In dodici anni la Regione Sardegna ha accumulato un “buco” monstre di oltre 860 milioni di euro per pagare le spese dei sardi che vanno a curarsi nelle strutture oltre Tirreno.
Il dato emerge dall’ultimo report della Fondazione Gimbe “L’autonomia differenziata in sanità”, documento, è specificato, redatto per esaminare “le criticità del DdL Calderoli e analizzare il potenziale impatto sul Servizio sanitario nazionale delle maggiori autonomie richieste dalle Regioni in materia di tutela della salute”. Le analisi, è specificato, documentano dal 2010 “enormi divari tra il nord e il sud del Paese su molteplici fronti: dai già noti dati su adempimenti Lea e missione Salute del Pnrr, ai più recenti numeri su aspettativa di vita alla nascita e mobilità sanitaria”.
Nel dettaglio, il report riferisce come, dall’analisi della mobilità sanitaria nel periodo 2010-2021, la Regione abbia accumulato complessivamente un saldo negativo di 864.970.904 euro, oltre 72 milioni all’anno. L’analisi degli adempimenti Lea, le prestazioni sanitarie che la Regione deve garantire ai cittadini gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket, dimostra come, nel decennio 2010-2019, la percentuale cumulativa totale di adempimento della Regione ai Lea è del 56,3% (contro una media italiana del 75,7%): il 43,7% delle risorse assegnate in questo periodo non ha quindi prodotto servizi per i cittadini. Nel 2020 il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai Lea è di 179 (il punteggio massimo è di 300).
Secondo l’analisi Gimbe la Sardegna si posiziona 15esima tra le regioni e province autonome ed è risultata inadempiente secondo il Nuovo sistema di garanzia, registrando un punteggio insufficiente nell’area distrettuale (48,95 su 60) e nell’area ospedaliera (59,26 su 60). Ancora. Nel 2021 il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai Lea è di 169,7 (punteggio massimo 300). Secondo l’analisi la Sardegna si posiziona 19esima tra le regioni e province autonome ed è risultata inadempiente secondo il Nuovo sistema di garanzia con un punteggio insufficiente nell’area dell’assistenza distrettuale e dell’assistenza ospedaliera. Nel 2022 nell’isola l’aspettativa di vita alla nascita è di 82 anni (media Italia 82,6 anni).