Accedere a grandi eventi, bar e feste, ma solo mostrando un certificato Covid a prova di falsificazione.

Anche i viaggi potrebbero essere più facili in questo modo. Se sta discutendo anche in Svizzera e si è in attesa di una decisione del Consiglio Federale soprattutto sul lato tecnico, che dovrebbe essere disponibile per la popolazione in estate.

"Ci vorrà molto tempo", dice Yvonne Gilli. L'ex Consigliere Nazionale Verde è Presidente dell'Associazione Medica FMH. "Aspettare il governo federale può essere molto costoso per tutti", afferma Martine Ruggli, presidente dell'associazione dei farmacisti Pharmasuisse, secondo quanto riporta il quotidiano NZZ. Le due grandi associazioni temono ritardi nel progetto federale. E anche se avesse rispettato il suo programma, i certificati sarebbero difficilmente pronti in tempo.

Ecco perché FMH e Pharmasuisse hanno deciso di lanciare il loro certificato Covid il più rapidamente possibile. "Saremo pronti entro un mese al massimo. Prima è meglio è. Attualmente in Svizzera vengono vaccinate circa 50.000 persone ogni giorno e ogni settimana persa devono essere rilasciati centinaia di migliaia di certificati in più. Poi ci sono quelli per coloro che sono guariti e quelli che sono stati testati. "Ciò significa molto lavoro aggiuntivo", afferma Gilli. "Il danno ricade sulla popolazione, che deve aspettare più a lungo".

In quanto fornitori di servizi, FMH e Pharmasuisse sono vicini alla popolazione e possono fare tutto in un unico passaggio: test o vaccinazione, ingresso nel sistema, rilascio del certificato. Se il certificato proviene da terze parti, potrebbero essere previsti straordinari non retribuiti senza alcun valore aggiunto per i pazienti.

"La nostra soluzione si basa sul software esistente, non dobbiamo creare nuove interfacce aggiuntive", afferma Gilli. Questo si basa su piattaforme, che a volte sono coinvolte anche nel dossier elettronico del paziente. Il sistema Health Info Net HIN stabilito nel settore sanitario ha lo scopo di garantire comunicazioni e autenticazioni sicure. Il documento mostrerà quando e con quale vaccino qualcuno è stato vaccinato, quando qualcuno si è ripreso o quando qualcuno è stato testato - con quale risultato. Spetta quindi agli Stati federali decidere se ciò soddisfa i loro criteri.