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Indagine Covid, 80% Italiani disponibile a vaccinarsi, 50% favorevole all' obbligo

Il piano vaccinale è iniziato a gennaio e oggi più di metà della popolazione italiana ha ricevuto la prima dose di vaccino. Quale è stata la reazione dei cittadini italiani a questo sforzo volto alla salvaguardia della salute pubblica e individuale?

A questa e altre domande fornisce una risposta il rapporto di ricerca del progetto ResPOnsE Covid-19, che giunge con questa nuova analisi alla sua terza fase.

L’indagine globale, coordinata da Cristiano Vezzoni da Antonio Chiesi, è a cura del laboratorio  SPS TREND “Hans Schadee”, presso il dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Statale di Milano. Le analisi presentate nel rapporto considerano i dati di tre rilevazioni: 

  • prima rilevazione (15.000 casi), interviste quotidiane dal 6 aprile al 7 luglio 2020;
  • seconda rilevazione (3.000 casi), interviste nel periodo natalizio, dal 21 al 31 dicembre 2020;
  • terza rilevazione (8.213 casi), interviste quotidiane dal 17 marzo al 6 giugno 2021. Questa fase è ricerca è stata resa possibile da un finanziamento della Fondazione Cariplo.

 

I PRINCIPALI RISULTATI DELLA TERZA RILEVAZIONE

  • La grande maggioranza degli italiani è disponibile a vaccinarsi, oltre l’80%.
  • La disponibilità a vaccinarsi è in continua crescita: a dicembre 2020, il 60% dichiarava di essere disponibile a vaccinarsi, a giugno si è raggiunto l’85% (molti di questi già vaccinati).
  • I contrari al vaccino sono invece una minoranza che si è ridotta ulteriormente in questi mesi: a dicembre erano il 12%, oggi sono solo il 5%, mentre la percentuale di chi è poco disponibile a vaccinarsi passa da circa il 10% di marzo a circa il 6% di giugno.
  • I più propensi a vaccinarsi sono gli anziani over 65 e i giovani nella fascia 18-24. Le fasce d’età centrali (25-54 anni) sono quelle in cui c’è un maggior numero di indecisi o contrari al vaccino. Più del 10% dichiara di essere poco o per niente disponibile a fare il vaccino anti COVID-19.
  • Tra gli scettici, la principale preoccupazione riguarda gli effetti collaterali, anche se il numero è in diminuzione. A dicembre circa il 16% degli intervistati era preoccupato per gli effetti collaterali, oggi il 5%.
  •  Sono invece pochi quelli contrari ai vaccini per principio, solo il 3% del popolazione maggiorenne.
  • Cresce il consenso per l’obbligatorietà del vaccino. Oggi più del 50% degli italiani è a favore, a dicembre solo il 40%.   I progressi del piano vaccinale sembrano quindi produrre maggiore consenso per l’obbligatorietà dei vaccini anti COVID-19, visti i positivi effetti sulla riduzione dei contagi.
  • La maggior parte degli italiani non ha dubbi sulla sicurezza del vaccino e si fida della comunità scientifica (oltre il 60%).

“Questi dati sono in netto contrasto con il peso che è attribuito alle posizioni no-vax nel dibattito pubblico” commenta Cristiano Vezzoni, autore dello studio.

Il rapporto completo è disponibile online alla pagina: https://spstrend.unimi.it/

Informazioni:
 
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