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TUMORE AL SENO, SACITUZUMAB GOVITECAN MOSTRA UN BENEFICIO DURATURO DI SOPRAVVIVENZA GLOBALE #ASCO23

Gilead ha annunciato oggi i risultati di sopravvivenza globale (OS) a più lungo termine dallo studio di Fase 3 TROPiCS-02 che valuta sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia di confronto (chemioterapia scelta dal medico, TPC) in pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- (IHC0, IHC1+, IHC2+/ISH-) che hanno ricevuto terapie endocrine e almeno due chemioterapie. In questa analisi esplorativa, sacituzumab govitecan ha dimostrato un miglioramento del vantaggio clinicamente significativo nella OS mediana rispetto a TPC (OS mediana: 14,5 mesi rispetto a 11,2 mesi; hazard ratio (HR): 0.79; [95% CI: 0.65-0.95]; nominal p=0.0133). Questi risultati sono illustrati come presentazione orale al Congresso annuale 2023 dell’American Society of Clinical Oncology(ASCO) (Abstract #1003). Inoltre l’abstract è stato selezionato per essere incluso nel programma 2023 Best of ASCO®, che si terrà quest’estate dopo il Congresso annuale di ASCO. 

“Nel 2022, in Italia, sono state stimate 55.700 nuove diagnosi di cancro del seno, il 7% è metastatico all’esordio e circa il 20% sviluppa metastasi nei 5 anni successivi alla diagnosi – afferma Saverio CinieriPresidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il carcinoma mammario più frequente è quello positivo per i recettori ormonali e negativo per la proteina HER2. Nelle pazienti che diventano endocrino resistenti, la malattia metastatica è di difficile gestione e i risultati in termini di efficacia dei trattamenti ad oggi disponibili sono scarsi. Da qui la necessità di opzioni alternative, che possano prolungare la sopravvivenza e mantenere la qualità della vita. La ricerca rende disponibili trattamenti sempre più efficaci, come l’anticorpo-farmaco coniugato sacituzumab govitecan, che consentono di vivere più a lungo. Va sottolineato che le pazienti con malattia metastatica devono essere prese in carico da un team multidisciplinare, cioè dai centri di senologia, in grado di intercettare e soddisfare il loro bisogno di cura globale e duraturo”. 

“Questi risultati a più lungo termine dello studio TROPiCS-02 mostrano il vantaggio duraturo della sopravvivenza globale di sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia tradizionale nel carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico pre-trattato – spiega Giuseppe Curigliano, Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano -. A questo stadio della malattia, è comune la chemioterapia sequenziale, ma i benefici diminuiscono con linee di terapie successive. Il potenziale per una nuova molecola come sacituzumab govitecan, che può permettere alle pazienti di vivere più a lungo, è particolarmente significativo”. “Nello studio, la sopravvivenza globale mediana è stata di 14,5 mesi con sacituzumab govitecan rispetto a 11,2 mesi con la chemioterapia a singolo agente – continua il Prof. Curigliano -. È stato statisticamente significativo e clinicamente rilevante anche il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione mediana, in tutti i sottogruppi predefiniti di pazienti. Si è evidenziata anche una tendenza al miglioramento della qualità di vita. Le linee guida della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), pubblicate recentemente, inseriscono già sacituzumab govitecan nell’algoritmo di trattamento nella malattia metastatica con recettori ormonali positivi pesantemente pretrattata, rappresentando un’opzione tangibile ed efficace per queste pazienti”.

I tassi di sopravvivenza libera da progressione (PFS) per sacituzumab govitecan rispetto a TPC sono stati consistentemente maggiori agli importanti obiettivi di 6, 12 e 18 mesi (45,6% vs. 29,4%, 21,7% vs. 8,4% e 14,4 vs. 4,7%, rispettivamente). Similmente, i tassi di OS di sacituzumab govitecan rispetto a TPC sono stati consistentemente maggiori agli importanti obiettivi di 12, 18 e 24 mesi (60,9 % vs. 47,1 %, 39,2 % vs. 31,7 % e 25,7 % vs. 21,1 %, rispettivamente). Il 92% delle pazienti nel TROPiCS-02 erano anche elegibili per una valutazione della OS in base allo stato HER2, come misurato dall’immunoistochimica (HER2 IHC0, n=217; HER2-low, n=283). Pazienti trattati con sacituzumab govitecan hanno dimostrato migliore OS rispetto a TPC in entrambi i gruppi HER2 IHC0 (OS mediana: 13,6 mesi vs. 10,8 mesi; HR: 0.85 [95% CI: 0.63-1.14]) e HER2-low (OS mediana: 15,4 vs. 11,5 mesi; HR: 0.75 [95% CI: 0.57-0.97]).

Nel TROPiCS-02, le più frequenti reazioni avverse correlate al trattamento di grado ≥3 sono state neutropenia (52%), diarrea (10%), fatigue (6%), nel braccio di sacituzumab govitecan, e neutropenia (39%), trombocitopenia (4%), fatigue (4%) e dispnea (4%) per quelli trattati con TPC. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza. Nessun paziente trattato con sacituzumab govitecan nel TROPiCS-02 ha sviluppato malattia interstiziale polmonare (ILD). Sacituzumab govitecan ha un profilo di sicurezza ben caratterizzato coerente con gli studi precedenti. Nello studio TROPiCS-02, il tasso di interruzione della sperimentazione a causa di aventi avversi è stato del 6% per sacituzumab govitecan e del 4% per i pazienti con il singolo agente chemioterapico.

