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OMS, variante Delta e' piu' contagiosa ma non piu' letale. In Italia dominante al 95%

La variante Delta del coronavirus, per quanto più trasmissibile, non è più letale. E' quanto ha sostenuto l'epidemiologa dell'Organizzazione mondiale della sanità, Maria van Kerkhove, durante il briefing dell'Oms a Ginevra, secondo cui "abbiamo visto un aumento dei ricoveri" a causa della diffusione della variante, "ma non un abbiamo ancora visto un aumento della mortalità".

Dal canto suo, il responsabile delle emergenze dell'Oms, Mike Ryan, ha ribadito che "i vaccini attualmente approvati forniscono tutti una protezione significativa contro la gravità della malattia ed i ricoveri".

Intanto anche in Italia la variante Delta è ormai dominante mentre l'età media dei contagi è scesa a 27 anni. Lo fa sapere il presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa settimanale sull'analisi dei dati del Monitoraggio della Cabina di Regia sull'andamento del Covid-19. "L'età mediana di chi contrae l'infezione è sempre molto bassa, parliamo di 27 anni", quella di "chi si ricovera in ospedale è di 49 anni", mentre è "di 63 anni" l'età media di chi finisce in terapia intensiva.

La flash survey mostra che "la variante Delta" di Sars-CoV-2 "è ormai dominante". "Al 20 luglio scorso la prevalenza era del 94,8%", secondo l'ultima indagine rapida condotta dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, insieme a Regioni e Fondazione Bruno Kessler. E' un dato "in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno - evidenziano gli esperti - con valori oscillanti tra le singole regioni tra l'80% e il 100%". " Quindi sarà in qualche modo la variante che circola diffusamente un po' in tutto il Paese. Fortunatamente la variante Gamma sta diminuendo e dobbiamo porre molta attenzione anche a sequenziare e a guardare la possibilità di nuove varianti" che dovessero emergere, "avendo a questo punto uno scenario caratterizzato prevalentemente dalla Delta, ha evidenziato Brusaferro.

"Sono stati definiti nuovi parametri per far scattare delle misure da zona gialla, con qualche restrizione aggiuntiva". Ma "oggi è difficile fare" una "previsione, dobbiamo valutare con attenzione l'andamento dei dati e credo, già la prossima settimana, sulla base dell'andamento dell'Rt, dei sintomatici e delle ospedalizzazioni, potremmo avere un quadro un po' più definito".

In ogni caso "la determinazione di questi scenari è data anche dai nostri comportamenti", ha affermato ancora il presidente dell'Iss. In ogni caso i dati indicano che "tutte le Regioni sono a rischio moderato, ma nessuna è scattata a rischio alto perché la resilienza, ovvero l'attale capacita di risposta dei servizi sanitari, è ancora buona".

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