Il tradizionale appuntamento di aggiornamento sulla Leucemia Acuta Promielocitica (APL), organizzato dalla Fondazione GIMEMA – Franco Mandelli Onlus (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto), quest’anno sarà sia un evento scientifico a carattere internazionale sia occasione per celebrare uno dei più importanti successi della Ricerca Ematologica.
Durante l’8° Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica, che si terrà a Roma mercoledì 10 e giovedì 11 aprile 2024, ematologi italiani e internazionali insieme ai rappresentati delle più importanti società scientifiche si riuniranno all’Hotel NH Collection Roma Centro per discutere le ultime frontiere da superare nel trattamento dei pazienti affetti da questo tumore del sangue e per onorare la memoria del Professor Francesco Lo Coco, prematuramente scomparso, coinvolto fin dai primi anni ‘90 nello studio dell’APL e autore di studi fondamentali in materia. Nei due giorni del Simposio verranno presentati, fra gli altri, i risultati degli studi internazionali sulle forme di APL ad alto rischio e sulle APL pediatriche, sulle problematiche relative al trattamento in real-life e sul ruolo del trapianto allogenico; saranno, inoltre, illustrati i progressi scientifici nello studio della biologia della malattia.
I più autorevoli ematologi italiani si confronteranno con esperti internazionali da tutto il mondo: Uwe Platzbecker dalla Germania (Dresda), Soren Lehmann dalla Svezia (Uppsala), Harry Iland dall’Australia (Sydney), Jun-Min Li dalla Cina (Shanghai), Miguel A. Sanz dalla Spagna (Valencia), per citarne alcuni. Inoltre, nel corso delle sessioni tematiche discuteranno delle questioni ancora aperte e delle nuove terapie con l’arsenico in compresse, i cui risultati, una volta validati, potranno consentire l’utilizzo di una terapia totalmente per via orale, importante soprattutto per i cicli di consolidamento oggi somministrati in ambulatorio.
La Leucemia Acuta Promielocitica (APL) è la forma di leucemia mieloide acuta che più ha beneficiato dei progressi legati alla terapia personalizzata. Infatti, a partire dall’identificazione della traslocazione cromosomica t(15;17), avvenuta nel 1977, e dall’evidenza che l’acido all-trans retinoico (ATRA) fosse in grado di indurre la remissione della malattia, questa patologia è diventata uno dei paradigmi del successo delle terapie a “bersaglio molecolare” nei tumori.
“A questo successo ha grandemente contribuito l’ematologia italiana, e in particolare Francesco Lo Coco”, afferma Maria Teresa Voso, Professoressa di Ematologia al Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata e Coordinatrice scientifica dell’evento. Partendo dallo schema terapeutico AIDA del 2006, che associava l’acido all-trans retinoico al chemioterapico idarubicina, i risultati del gruppo cooperativo GIMEMA sul trattamento dell’APL sono culminati nella rivoluzionaria terapia a base di acido retinoico (ATRA) e arsenico (ATO), senza chemio, la cui efficace è stata dimostrata nello studio GIMEMA APL0406, pubblicato nel 2013 sulla rivista New England Journal of Medicine.
“ATRA-ATO è diventato così la terapia standard per la leucemia promielocitica a rischio basso- intermedio, rispondendo positivamente al quesito ‘Acute Promyelocytic Leukemia, a curable disease?’, titolo del primo simposio internazionale, tenutosi a Roma nel 1993, e divenuto nelle edizioni successive il teatro principale di aggiornamento e di discussione dei temi ancora aperti nella APL”, spiega Voso. Oggi la probabilità di guarigione della APL arriva al 90% nella normale pratica clinica.
“Un percorso di eccellenza italiana – aggiunge Marco Vignetti, Presidente della Fondazione GIMEMA – che nel prossimo congresso sulla APL, il primo dopo la pandemia, illustrerà lo stato dell’arte sulla APL, senza più il punto interrogativo: APL, una malattia guaribile”. Al Simposio seguirà il 12 aprile un altro rilevante appuntamento del gruppo cooperatore, la seconda Riunione Nazionale GIMEMA, durante la quale i protagonisti della ricerca GIMEMA aggiorneranno medici e ricercatori ematologici provenienti da tutta Italia sulle attività di ricerca in corso, gli studi e i progetti portati avanti dai gruppi di lavoro (Working Party).
“La riunione che ogni due anni i centri di ematologia GIMEMA è un momento dedicato a condividere e discutere i più avanzati progetti di diagnosi precoce, di monitoraggio e di terapia delle neoplasie del sangue e non solo, anche delle patologie ematologiche non neoplastiche”, commenta Vignetti. “Quando si parla di accesso alle cure garantito in modo omogeneo, il GIMEMA è all’avanguardia: i protocolli sono analoghi in qualsiasi centro e, qualora un centro non abbia risorse adeguate, si avvale delle risorse dei centri più avanzati, senza che il paziente debba spostarsi dalla sua residenza. È un modello reale di ciò che può offrire la sanità in rete, per ora basato sulla disponibilità degli operatori sanitari – medici, biologi, infermier – del nostro SSN”, spiega il presidente GIMEMA.
“Diffondere, divulgare e rendere consapevole il pubblico delle novità in questo campo può rappresentare un grande servizio diretto ai cittadini italiani, spesso spaventati delle difficoltà e carenze del SSN, per metterli al corrente della elevata qualità dell’assistenza che possono ricevere (tra le prime al mondo) e, soprattutto, per indirizzarli correttamente nei luoghi giusti, senza bisogno di migrazioni sanitarie che, nel campo dell’ematologia, non sono quasi mai praticamente necessarie”.