Il Veneto è la prima regione d’Italia per qualità e diffusione delle cure palliative rivolte ai malati terminali di tumore.
Lo attesta, come evidenzia la stessa amministrazione Zaia, il Nuovo Sistema di garanzia nazionale che consente di verificare che i cittadini ricevano le cure e le prestazioni che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza. Nelle valutazioni, il Veneto raggiunge il punteggio più alto, 100, come valutazione riferita agli anni dal 2017 al 2021 – ma in via informale il Veneto conosce già la conferma al primo posto per il 2022- seguito da Emilia Romagna con 85,58, Lombardia con 78,97, Toscana col 72,01 I punteggi sono stati assegnati sulla base del numero dei deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete delle cure palliative a domicilio o in hospice.
“Questo risultato sulle cure palliative- sottolinea il presidente della Regione Luca Zaia- va letto come certificazione di uno sforzo importante nel segno dell’alta qualità dei servizi erogati, che in questo particolare settore della medicina non possono prescindere anche da un approccio umano e da una grande sensibilità nei confronti dei nostri pazienti. E’ un importante segnale di attenzione per le persone che soffrono, non è un punto di arrivo, ma uno spunto per migliorare ulteriormente il servizio ai cittadini che affrontano momenti delicatissimi della loro vita: lavoriamo, con serietà e rigore, perchè le cure palliative possano essere erogate con sempre maggiore efficacia non solo negli ospedali ma anche nelle case e presso le famiglie dei malati”.
Il Nuovo Sistema di garanzia nazionale, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin verifica “prima di tutto le dimensioni dell’equità, dell’efficacia, e della appropriatezza. Sono le tre principali caratteristiche che contraddistinguono la qualità o meno di un sistema sanitario che, al fianco delle cure e dei macchinari più moderni, deve sapersi distinguere laddove la medicina ha esaurito le sue armi e deve subentrare un tipo di assistenza delicatissima, con risvolti umani e sociali che coinvolgono sì il paziente, ma anche la sua famiglia e tutte le persone a lui care. Essere giudicati i migliori da un giudice terzo come l’Nuovo Sistema di garanzia è motivo di orgoglio, perché significa che sappiamo accompagnare i nostri malati fino all’ultimo minuto della loro vita, con umanità e sapere scientifico”.