• Dom. Dic 22nd, 2024

AMBIENTE. CALO TEMPERATURE MARE PREMONITORE DI URAGANI MEDITERRANEI (MEDICANE)

Il crollo della temperatura del mare possibile segnale premonitore dell’arrivo di un uragano mediterraneo, il cosiddetto Medicane.

E’ quanto emerge dallo studio “Fingerprinting Mediterranean hurricanes using pre-event thermal drops in seawater temperature” pubblicato su “Nature” da un gruppo di ricercatori delle Università di Bari, Catania, Genova, Venezia Ca’ Foscari, Cnr e Area marina protetta del Plemmirio di Siracusa. La ricerca ha analizzato le temperature superficiali del Mediterraneo nei giorni precedenti la genesi di 52 differenti eventi di cicloni mediterranei avvenuti dal 1969 al 2023: le aree analizzate sono state interessate da una sensibile diminuzione di temperatura della superficie del mare qualche giorno prima della genesi degli eventi meteorologici estremi.

“Analizzando le differenze di temperatura della superficie del mare, registrate nei dieci giorni precedenti la ciclogenesi, abbiamo riscontrato un’importante diminuzione, tecnicamente thermal drop, fino a quattro gradi nei casi più estremi- spiega Giovanni Scardino, ricercatore del Dipartimento di scienze della Terra e geoambientali dell’Università di Bari e primo autore dello studio- questa peculiarità sembra essere caratteristica quasi esclusiva dei Medicane. Che il calo si manifesti qualche giorno prima dello sviluppo dell’evento estremo potrebbe essere una forma di precursore che potrebbe comportare importanti considerazioni relative alla mitigazione del rischio costiero indotto dall’impatto degli uragani mediterranei”.

La ricerca, ora, dovrà svilupparsi sul monitoraggio di un numero maggiore di cicloni extra tropicali, coinvolgendo anche altri gruppi di studio. Giovanni Scicchitano del dipartimento di Scienze della terra e geoambientali dell’Università di Bari e responsabile del progetto di ricerca “Archimede” finanziato dal Pnrr, aggiunge che “è stata sviluppata una piattaforma Web Gis pubblica, sulla quale sono stati inseriti tutti i dati che abbiamo utilizzato finora nonché i dati recentemente pubblicati da altri gruppi di lavoro. L’intento è quello di sviluppare un sistema nel quale differenti gruppi di ricerca possano far confluire i loro dati e prelevarne altri che possano essere di loro interesse”. Inoltre, conclude, “stiamo sviluppando un algoritmo di intelligenza artificiale capace, dall’analisi di parametri precursori quali il thermal drop e di dati fisiografici delle zone costiere, di definire in anticipo le aree che potrebbero essere maggiormente vulnerabili durante lo sviluppo di un Medicane”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *