico Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

I Progetti attivi e in fase di avvio nel dettaglio

Progetto CHINT, avviato nel 2021 e tuttora in corso. Ha reclutato sino ad ora un campione di circa 600 cittadini cinesi. Oltre ad una serie di misure obiettive (antropometria, pressione arteriosa, forza muscolare, etc.) lo studio CHINT ha indagato sugli stili di vita (qualità del sonno, fumo, alcol, dieta, etc.) e una serie di caratteristiche e atteggiamenti riguardo alla salute in questa popolazione.

“Il reclutamento nell’ambito del Progetto CHINT si concluderà a fine 2024 e per l’anno prossimo è prevista la disseminazione dei risultati” – chiarisce Valeria Pala, ricercatrice dell’Epidemiologia e Prevenzione, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Dai dati preliminari raccolti sono già emerse indicazioni interessanti. Abbiamo evidenziato ad esempio negli uomini e nelle donne cinesi, che sono arrivati nel nostro Paese da meno di 30 anni, un livello di adesione allo screening per il tumore alla mammella e per il tumore al colon molto basso. È auspicabile un lavoro in collaborazione con la comunità cinese che vive nel nostro paese da più lunga data e che evidenzia maggior familiarità con i servizi del SSN, perché questa “contaminazione” positiva verso le buone pratiche di prevenzione sia sempre più efficace. Dai primi dati della survey è emerso anche il diffuso consumo di alcol, soprattutto nelle occasioni sociali, che è indipendente dalla scolarità e che non viene percepito come un fattore di rischio”.

Progetto pilota Smoking cessation della durata di 24 mesi, che prevede un intervento farmacologico e comportamentale per affrontare la dipendenza dalla nicotina in una popolazione migrante con difficoltà linguistiche e culturali. Il Progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della Joint Action “Non Comunicable Diseases (NCD)”, con l’obiettivo di sensibilizzare al problema del fumo e creare una rete di referenti (ex fumatori) all’interno della comunità cinese, al fine di ridurre il numero di fumatori e di nuovi fumatori tra i giovani, aumentare la consapevolezza sui danni da fumo e abbattere l’esposizione al fumo passivo nella popolazione target.

Progetto pilota ‘Help-Desk’, con l’obiettivo di agevolare i percorsi diagnostico-terapeutici di pazienti con barriere linguistiche e socio-culturali. Il mediatore sarà presente in Istituto una mattina alla settimana presso il punto di accoglienza denominato punto di ascolto per la comunità cinese. Il mediatore culturale sarà rintracciabile telefonicamente anche da parte di operatori sanitari e da pazienti, in orari da concordare, su un numero di telefono dedicato. Il progetto “Help-Desk” è stato finanziato, come il progetto Smoking cessation, dalla Commissione Europea nell’ambito della Joint Action “Non Comunicable Diseases (NCD)”, con la finalità di agevolare i percorsi diagnostico-terapeutici di pazienti con barriere linguistiche e socio-culturali.

Progetto di percorso di prevenzione secondaria personalizzato per il carcinoma della mammella dedicato alla comunità femminile cinese milanese nella fascia d’età tra i 45 e 74 anni. Verrà effettuato nella mattinata del sabato secondo un calendario che verrà concordato con il Comitato Scientifico dell’Istituto Italo Cinese. Le donne verranno sottoposte a visita senologica con mammografia ed ecografia mammaria. Se l’esito è negativo, seguiranno il programma di screening del Servizio sanitario nazionale mentre, in caso di sospetto, verranno prese in carico dall’ambulatorio senologico INT.

“Crediamo fermamente che questi progetti possano rappresentare un modello virtuoso di integrazione e inclusione sanitaria” – ha commentato Carlo Nicora, Direttore Generale Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – “Un impegno concreto dell’Istituto Nazionale dei Tumori verso l’equità delle cure, a beneficio di tutta la comunità. Per questo, abbiamo fortemente voluto il progetto di prevenzione secondaria per il carcinoma della mammella, dal momento che grazie alle donne si estende la cultura della prevenzione a tutta la famiglia, e poi Help Desk che rappresenta un progetto trasversale. Il Mediatore linguistico-culturale, infatti, rappresenta, una figura professionale indispensabile, per facilitare l’inserimento dei cittadini stranieri cinesi nel sistema sanitario regionale”.

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