“La Cgil, la Fp e lo Spi Rieti Roma Est Valle Aniene è venuta a conoscenza, tramite stampa, della decisione assunta dal Presidente Rocca, di delocalizzare il policlinico Umberto I.
Ancora non è chiaro esattamente dove sorgerà, secondo il presidente del Lazio, la nuova struttura. Da quanto abbiamo appreso dovrebbe essere realizzata nel quartiere Pietralata, nel quale già insiste l’ospedale Sandro Pertini e nel quale sarà edificato il nuovo stadio della Roma”. E’ quanto si legge in una nota del sindacato.
“Tale decisione, sempre secondo le dichiarazioni del presidente, è stata condivisa con il rettore dell’Università Sapienza e ancora non è chiara la posizione del sindaco di Roma Gualtieri sul tema- spiega il sindacato- Peccato che in tutta questa discussione, le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici, diretti e indiretti, e i diritti dei cittadini e cittadine, non siano stati coinvolti né tantomeno interpellati”.
“La Cgil, la Fp e lo Spi Rieti Roma Eva, esprimono forte preoccupazione circa tale progetto, articolata su quattro punti centrali, il primo: quanto costerebbe in termini economici la realizzazione del nuovo policlinico, fermo restando che esiste già un progetto di ristrutturazione e riqualificazione con risorse già stanziate dai Governi precedenti dell’attuale Policlinico; secondo, nel quadrante individuato insiste l’ospedale Sandro Pertini, in sofferenza cronica e negli ultimi mesi allo stremo, causa chiusura ospedale di Tivoli- continua la Cgil- Queste due strutture dialogheranno tra loro? Saranno messe in condizione di integrarsi e dare una risposta completa al territorio? Oppure il più grande assorbirà il più piccolo?; terzo: la sostenibilità ambientale, la messa in sicurezza di chi in quel quadrante ci abita e ci lavora; quarto: il periodo che occorrerà per la realizzazione della nuova struttura e quindi il rischio di abbandono e degrado dell’attuale Policlinico con il conseguente venir meno dell’assistenza sanitaria alla comunità”.
“Ma poi ancora: la giunta Rocca ha dichiarato su stampa, per tramite dell’assessore ai Lavori pubblici Rinaldi e anche dello stesso presidente Rocca, che il nuovo ospedale Tiburtino, potrebbe non essere più realizzato, causa criticità idrogeologiche- prosegue la Cgil- Ciò significa che un opera importante, fondamentale e necessaria per un pezzo di provincia romana e per le aree interne ma anche per il quadrante est della città di Roma potrebbe venir meno; la ovvia considerazione è: se il nuovo policlinico dovesse assorbire il Pertini, significherebbe il venir meno di due grandi ospedali e di una certa e importante riduzione dei posti letto e prestazioni sanitarie pubbliche, con conseguente esubero del personale che eroga il servizio sanitario nazionale pubblico e di tutto l’indotto”.
“Tutto ciò anche in considerazione che la medicina territoriale e di prossimità, stabilita nella misura 6 del Pnrr è tutt’altro che in stato di avanzamento- aggiunge- Inoltre non vorremmo che tale iniziativa determini il blocco delle stabilizzazioni del personale sanitario e le assunzioni previste dai concorsi Asl Rm2 e del Policlinico Tor Vergata, oltre che la compromissione dei livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori dell’indotto sanitario, il tutto favorendo ancora una volta esclusivamente il settore privato a discapito di quello pubblico”.
“Infine- scrive ancora la Cgil- l’altra grande preoccupazione è il venir meno degli impegni della Regione Lazio nel confronti dell’attuale policlinico Umberto I e cioè la necessità di far fronte alla grave carenza di personale e di risorse che rischia giorno dopo giorno di far collassare l’intera struttura e di conseguenza il servizio sanitario pubblico offerto, che vogliamo ricordare con orgoglio è punto di riferimento anche di altre regioni e che è tenuto in piedi con sempre più fatica dal senso di responsabilità, appartenenza e professionalità dei lavoratori e lavoratrici che ogni giorno tra mille difficoltà e turni massacranti, riescono a garantire il servizio sanitario pubblico”.
“Chiediamo quindi al presidente Rocca di convocarci in tempi rapidi- conclude la Cgil- diversamente metteremo in campo tutta la mobilitazione necessaria tesa a garantire il diritto alla dignità sanitaria che solo il servizio pubblico può e deve, per quanto ci riguarda, continuare a garantire”.