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Non si possono recuperare le mancate diagnosi non Covid in pandemia ne' aspettativa di vita ne' mortalita'

 "Il tema non è solo recuperare le diagnosi non Covid perse durante la pandemia: non è come tagliarsi i capelli, il ritardo puoi provare a recuperarlo ma non puoi farlo sull'aspettativa di vita e la mortalità di alcune malattie".

A dirlo è Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, intervenendo alla conferenza organizzata da Formiche in collaborazione con Farmindustria. "Sono dati questi che da un po' di tempo evidenziavamo - dice ancora Scaccabarozzi, in relazione ai dati sulle diagnosi perse presentate dal report di Iqvia durante la conferenza. "Nel 2020 l'Istat ci dice che è aumentata la rinuncia alle cure, ma le soluzioni - sottolinea il presidente - sono declinate con il Pnrr. Anche Draghi ha ripreso il problema in un suo recente discorso.

Ci sono 73 milioni di prestazioni sanitarie in meno, che conferma i dati di Iqvia, e una buona parte dei pazienti deceduti per Covid avevano problemi oncologici che non potevano trattare. E poi c'è stato un 30% dei decessi di persone con problemi cardiaci che non sono riuscite ad andare in ospedale per curarsi - segnala Scaccabarozzi. "Si può però lavorare sulle prospettive - afferma - si deve superare il timore di tornare a farsi curare, questo dipenderà anche da come sarà usata la comunicazione, il Recovery potrebbe aiutarci, sicuramente gli investimenti per le infrastrutture potranno aiutarci. La missione salute - ricorda il presidente di Farmindustria - prevede già le reti di salute, sette miliardi che non devono essere sprecati, e poi 8miliardi per la digitalizzazione che verranno applicati al campo sanitario: penso alla ricetta dematerializzata, al fascicolo elettronico.

E un altro tema, con 11 miliardi, è la ricerca, sia con partnership che con fondi nazionali pubblici. Possiamo considerare la salute come un investimento e non come una spesa - chiosa. "Noi siamo pronti, attraverso il connected care, la telemedicina, il monitoraggio studi da remoto. Se vogliamo mettere il paziente al centro, ma non inteso come oggetto, ma stando al suo fianco - ribadisce Scaccabarozzi - possiamo fare in modo che sia la salute ad andare dal paziente. Potremmo farcela, affinché tutto il prezzo che abbiamo pagato non sia stato pagato invano".

Infine un richiamo al lavoro nel post pandemia per il presidente: "la pandemia ha dimostrato che si può. Si può lavorare in partnership, tutte volte a trovare soluzioni. Non facciamo che quando tutto sarà finito si torni come prima perché qualcuno dirà tutto sommato andava bene così. Non andava bene così, continuiamo senza pregiudizio, senza ideologie, con trasparenza, le risorse come dice il ministro della salute Speranza ci sono, per lasciare un mondo migliore". 

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