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OCSE, ITALIA AI PRIMI POSTI IN LISTE D’ ATTESA PER FRATTURA FEMORE O IMPIANTO PROTESI

“Di recente sono stato a una riunione dell’Ocse, che mette insieme 39 Paesi in tutto il mondo, e l’Italia è ai primi posti, e questo non lo dice nessuno, per le liste d’attesa su prestazioni importanti come la frattura al femore o l’impianto di alcune protesi. Non è poi tutto così male, come a volte viene artatamente dipinto.

Una parte di italiani che dobbiamo sicuramente recuperare, e bisogna efficientare il nostro sistema sanitario, anche però con una narrazione diversa che racconti la qualità delle prestazioni erogate nelle nostre strutture sanitarie, siano esse pubbliche o private convenzionate”.

Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione della presentazione del 21° Rapporto Ospedali&Salute ‘Reinventiamo il Servizio Sanitario. Come evitare la deriva di una Sanità per Censo’, promosso da Aiop, l’Associazione Italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, e realizzato in collaborazione con il Censis. 

“È noto a tutti come l’abbattimento delle liste d’attesa sia una mia priorità e di questo governo. La maggior parte delle misure adottate e quelle che andremo ad adottare nei prossimi mesi sono destinate proprio al raggiungimento di questo obiettivo che è un obiettivo complesso. Le liste d’attesa sono un problema annoso e ben datato, purtroppo, della nostra sanità”.

“Questa è una finalità chiara- ha proseguito l’esponente del governo- su questo abbiamo rifinanziato i piani operativi regionali, è stato introdotto l’aumento delle tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive per i professionisti ed è stata data la possibilità di incrementare l’acquisto di prestazioni dal privato convenzionato. Questa è una misura in linea piena con i risultati di questa indagine che presentate e che evidenzia come i cittadini siano interessati più alla qualità e alla tempistica della prestazione che alla natura pubblica o convenzionata. Anche perché, come ho ripetuto e ripeto ora, il privato convenzionato fa parte a pieno titolo del sistema pubblico”.

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