Sacituzumab govitecan è stato approvato a febbraio 2023 dalla U.S. Food and Drug Administration per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario HR+/HER2- non resecabile localmente avanzato o metastatico che hanno ricevuto terapia endocrina e almeno due ulteriori terapie sistemiche nel setting metastatico. L’Agenzia Europea del Farmaco ha anche validato una Type II Variation Marketing Authorization Application per sacituzumab govitecan nel carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico.

Sacituzumab govitecan è anche raccomandato come Categoria 1, trattamento preferito per il carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico dal National Comprehensive Cancer Network® (NCCN®) come definito nel Clinical Practice Guidelines in Oncology (NCCN Guidelines®).[i]

Info ASCO 2023 
 

Il carcinoma mammario HR+/HER2- 

Il carcinoma mammario positivo per i recettori ormonali/negativo per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2 (HR+/HER2-) è il tipo più comune di cancro al seno, e rappresenta il 70% circa di tutti i nuovi casi. Quasi un caso su tre di carcinoma mammario in stadio iniziale alla fine diventa metastatico e, tra le pazienti con malattia HR+/HER2- metastatica, il tasso relativo di sopravvivenza a cinque anni è del 34%. Poiché le pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico diventano resistenti alla terapia endocrina, la loro principale opzione di trattamento è limitata alla chemioterapia a singolo agente. In questo contesto, è comune ricevere diverse linee di regimi chemioterapici nel corso del trattamento, e la prognosi rimane sfavorevole.

Lo studio clinico TROPiCS-02 

TROPiCS-02 è uno studio clinico globale di fase III, multicentrico, in aperto, randomizzato 1:1 condotto per valutare sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia scelta dal medico (eribulina, capecitabina, gemcitabina o vinorelbina) in 543 pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico trattate in precedenza con terapia endocrina, inibitori di CDK4/6 e da due a quattro linee di chemioterapia per la malattia metastatica. L’endpoint primario è la sopravvivenza libera da progressione secondo i Criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST 1.1), valutata mediante revisione centrale indipendente in cieco (BICR, blinded independent central review) per le partecipanti trattate con sacituzumab govitecan rispetto a quelle trattate con chemioterapia. Gli endpoint secondari includono la sopravvivenza globale, tasso di risposta globale, il tasso di beneficio clinico e la durata della risposta, nonché la valutazione della sicurezza, della tollerabilità e delle misure di qualità della vita. Nello studio, la negatività HER2 è stata definita secondo i criteri dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e del College of American Pathologists (CAP) come punteggio immunoistochimico (IHC) di 0, IHC 1+ o IHC 2+ con un test di ibridazione in situ (ISH) negativo. Maggiori informazioni su TROPiCS-02 sono disponibili alla pagina web https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT03901339.   

Sacituzumab govitecan

Sacituzumab govitecan è un anticorpo-farmaco coniugato first-in-class mirato al recettore Trop-2. Trop-2 è un antigene di superficie cellulare altamente espresso in diversi tipi di tumore, incluso oltre il 90% dei carcinomi della mammella e della vescica. Sacituzumab govitecan è stato intenzionalmente progettato con un linkeridrolizzabile proprietario attaccato a SN-38, un inibitore della topoisomerasi dell’inibitore della topoisomerasi I. Questa combinazione unica fornisce una potente attività sia verso le cellule che esprimono Trop-2 sia verso il microambiente.

Sacituzumab govitecan è approvato in oltre 40 paesi – con diverse altre revisioni regolatorie attualmente in corso in tutto il mondo – per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) non resecabile localmente avanzato o metastatico che hanno ricevuto due o più precedenti terapie sistemiche, almeno una delle quali per la malattia metastatica.

Sacituzumab govitecan è anche autorizzato negli Stati Uniti per trattare alcuni pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2- metastatico pre-trattato e nell’ambito del percorso di approvazione accelerata per il trattamento di alcuni pazienti con carcinoma uroteliale (UC) di seconda linea metastatico.

Sacituzumab govitecan viene anche sviluppato per un potenziale uso sperimentale in altre popolazioni con TNBC, HR+/HER2- e UC metastatico, nonché in diversi tipi di tumore in cui il recettore Trop-2 è altamente espresso, il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) metastatico, il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) metastatico, il carcinoma della testa e del collo e il carcinoma dell’endometrio.

BIBLIOGRAFIA

[i] Referenced with permission from the NCCN Clinical Practice Guidelines in Oncology (NCCN Guidelines) for Breast Cancer Version 4.2023. © National Comprehensive Cancer Network, Inc. 2023. All rights reserved. Accessed June 2023. To view the most recent and complete version of the guideline, go online to NCCN.org. NCCN makes no warranties of any kind whatsoever regarding their content, use or application and disclaims any responsibility for their application or use in any way.

Info ASCO 2023 

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